Simboli femminili: potenza ed evocazione

simboli femminili

I simboli femminili ricercano da sempre di sintetizzare la complessa interiorità del gentil sesso. Conosciamoli meglio assieme.

I simboli femminili tentano, da sempre, di sintetizzare l’essenza e l’interiorità delle donne e, nell’evolversi del loro ruolo individuale e sociale, sono sempre stati ottimi mezzi d’espressione .
Questa qualità è in realtà propria dei simboli in generale, capaci di produrre un’associazione immediata tra la persona o la cosa a cui si riferisce e l’immagine mentale che ognuno ha di essa. La forza maggiore del simbolo è la sua potenziale abilità di unificare, capace di rendere un’idea condivisa da un gruppo più o meno vasto e riconosciuta socialmente, culturalmente e politicamente. Diventa, allora, elemento fondamentale nei contesti che richiedono una comunicazione immediata: dalle manifestazioni alle pubblicità online.

Simboli femminili, ciclicità e sinuosità

Sicuramente, il più diffuso ed immediato tra i simboli femminili, per un uso che risale al Rinascimento, è il cerchio con la croce attaccata in basso. Deriva a sua volta dal simbolo astronomico di Venere e sarebbe una stilizzazione dello specchio portatile della dea dell’amore e della bellezza: nell’antichità erano molto diffusi piccoli specchi circolari, dotati di un manico, fatti di metallo levigato.
Proviamo ad analizzare e comprendere meglio quelli che sono i più comuni simboli femminili:

Simboli femminili: Il cerchio o l’ovale

Nei simboli femminili la ciclicità è riconosciuta come elemento caratterizzante della donna. Senza un inizio o una fine, possiede un andamento incessante. Non solo richiama alla circolarità della Madre Terra, la Natura, ma anche al ciclo mestruale e quello ormonale della fertilità o al ventre materno, assumendo così anche il senso di vita e rinascita.
Fin dalla Preistoria, le rappresentazioni contemplative delle figure femminili esaltavano le forme tonde della donna, tanto da assumere caratteristiche fortemente sensuali.

Simboli femminili: L’onda

Questo non è solo un richiamo alla sinuosità femminile ma anche espressione di fluidità, capacità di modellarsi, di scendere a guardare nel fondo e risalire alla luce.

Simboli femminili: La spirale

Questo simbolo deriva dal cerchio e richiama alla ciclicità, questa volta sviluppata intorno ad un solo nucleo. Tra tutti i simboli femminili è quello che richiama, ancora, all’eterno ritorno: nascita, morte e rinascita, sicuramente ricollegabili alla donna generatrice.

La falce di Luna

La luna è da sempre simbolo femminile per il parallelismo tra i cicli lunari e quelli mestruali, con l’associazione tra le varie fasi delle due sequenze mensili. In particolare, la falce di Luna è simbolo della nascita, della luce che invade le tenebre, l’esordio della vita contro la morte.

I cerchi concentrici

I cerchi concentrici si formano dal centro e si allargano verso l’esterno. Indicano quindi l’energia creativa, che si espande e cresce sempre di più, oltre che il riferimento alla molteplicità dell’essenza femminile, ricca di sfaccettature e sfumature.

Il fuso circolare

Fin dall’antichità questo è il più diretto ed immediato simbolo della vulva, essenza della femminilità, e del corpo di donna in generale.

Il triangolo

Il triangolo, con la punta rivolta verso il basso, è un altro dei più antichi simboli femminili, con attestazioni che risalgono al paleolitico.

Immagine copertina: Pixabay

A proposito di Carolina Cappelli

Mi chiamo Carolina Cappelli, ho ventun anni e sono nata e cresciuta a Napoli. Dopo il diploma conseguito al Liceo Scientifico Vincenzo Cuoco, ho deciso di iscrivermi al cdl in Lingue, culture e letterature moderne europee, per ampliare le mie conoscenze di lingua straniera, ma dopo il primo anno mi sono convinta ad optare per il cdl in Lettere moderne, più in linea con gli studi propriamente linguistico-letterari. I miei interessi spaziano da sempre nell’ambito artistico culturale: ho frequentato per qualche anno un corso di teatro fino a dedicarmi completamente, all’età di undici anni, alla danza, scoperta per caso dopo il continuo rifiuto di mia madre di iscrivermi a scuola calcio, dimostrazione della mia grande curiosità verso le cose più varie. Il percorso di studi a danza è stato formativo e ricco di belle esperienze, di vario genere, da spettacoli per strada a collaborazioni con il teatro Bellini di Napoli. La prima parte della mia formazione si è conclusa nel giugno del 2019 quando, dopo lo spettacolo di fine anno e gli esami accademici, ho conseguito il diploma in danza classica, moderna e contemporanea. Scrivere, invece, è sempre stato parte della mia vita. Il mio carattere irruente e testardo è sempre stato equilibrato dalla capacità di dar ordine all’espressione proprio mediante la scrittura. Inoltre, è sempre stato uno dei modi migliori per dar spazio alla mia forte sensibilità. Proprio questa mi porta ad essere una persona fortemente emotiva, sempre coinvolta a pieno in quello che fa, e molto attenta ai bisogni degli altri. L’aspetto sociologico dei fatti è da sempre, per me, fonte di particolare curiosità. Ciò mi ha spinto ad elaborare, negli anni del liceo, alcuni piccoli articoli pensati come un’analisi sociale di un fatto di cronaca popolare, essendo molto legata alla mia città d’origine. Queste prime prove sono sfociate in pubblicazioni su Il Mattino e Il Roma. La comunicazione, lo scambio di idee ed opinioni, le discussioni creative e la libertà di pensiero sono tra le cose che più ricerco perché determinanti per la crescita e la buona salute “spirituale”. Il mio sogno è quello di rendere la scrittura il mio pane quotidiano e questa collaborazione è la mia prima vera esperienza, per la quale sono molto entusiasta e fiduciosa. Spero di esserne all’altezza e, contemporaneamente, di poter crescere insieme. Grazie mille per la possibilità.

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