Storia del tatuaggio: dalle origini alle tendenze più moderne

Storia del tatuaggio: dalle origini alle tendenze più moderne

La pratica del tatuaggio vanta una storia lunga e diversificata che risale a migliaia di anni fa. Sebbene le tecniche siano cambiate, già i primi insediamenti umani e le prime popolazioni rurali avevano l’abitudine di decorare il proprio corpo per scopi precisi. Scopriamo insieme qual è la storia del tatuaggio.

La storia del tatuaggio

I primi esempi di tatuaggi risalgono alla preistoria, quando i nostri antenati decoravano i loro corpi con strumenti rudimentali come bastoncini di legno, spine di pesce e aghi di pietra. Realizzati con pigmenti naturali quali l’argilla, il carbone e un’emulsione di ossido di ferro, il loro scopo era quello di proteggere l’individuo dagli spiriti maligni e celebrare la maturità sessuale.

Anche nell’Antico Egitto i tatuaggi erano in voga. Molte mummie egizie sono state rinvenute con tatuaggi, i quali designavano un determinato status sociale. Infatti, i tatuaggi erano riservati solo ai membri della nobiltà e alle donne. Solitamente, questi disegni raffiguravano divinità e animali sacri, e venivano realizzati con materiali organici quali albume d’uovo, latte, succo di limone.

La storia del tatuaggio tocca anche la tradizione giapponese. I samurai si facevano tatuare in segno di coraggio e di appartenenza alla classe guerriera. I tatuaggi giapponesi, noti come irezumi, venivano realizzati mescolando polvere di carbone con acqua e gomma arabica e avevano un pattern altamente decorativo, raffigurando intere scene mitologiche e animali fantastici.

Anche in Polinesia i tatuaggi, noti come tatau, erano utilizzati come simboli di identità tribale e status sociale. I disegni, realizzati con succo di foglie e carbone bruciato, si ispiravano alla natura, alle divinità locali e ai simboli della navigazione.

È nell’Europa moderna che, tra il XVIII e il XIX secolo, la storia del tatuaggio si intreccia con la modernità. Inizialmente erano i marinai e i soldati che usavano decorare il proprio corpo, ma nel corso del XX secolo questa pratica diventò molto popolare tra il pubblico comune. Nei primi tatuaggi occidentali veniva adoperato un inchiostro a base di anilina, un prodotto chimico sintetico e solo negli anni ‘70 vennero introdotti miscele a base di pigmenti organici, meno tossici e più facilmente tollerabili dalla pelle.

Quali sono le varie tecniche

Come ogni tipo di espressione artistica, anche la storia del tatuaggio si presta a varie tendenze. Le più popolari al giorno d’oggi includono:

  • Tatuaggi minimalisti: spesso realizzati in un unico tratto sottile e nero, vengono realizzati su piccole porzioni di pelle
  • Tatuaggi acquerello: disegni colorati sfumati come un acquerello
  • Tatuaggi in stile blackwork: si tratta di disegni molto dettagliati, come mandala, motivi tribali o geometrici, realizzati con il solo inchiostro nero
  • Tatuaggi di parole e citazioni: solitamente decorano il braccio, il petto, o le costole. Alcune parole o frasi, dal significato profondo e incisivo, sono particolarmente apprezzate e richieste come tatuaggio, come ad esempio l’espressione nankurunaisa.
  • Tatuaggi in stile realistico: riproducono immagini o ritratti in modo realistico.

Non bisogna dimenticare, però, che la bellezza del tatuaggio risiede proprio nella sua individualità e personalizzazione e spesso, come è accaduto nella storia del tatuaggio, ha un significato affettivo e simbolico per chi lo sceglie. Per gli scaramantici che vogliono tatuarsi, attenzione che il numero di tatuaggi sia dispari, la motivazione vi sorprenderà.

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Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Carolina Raimo

Studentessa dell'università degli studi di Napoli "L'Orientale" del corso di laurea magistrale in Lingue e letterature europee e americane che non vuole smettere mai di imparare. La mia passione è la traduzione è la scrittura, il mio sogno è farne una professione.

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