La popolare teoria dei 7 sosia sostiene che per ogni persona esistano altri sette individui fisicamente quasi identici sparsi per il mondo. L’idea di poter incontrare casualmente un proprio doppio può allo stesso tempo incuriosire e perturbare. Analizziamo questa teoria e scopriamo cosa c’è di vero secondo la scienza.
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Cos’è un sosia e perché si parla di “sette”?
Il termine deriva dal latino sosĭa e appare come nome proprio in Anfitrione, una famosa commedia di Plauto. Nella vicenda, il dio Mercurio assume le sembianze di Sosia, il servo di Anfitrione, creando una serie di equivoci. Oggi, per sosia si intende una persona la cui somiglianza fisica con un’altra è tale da renderle quasi indistinguibili. Il numero “7”, invece, non ha alcuna base scientifica: è una cifra dal forte valore simbolico e folkloristico in molte culture, ed è probabile che la sua associazione a questa teoria abbia origini puramente aneddotiche.
Cosa dice la scienza sulla teoria dei 7 sosia
Dal punto di vista scientifico, la questione è stata affrontata principalmente da due angolazioni: quella probabilistica e quella genetica.
L’approccio probabilistico: quante possibilità ci sono?
Uno studio condotto dalla dottoressa Teghan Lucas dell’Università di Adelaide ha analizzato migliaia di volti, misurando otto tratti facciali chiave (come la distanza tra gli occhi o quella tra le orecchie). Il risultato è stato netto: la probabilità di condividere questi 8 elementi con un’altra persona è inferiore a una su mille miliardi. Statisticamente, quindi, trovare un sosia matematicamente perfetto è quasi impossibile.
L’approccio genetico: i sosia condividono lo stesso DNA?
Uno studio più recente e di grande interesse, pubblicato sulla rivista scientifica Cell Reports, è stato guidato dal genetista Manel Esteller a Barcellona. I ricercatori hanno analizzato le foto di 32 coppie di sosia non imparentati, prelevando campioni di DNA e sottoponendo loro questionari sullo stile di vita. I risultati sono stati sorprendenti: è emerso che questi individui, pur non avendo legami di parentela, hanno genotipi (profili genetici) molto simili. Questa somiglianza genetica potrebbe riflettersi non solo nell’aspetto, ma anche in alcuni comportamenti. Sebbene lo studio abbia dei limiti (come il numero ristretto di partecipanti), suggerisce che le persone che si assomigliano molto potrebbero avere una base genetica più comune di quanto si pensasse.
Sosia: probabilità vs. genetica a confronto | Principali risultati |
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Approccio Probabilistico (Dr. Teghan Lucas) | La possibilità di trovare un sosia “matematico” con 8 tratti facciali identici è quasi zero (meno di 1 su 1.000.000.000.000). |
Approccio Genetico (Dr. Manel Esteller) | Individui sosia, anche se non imparentati, mostrano somiglianze significative nel loro DNA e possono condividere alcuni tratti comportamentali. |
I punti critici e la percezione umana
La ricerca sui sosia ha anche altri punti critici: la somiglianza deve essere validata dall’occhio umano o da un software di riconoscimento facciale? Il nostro cervello è infatti programmato per riconoscere volti e tende a percepire somiglianze anche dove le differenze metriche sono notevoli. Inoltre, alcune caratteristiche come determinate forme del viso o colori degli occhi sono più comuni di altre, e questo può influenzare la percezione della somiglianza.
Anche se la teoria dei 7 sosia non ha un riscontro scientifico unanime, la possibilità di incontrare persone a noi molto somiglianti esiste. Ne sono prova curiosi episodi reali, come quello di Neil Thomas Douglas, che anni fa si è trovato seduto accanto a un uomo quasi identico a lui su un volo per Galway.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 05/09/2025