Teoria dei 7 sosia, cosa c’è di vero

Teoria dei 7 sosia, cosa c'è di vero

È molto popolare la teoria dei 7 sosia secondo cui ogni persona ha 7 sosia sparsi per il mondo. Pensare che prima o poi si possa incontrare per caso una persona identica a sé può allo stesso tempo incuriosire e perturbare. È il momento di approfondire la teoria dei 7 sosia e cosa c’è di vero.

Cos’è un sosia

Il termine deriva dal latino sosĭa, sosiae e questa parola si trova anche come nome proprio di un personaggio di Anfitrione, famosa commedia degli equivoci scritta da Plauto. La vicenda rende chiaro il significato assunto dalla parola in quanto Sosia è il nome proprio del servo di Anfitrione, ma il dio Mercurio prende le sembianze di Sosia creando scompiglio nella casa del protagonista. Gli altri personaggi infatti sono estremamente confusi in quanto non riescono a distinguere i due. Oggi quindi per sosia si intende una persona la cui somiglianza fisica con un’altra è tale da rendere la differenza tra le due quasi impercettibile.

Cosa dice la scienza sulla teoria dei 7 sosia

Innanzitutto, sono stati portati avanti diversi studi corredati di calcoli ma giungere a una risposta certa non è semplice. Un esempio è lo studio di diversi anni fa della dottoressa Teghan Lucas dell’Università di Adelaide, la quale ha esaminato le fotografie di circa 4000 visi ed ha basato il suo ragionamento sull’identificazione degli elementi chiave di un viso, per esempio distanza che separa gli occhi e distanza tra le orecchie. Il risultato ottenuto è che le possibilità di condividere 8 elementi con qualcuno, e quindi risultare molto simili, sono meno di una su mille miliardi. Diverse sono state le affermazioni di Michael Sheehan, professore di neurobiologia dell’Università Cornell, il quale, pur ritenendo che i visi varino anche perché l’essere umano trae beneficio dal distinguere i membri della propria specie e che siano molti gli elementi che determinano un certo aspetto fisico, sembra sostenere la possibilità dell’esistenza dei sosia.

Più recente e molto interessante è lo studio di cui si è occupato un gruppo di ricercatori di cui fa parte il genetista Manel Esteller del Josep Carreras Leukemia Research Institute di Barcellona. Lo studio è basato sull’analisi di foto di 32 coppie di persone che oggettivamente presentano dei tratti del viso simili, è stato prelevato un campione di DNA dei partecipanti e questi ultimi hanno compilato un questionario sul loro stile di vita. Combinando i dati è emerso che questi individui hanno genotipi simili e che c’è la possibilità che ciò possa riflettersi anche in comportamenti simili adottati. Sebbene gli studiosi abbiano sottolineato che la loro indagine ha dei limiti, ad esempio il numero ristretto di persone esaminate, hanno dichiarato che le loro conclusioni potrebbero essere applicate in futuro in altri campi tra cui la medicina legale. La ricerca sui sosia ha anche altri punti critici messi in luce da diversi studiosi, ad esempio il fatto che si debba parlare di sosia per persone che sono indistinguibili dall’occhio umano oppure se questa definizione sia valida solo per coloro i quali sono indistinguibili da un software di riconoscimento facciale. Non è da sottovalutare anche il fatto che alcune caratteristiche quali determinate forme del viso e colori degli occhi siano più comuni di altre, e parametri del genere influiscono sui calcoli da effettuare. Un’altra domanda da porsi è, in caso di esistenza del proprio sosia, se egli viva nello stesso periodo della persona in esame o possa essere vissuto in passato.

Anche se la teoria dei 7 sosia non ha trovato un riscontro unanime, non mancano curiosi episodi come quello che ha coinvolto Neil Thomas Douglas, il quale alcuni anni fa ha incontrato una persona con un viso praticamente identico al suo su un volo diretto a Galway.

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di De Rosa Sara

Studentessa laureanda dell'Università di Napoli "L'Orientale".

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