Tra le più assurde teorie del complotto, c’è quella nota come transvestigation. Come si può intuire dal nome, “transvestigation” è un termine che unisce le parole “trans” e “investigation” (indagine) e indica un’attività volta a scovare e smascherare presunte persone transgender nascoste. Secondo i sostenitori, come spiegato anche da Facta news, una parte dell’estrema destra (soprattutto americana) è particolarmente interessata a questo argomento, alla ricerca di “prove” secondo cui le élite, i potenti, le persone di successo e le celebrità avrebbero cambiato sesso.
Naturalmente, il complotto non finisce qui. Per questi cospirazionisti, chiamati transvestigators, esisterebbe una vera e propria lobby che garantisce successo e denaro alle persone transgender. Un’attenzione particolare è rivolta allo sport, dove, secondo questa teoria, gli uomini cambierebbero genere proprio per vincere nelle competizioni femminili e arricchirsi.
Chi sono le persone più frequentemente accusate? Generalmente si tratta di donne di successo, molto spesso nere. Quando la loro figura non rispecchia l’idea stereotipata di femminilità, secondo questa teoria, si tratterebbe “ovviamente” di un uomo.
Come funziona la teoria del complotto transvestigation?
I sostenitori di questa teoria del complotto analizzano meticolosamente le foto delle loro vittime, esaminando dettagli come la distanza tra le spalle, l’andatura, la larghezza delle mani, la lunghezza delle dita e la linea della mascella come presunte prove dell’identità transgender.
Qualsiasi caratteristica che, secondo loro, ricordi tratti maschili o non rientri nello stereotipo femminile diventa una “prova” dell’identità transgender della vittima. Spesso, inoltre, non viene considerato che le foto possano essere state modificate digitalmente o alterate con l’intelligenza artificiale.
Per quanto possa sembrare bizzarro e assurdo, questo meccanismo è uno strumento comune nella propaganda. Se si pensa alla propaganda nazista antisemita, un metodo diffuso era quello di identificare presunti ebrei dalla forma del naso; oggi, in modo simile, si cercano le “finte donne” analizzandone la silhouette. Si tratta della stessa logica discriminatoria che si ripete in modo inquietante e preoccupante.
Dal web al dibattito pubblico
Questa teoria circola da tempo e alcune accuse si sono diffuse ben oltre i gruppi cospirazionisti, diventando veri e propri argomenti di dibattito pubblico. Diverse figure note sono state prese di mira, da Lady Gaga a Brigitte Macron. Michelle Obama è stata una delle prime vittime, a seguito dei commenti virali della conduttrice Joan Rivers, che accusava Barack Obama di essere omosessuale e sua moglie transgender. Secondo i cospirazionisti, Lady Gaga avrebbe genitali maschili, mentre la First Lady francese Brigitte Macron sarebbe in realtà suo fratello, Jean-Michel, dopo aver cambiato sesso.
È improbabile che i transvestigators siano aperti ad argomentazioni complesse su come il genere sia un concetto più sfumato della semplice divisione uomo-donna, o su come persino il sesso biologico sia, di per sé, complesso da definire.
Si tratta di una teoria estremamente pericolosa e discriminatoria: le transvestigations sono invasive e perpetuano l’idea che non rivelare un’identità transgender sia ingannevole. È una scelta personale se e quando una persona transgender condivide questa parte di sé e, a volte, mantenere questa informazione privata può essere una questione di sopravvivenza. La teoria del complotto transvestigation va assolutamente fermata!
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