Umberto Eco (1932-2016) è stato uno dei più celebri saggisti, professori e narratori dello scenario italiano del Novecento. La sua eredità si muove su un doppio binario: quello del rigoroso accademico e semiologo, e quello del romanziere di successo mondiale, capace di creare opere che sono ancora oggi fonte d’ispirazione per innumerevoli eventi culturali.
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Biografia e formazione accademica
Umberto Eco nacque ad Alessandria nel 1932. Dopo la laurea in filosofia all’Università di Torino con una tesi sull’estetica di San Tommaso, cominciò a interessarsi alla cultura medievale, alla linguistica e allo studio semiotico della cultura popolare. Divenne professore di Semiotica all’Università di Bologna e collaborò come saggista e pubblicista a numerose riviste, dirigendo anche il periodico di studi semiotici Versus.
L’accademico: Umberto Eco e la semiotica
Che cos’è la semiotica secondo Eco? È la disciplina che studia i segni e il modo in cui questi acquisiscono un significato (processo di significazione). Eco spostò la sua attenzione sulla letteratura contemporanea e sul problema delle comunicazioni di massa, analizzando come la società comunica attraverso simboli, testi e immagini. Le sue ricerche, culminate nel fondamentale Trattato di semiotica generale (1975), si sono concentrate sulla narratologia, sulle riflessioni sull’attualità e sui saggi teorici sulla letteratura.
Il romanziere: i grandi successi
Accanto alla sua monumentale produzione saggistica, Eco si dedicò con enorme successo alla narrativa, intrecciando la sua profonda cultura con trame avvincenti e accessibili a un vasto pubblico.
I Romanzi più famosi di Umberto Eco | Trama in breve / Generi e temi |
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Il nome della rosa (1980) | Un monaco indaga su una serie di delitti in un’abbazia medievale. Generi: romanzo giallo, storico, filosofico. |
Il pendolo di Foucault (1988) | Tre redattori creano per gioco un piano cospirativo mondiale basato sui Templari, ma la finzione prende il sopravvento. Generi: thriller, esoterico. |
Baudolino (2000) | Le avventure picaresche di un bugiardo cronico alla corte di Federico Barbarossa. Generi: romanzo storico, fantastico. |
1. Il nome della rosa (1980)
Il suo primo romanzo fu un successo planetario. Di cosa parla Il nome della rosa? L’opera, che utilizza l’espediente letterario del manoscritto ritrovato, è ambientata in un’abbazia benedettina nel 1327. La vicenda, suddivisa in sette giornate, segue l’indagine del frate Guglielmo da Baskerville su una serie di misteriosi delitti. Il romanzo è un’opera poliedrica: è un romanzo giallo basato su un’indagine poliziesca, un romanzo storico per la sua accurata ricostruzione del Medioevo, e un romanzo semiotico, denso di citazioni e riflessioni filosofiche.
2. Il pendolo di Foucault (1988)
Questo romanzo racconta la storia di tre redattori di una casa editrice milanese che, per gioco, inventano un complesso piano cospirativo che collegherebbe i Templari a società segrete moderne. Ambientato nella contemporaneità, il libro esplora la tradizione esoterica, la magia e il pericolo di credere alle proprie finzioni, mostrando come l’interpretazione ossessiva dei segni possa portare alla paranoia e alla tragedia.
3. Baudolino (2000)
Con Baudolino, Eco torna all’amato Medioevo, ai tempi di Federico Barbarossa e delle crociate. Il protagonista, Baudolino, è un giovane contadino bugiardo e fantasioso che viene adottato dall’imperatore. Le sue menzogne, incredibilmente, finiscono per diventare storia, o per influenzarla. Il romanzo è una metafora delle debolezze e dei sogni umani, un’esplorazione del confine labile tra verità e finzione, tra storia e mito.
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Articolo aggiornato il: 02/09/2025