Utopia nel tempo: da Moro a Defoe

Utopia nel tempo: da Moro a Defoe

Il concetto di Utopia è spesso mutato nel tempo, assumendo diverse declinazioni. La definizione di utopia nasce dal titolo del romanzo di Tommaso Moro “Utopia”, egli creò la parola partendo dal greco, ou significa «non» e tòpos «luogo»: Utopia era quindi un luogo inesistente, qualcosa di bello ma irrealizzabile.

Da allora il termine si usò sia per indicare sia una realtà effettiva, sia i testi di contenuto utopico. Nel corso del tempo ha subito delle modifiche e ad oggi l’utopia indica la formulazione di un assetto politico, sociale, religioso che non trova riscontro nella realtà ma che viene proposto come ideale e modello; il termine utopia è talvolta assunto con valore fortemente limitativo (modello non realizzabile, astratto), altre volte invece se ne sottolinea la forza critica verso situazioni esistenti e la positiva capacità di orientare forme di rinnovamento sociale.

Nell’opera di Moro “Utopia” si esprime il sogno rinascimentale di una società pacifica dove è la cultura a dominare e a regolare la vita degli uomini: la proprietà privata è abolita, i beni sono in comune, il commercio è pressoché inutile, tutto il popolo inoltre è impegnato a lavorare la terra circa sei ore al giorno, fornendo all’isola tutti i beni necessari. Il resto del tempo deve essere dedicato allo studio e al riposo. In questo modo, la comunità di utopia può sviluppare la propria cultura e vivere in maniera pacifica e tranquilla. In quest’utopia viene idealizzato un luogo, in quanto la società descritta è posta su un’isola lontana dalla società Europea. Attraverso l’utopia si avverte la protesta e condanna contro la società Inglese gravata dal peso di parassiti ed oziosi. Quest’isola utopica riesce a risolvere tutti i mali e i difetti presenti nell’Inghilterra del tempo.

Andando avanti nel tempo troviamo l’utopia di Defoe nell’opera “Robinson Crusoe”, il libro racconta le avventure di un giovane marinaio inglese, che naufraga su un’isola deserta alla foce del fiume Orinoco e vi resta per quasi ventotto anni; durante questo periodo, avrà tempo e occasione di mettere alla prova tutte le sue capacità di adattamento all’ambiente. Robinson ricostruisce sull’isola deserta il mondo inglese da cui proviene, dimostrando che con ingegno, razionalità e spirito d’intraprendenza si possono superare i problemi. Quando Robinson porta con sé Venerdì il romanzo diventa utopico. Crusoe per ricreare la gerarchia sociale del suo paese sull’isola sottomette l’indigeno Venerdì riconoscendo implicitamente la superiorità dei bianchi, l’utopia si realizza nel tentativo del protagonista di imporre ad un indigeno lo stile di vita occidentale. Il suo atteggiamento sembra distopico nei confronti dello schiavo e per questo è stato oggetto di critiche. Un altro aspetto utopico dell’opera è Robinson come uomo d’affari, la storia dimostra come un uomo qualsiasi sia in grado di sottomettere la natura per i propri scopi materiali e, alla fine, di trionfare sull’ambiente che lo circonda.

Queste opere sono un’esemplificazione del concetto di utopia, seppur esplorata in maniera diversa. Difatti “Utopia” di Moro è un’utopia di tipo politico-sociale ed è usata per avanzare una critica alla società reale in cui l’autore viveva al tempo. Quella di Defoe è un altro tipo di utopia, basata sull’individualismo di Robinson che riesce a superare le difficoltà e che applica il modello della sua società in un’isola deserta, sottomettendo e occidentalizzando. «Utopia» è ambientata in quelle che allora erano acque inesplorate, è questo che rende quest’isola plausibile ed è così che rimane perfetta: nessuno l’ha colonizzata, scambiata con loro, influenzata in alcun modo a differenza dell’isola di «Robinson Crusoe» che ha una collocazione geografica, è stata scoperta, trasformata e colonizzata da Robinson. Una somiglianza tra «Utopia» e «Robinson Crusoe» è che entrambe sono utopie inglesi caratterizzate da una spinta antropologica perché la fondazione e lo sviluppo dell’isola dipende unicamente dall’iniziativa umana.

Fonte immagine “utopia nel tempo: da Moro a Defoe”: Pixabay

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A proposito di Alessandra Federico

Innamorata dell'amore, dell'arte e della musica folk. La sua passione più grande è guardarsi intorno, meravigliandosi di continuo. Studia inglese e cinese presso l'università l'Orientale di Napoli. Spera vi possano piacere i suoi articoli

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