Demonologia: lo studio dei demoni

Demonologia

La demonologia è quel ramo della storia delle religioni che studia gli spiriti, i demoni e le credenze attorno a essi all’interno della fede religiosa e del mito. A seconda del contesto, può riferirsi a studi nell’ambito della teologia, della dottrina religiosa o dell’occultismo. In molte fedi, riguarda lo studio di una gerarchia di demoni. Nel cristianesimo la parola si riferisce esclusivamente agli spiriti maligni. I demoni possono essere anime non umane o spiriti disincarnati che non hanno mai abitato un corpo. La demonologia viene spesso affiancata all’angelologia, che assume significato analogo nel campo di studi opposto, cioè quello sugli angeli. Viene spesso tracciata una netta distinzione tra queste due classi, in particolare dai melanesiani, da diversi gruppi africani e da altri. I jinn islamici, ad esempio, non sono riducibili ad anime umane modificate. Allo stesso tempo, queste classi di spiriti sono spesso concepite come produttrici di risultati identici, ad es. malattie.

I demoni

Secondo alcune società, si suppone che tutti le questioni dell’universo siano sotto il controllo degli spiriti, ognuno dei quali governa un certo “elemento” o addirittura oggetto, ed essi stessi soggetti a uno spirito più grande. Ad esempio, si dice che gli Inuit credano negli spiriti del mare, della terra e del cielo, dei venti, delle nuvole e di tutto ciò che è in natura. Ogni ansa del litorale, ogni punto, ogni isola e scoglio prominente ha il suo spirito custode. Tutti sono, specialmente i demoni della Bibbia, potenzialmente di tipo maligno, e si può guadagnare il loro favore attraverso un appello al soprannaturale. La credenza tradizionale coreana racconta che innumerevoli demoni abitino il mondo naturale; riempiono oggetti domestici e sono presenti in tutti i luoghi.

Filosofi greci come Porfirio di Tiro (che rivendicava l’influenza del platonismo), così come i padri della Chiesa cristiana, sostenevano che il mondo fosse pervaso di spiriti, questi ultimi avanzavano la convinzione che i demoni fossero venerati con riti simili a quelli degli dei pagani.

Caratterizzazione degli spiriti

Secondo la demonologia, non tutti gli spiriti delle varie culture sono considerati malevoli. In Africa centrale, i Mpongwe credono negli spiriti locali, proprio come gli Inuit; ma sono considerati generalmente inoffensivi. I passanti devono fare qualche offerta simbolica mentre si avvicinano alla residenza degli spiriti. Gli indigeni credono che l’occasionale atto maligno, come l’abbattimento di un albero su un passante, sia perpetuato dalla classe di spiriti noti come Ombuiri.

Molti spiriti, specialmente quelli che riguardano i processi naturali, sono spesso considerati neutrali o benevoli; le paure dei contadini europei dello spirito del grano affioravano a seguito della violazione del dominio di detto spirito da parte del contadino tagliando il grano.

Tipi di demoni

I demoni sono generalmente classificati come spiriti che si ritiene entrino in relazione con la razza umana. Come tale in termine si includono:

  • angeli nella tradizione cristiana caduti in disgrazia, come Azazel e Lucifero;
  • geni o famigli malevoli;
  • fantasmi o altre ombre malevoli.

Sono escluse le anime concepite come abitanti di un altro mondo. Tuttavia, proprio come gli dei non sono necessariamente spirituali, anche i demoni possono essere considerati corporei; i vampiri ad esempio sono talvolta descritti come teste umane con viscere attaccate, che escono dalla tomba per attaccare i vivi durante le veglie notturne. Gli incubi e succubi del Medioevo sono talvolta considerati esseri spirituali; ma si riteneva che dessero prova della loro esistenza corporea, attraverso la prole (sebbene spesso deforme). La fede nei demoni risale a molti millenni fa. La fede zoroastriana insegna che ci sono 3.333 demoni, alcuni con responsabilità oscure specifiche come la guerra, la fame o la malattia.

Immagine di copertina: Flickr

A proposito di Valeria

Valeria Vacchiarino (1999), studia Lingue e Culture dell'Europa e delle Americhe a L'Orientale di Napoli, città che ormai considera la sua seconda casa. Amante dei libri, del cinema e del teatro, ha una grande passione per la musica jazz.

Vedi tutti gli articoli di Valeria

Commenta