Versi della metrica italiana: poesia e ritmo

metrica italiana

La scelta della forma poetica fra i versi della metrica italiana dipende sia dal contesto storico sia dalla sensibilità dello scrivente. Considerando il Tardo Medioevo, animato dalla poetica di Dante, Petrarca e Boccaccio, risulta impossibile ritrovare un componimento in endecasillabi sciolti rispetto a forme come la canzone, la ballata o il sonetto. Questo perché si pensa che la poesia italiana delle origini abbia mantenuto uno stretto rapporto con la musica di accompagnamento. Non a caso, la nomenclatura delle tre forme metriche citate si riferisce a un campo semantico musicale.

Il suono, le pause e la versificazione rivestono un ruolo preponderante nella poesia di ogni tempo; difatti è facile riscontrare nei poeti una certa forma di sperimentalismo fino a definire personalissime forme di metrica e verso.

Tipo di Verso Numero di Sillabe Metriche Accento Fisso Principale
Endecasillabo 11 10ª sillaba
Decasillabo 10 9ª sillaba
Novenario 9 8ª sillaba
Ottonario 8 7ª sillaba
Settenario 7 6ª sillaba
Senario 6 5ª sillaba

Che cos’è il verso?

In particolare, è possibile definire il verso come un segmento di discorso organizzato secondo determinate regole, che, nella versificazione tradizionale, corrispondono alla misura delle sillabe e alla posizione degli accenti. Esso prende il nome dal numero di sillabe (rilevate attraverso figure retoriche come sinalefe e dialefe). Il numero di sillabe non è, però, l’unico discrimine: nelle varie tipologie di versi esistono regole di accentazione fissa che ne chiariscono l’identità.

L’endecasillabo: il re dei versi italiani

Fra i versi della metrica italiana, il più famoso è l’endecasillabo, discendente dal décasyllabe francese e provenzale: un verso che ha sempre come sillaba tonica almeno la decima. Generalmente, un endecasillabo si dice canonico quando, oltre alla decima, sono toniche anche la quarta (endecasillabo a minore) e/o la sesta sillaba (endecasillabo a maiore); in questo senso, il verso è diviso in due emistichi. Si veda, ad esempio, Dante:

Nel mèzzo del cammìn di stra ta (Inf., I, v. 1)

Qui il verso presenta accenti su sesta e decima sillaba (endecasillabo in a maiore). Oppure:

riprési vìa per la piàggia disèrta (Inf., I, v. 29)

In questo caso gli accenti fissi cadono sulla quarta e la decima sillaba (endecasillabo in a minore).

Il settenario: il verso lirico

Un altro verso di grande importanza è il settenario (con l’ultimo accento tonico sulla sesta sillaba). Il settenario non presenta un’accentazione fissa (fuorché per la sesta), e la disposizione degli accenti è piuttosto libera. Ad esempio Petrarca:

Chiàre, frésche et dólci àcque
òve le bèlle mémbra
leggiàdra ricovèrse
co l’anlico no
e ’l ciélo in ciò s’apra. (Rvf, CXXVI, vv. 1-4)

Il novenario: il verso ritmico di Pascoli

Un verso che in epoca moderna ha ricevuto maggiore attenzione è il novenario (accenti fissi sulla seconda/terza e sulla quinta sillaba, oltre che sull’ottava), di cui Pascoli ha sfruttato le potenzialità ritmiche:

C’è una ce nélla mia vìta
che avvèrto nel pùnto che muóre:
voce stànca, ce smarta,
col trèmito dél batticuóre. (La voce, vv. 1-4)

Il ritmo pascoliano che ritorna su se stesso sembra così scandire la ritualità quotidiana che fu nelle corde del poeta rappresentare.

Altri versi della metrica italiana

L’endecasillabo e il settenario sono versi strettamente collegati per il loro uso affiancato in forme come le canzoni e le ballate, benché l’endecasillabo si mantenga sempre su un grado stilistico più alto. Non a caso, le canzoni di argomento elevato sono scritte esclusivamente in endecasillabi. Tra gli altri versi, che compaiono spesso in combinazione, ci sono i trisillabi, i quadrisillabi e i quinari (accento fisso rispettivamente su seconda, terza e quarta sillaba), mentre il senario e l’ottonario (ultime sillabe toniche, rispettivamente, quinta e settima) sono usati per la loro cadenza ritmica.

Dei versi della metrica italiana è estremamente riduttivo parlare in un articolo telematico. Per un primo approfondimento si vedano: E. Bianchi, Retorica e metrica italiana; D’A. S. Avalle, Preistoria dell’endecasillabo; A. Menichetti, Metrica italiana; G. Bertone, Appunti e nozioni di metrica italiana; L. Zuliani, Poesia e versi per musica; P. G. Beltrami, Gli strumenti della poesia. Questo con il monito che, per conoscere la misura ed il ritmo, è necessaria la lettura diretta della poesia.

L’articolo è stato aggiornato in data 24 agosto 2025.

Altri articoli da non perdere
Nostalgia natalizia, cos’è e perché la proviamo?
Nostalgia natalizia, cos'è e perché la proviamo?

Il Natale è quel periodo dell’anno in cui tutto si trasforma come per magia: le notti si fanno a poco Scopri di più

Medea di Seneca: la tragedia, la trama e il personaggio
Medea di Seneca, quando la passione vince

Medea è una delle preziosissime nove tragedie di argomento greco scritte da Lucio Anneo Seneca, le uniche pervenuteci dell’intera letteratura Scopri di più

L’eredità delle suffragette: le loro battaglie per la società
L’eredità delle suffragette: le loro battaglie per la società

L’eredità delle suffragette appartiene a figure piene di coraggio che hanno permesso a noi, donne d’oggigiorno, di poter votare, di Scopri di più

Sarchiapone: storia, significato e curiosità di un termine napoletano
sarchiapone

Con queste parole Sarchiapone si preannunciava sulla scena della Cantata dei pastori messa in scena dal grande Roberto De Simone Scopri di più

Aforismi sull’amore. 18 frasi brevi, belle e famose da condividere
Aforismi sull'amore. 18 frasi brevi, belle e famose da condividere

Quanti splendidi, delicati, profondi, genuini, diretti ed inviolati aforismi sull’amore è possibile leggere e trascrivere sulle pagine del cuore! E Scopri di più

Sculture subacquee: 6 in giro per il mondo
Sculture subacquee: 6 in giro per il mondo

L’arte delle sculture subacquee si è diffusa in lungo e in largo di recente, e ne abbiamo testimonianze anche nei Scopri di più

A proposito di Salvatore Di Marzo

Salvatore Di Marzo, laureato con lode alla Federico II di Napoli, è docente di Lettere presso la scuola secondaria. Ha collaborato con la rivista on-line Grado zero (2015-2016) ed è stato redattore presso Teatro.it (2016-2018). Coautore, insieme con Roberta Attanasio, di due sillogi poetiche ("Euritmie", 2015; "I mirti ai lauri sparsi", 2017), alcune poesie sono pubblicate su siti e riviste, tradotte in bielorusso, ucraino e russo. Ha pubblicato saggi e recensioni letterarie presso riviste accademiche e alcuni interventi in cataloghi di mostre. Per Eroica Fenice scrive di arte, di musica, di eventi e riflessioni di vario genere.

Vedi tutti gli articoli di Salvatore Di Marzo

One Comment on “Versi della metrica italiana: poesia e ritmo”

Commenta