Alla scoperta della terza città della Spagna: quali sono le cose da vedere a Valencia?
La sua anima è difficile da cogliere. Mediterranea sicuramente, non settentrionale, ma nemmeno meridionale. Abituati alla dicotomia Madrid – Barcellona, ci si dimentica forse che Valencia è la terza città della Spagna per numero di abitanti. Una città vivace, allegra, dall’aspetto futuristico e pittoresco allo stesso tempo: vanta infatti splendide cattedrali in stile gotico, piazze lastricate ed edifici ultramoderni.
Città de Las Fallas, del Santo Graal e della paella, Valencia è orgogliosamente spagnola ma con una sua distinta personalità frutto di un mix di cultura catalana e andalusa: spensierata, rilassata, colta ma mai snob.
Scopriamo quali sono le 8 cose da vedere a Valencia assolutamente
1) CIUTAT DE LES ARTS I LES CIÈNCIES
Forse la maggiore attrazione di Valencia: un viaggio tra la natura, la scienza e l’arte. La Ciutat de les Arts i les Ciències è il polo artistico-culturale-scientifico costruito dall’architetto-ingegnere Santiago Calatrava e costituito da diversi edifici: l’Oceanogràfic, El Palau de les Arts Reina Sofia, l’Hemisferic, il Museo del las Ciencias Príncipe Felipe, l’Umbracle, il Ponte de l’Assut de l’Or, l’Ágora. Insieme rappresentano la proiezione della città nel futuro. Indubbiamente, per un appassionato di mare ed animali, l’Oceanogràfic è una tappa da non perdere tra le cose da vedere a Valencia. Si tratta dell’acquario più famoso della Spagna nonché il più grande d’Europa, un parco oceanografico posto su di una superficie di 100.000 mq. Al suo interno sono rappresentati tutti i differenti habitat di mari e oceani attraverso più di 40.000 esemplari diversi. Circondati da squali, pesci, granchi giganti, foche, trichechi e delfini,si possono osservare per ore gli ambienti tropicali, artici e camminare letteralmente circondati dalla fauna marina o all’interno dell’enorme voliera, sperando di non essere presi come bersaglio dagli uccelli!
2) LA CATTEDRALE
Anche se è stata costruita nel XIII Secolo, la Cattedrale di Valencia sorge su un luogo già occupato da un tempio romano e poi da una Mezquita, una moschea musulmana. Non ha uno stile unico, perchè si intrecciano il romanico, il gotico e il barocco; questa caratteristica è evidente soprattutto ammirando i tre portali che danno accesso alla Cattedrale. Il Portale principale è quello “de los Hierros” (dei Ferri) ed è di stile barocco. Il Portale degli Apostoli, invece, è di stile gotico, proprio come il Campanile, chiamato Miguelete, a cui dà accesso. Infine, il Portale del Palazzo, o dell’Almodaina, chiamato così perchè affaccia sul Palazzo Arcivescovile, è di impronta Romanica. In una delle sue cappelle si dice sia custodito il calice che Gesù utilizzò nell’Ultima Cena. È il Santo Càliz che si contende, con altre coppe sparse per il mondo, il titolo di Santo Graal.
3) IL BIOPARCO
Africa? No, Valencia! Al parco zoologico della città, il Bioparc, vivono una miriade di animali davvero incredibili. Lasciate perdere gli zoo che siete abituati a vedere: qui specie diverse vivono insieme condividendo lo stesso habitat, proprio come farebbero in natura. La differenza sta tutta in una serie di barriere naturali che separano i visitatori dagli animali per assicurarne l’incolumità reciproca. Certo meno felici che se fossero liberi nella Savana o all’Antartico, gli animali qui sembrano comunque a proprio agio, complice anche la possibilità che hanno di riprodursi. Lemuri, giraffe, zebre saranno a pochi centimetri da voi: non dimenticate a casa la macchina fotografica!
4) I GIARDINI DEL TURIA
Il Jardí del Tùria è il più grande parco pubblico spagnolo: è lungo 9 km ed occupa il letto dell’omonimo fiume bonificato e deviato per le esondazioni. Oasi di verde e di pace in pieno centro urbano, il parco è l’occasione migliore per fare una corsetta, una pedalata o per partecipare a una delle tante attività sportive organizzate tra i suoi pini e i suoi oleandri! Lungo la passeggiata si può visitare il Parco Gulliver, un particolare parco giochi costruito su un Gulliver gigante disteso a terra.
5) IL MERCADO CENTRAL
Tra le cose da vedere a Valencia una menzione, nel centro storico, la merita il Mercado Central: se siete tra i fan dei mercati coperti, questa costruzione vale davvero una visita. Tra i più importanti d’Europa, simbolo del modernismo spagnolo e letteralmente pieno di leccornie tipiche della Penisola Iberica, non potete certamente perdervelo. Camminate con il naso all’insù per ammirare le vetrate colorate e la cupola centrale e poi date un’occhiata ai 995 banchi con pesci appena pescati, panini ripieni e un’enormità di prodotti freschissimi tra cui il buonissimo Jamón Ibérico de Bellota.
6) LA LONJA DE LA SEDA
In pieno centro storico, vicinissimo al Mercato Centrale, sorge questa maestosa costruzione di oltre 2000 metri quadrati, un tempo luogo di scambio e di accese contrattazioni per la compravendita della Seta. Costruita a cavallo tra il 1400 e 1500, la Lonja de la Seda è il testimone più autorevole del glorioso passato di Valencia, all’epoca un vero e proprio centro nevralgico del commercio del Mediterraneo. Entrato a far parte dei Patrimoni dell’Umanità Unesco nel 1996, questo edificio è uno splendido esempio di architettura tardo-gotica.
7) IL BARRIO DEL CARMEN
All’interno della Città Vecchia si trova anche il Barrio del Carmen, tra i quartieri più suggestivi di Valencia, cuore pulsante della città e centro del divertimento notturno. Prende il nome dal Convento del Carmen (che oggi è stato convertito in museo); il Carmen è stato, a seconda delle epoche, zona di bordelli e postriboli, sobborgo e rifugio musulmano, zona di conventi, centro dell’aristocrazia medievale o sobborgo proletario. Ai nostri giorni questo quartiere si è convertito in centro culturale, di commercio e di movida giovanile e si snoda tra vicoli tappezzati di splendidi murales e le porte medioevali Torres de Serranos e Torres de Quart, un tempo parte delle antiche mura della città.
8) LE SPIAGGE: LAS ARENAS E LA MALVARROSA
Tra cose da vedere a Valencia non possono mancare le spiagge. Oltre ad avere un lungomare stupendo, perfetto per passeggiare o lasciar correre i bambini, la città vanta anche diversi lidi dalla sabbia fine e dorata. Tra i principali, la spiaggia di Las Arenas con i suoi ristorantini dove fare una sosta gourmet, ma soprattutto la Malvarrosa, la più vicina alla città, sulla quale improvvisare un torneo di beach volley e che prende il suo nome dalla Malva, un fiore che si coltivava in questo spazio.
Ancora altro da non perdere
L’Horchata
Durante la permanenza a Valencia non si può non gustare l’Horchata, la bevanda più famosa della città. Non è un latte e non è un’orzata come la intendiamo in Italia, nonostante l’assonanza. È realizzata con xufa (chufa), un piccolo tubero di colore marrone proveniente dalle radici della juncia avellanada, una pianta coltivata soprattutto nella zona di Valencia – e in genere nei paesi dalle temperature calde come l’Africa e la Sicilia – con un frutto molto simile alla nocciola. L’Horchata è nota per le sue proprietà salutari, oltre per essere una bevanda rinfrescante durante l’estate. L’“Horchatería Santa Catalina” è la più antica Horchateria di Valencia. Qui potete gustare la migliore Horchata accompagnata con i “fartons”, dolci e soffici panini, nati esattamente per essere inzuppati nella tipica bevanda valenciana.
Las Fallas
Las Fallas rientrano a pieno titolo tra le cose da vedere a Valencia: la più importante festa della città, la più conosciuta, in patria come all’estero, e la più celebrata. Si tratta di una festa per certi versi simile al Carnevale, ma dal quale si differenzia notevolmente. La festa di Las Fallas infatti viene celebrata tra il 1° marzo e il 19, il giorno di San Giuseppe, figura alla quale la manifestazione è legata. Durante questo periodo sono previste diverse manifestazioni, tra cui i tradizionali fuochi d’artificio e l’esposizione di sculture realizzate con legno, cartone e altri materiali infiammabili. Il 19 marzo, al termine della manifestazioni, le “Statue” che non vinceranno la competizione verranno bruciate. Las Fallas è stata dichiarata dall’UNESCO nel 2016 “Bene immateriale dell’Umanità”.
La paella
Concludendo, non si può andare a Valencia senza provare il suo piatto tipico, la paella, che ha avuto origine proprio qui! La città è la patria di questa ricetta a base di riso, zafferano e carne il cui nome sta, appunto, per l’enorme padella in cui è cucinata. Al contrario di quanto si è abituati a pensare, la paella è infatti un piatto a base di carne (anche se famosissima è la variante de mariscos, con frutti di mare) e viene tradizionalmente servita per pranzo, specie la domenica. Non sentite già un certo languorino?
Nunzia Serino