Borgo di Pentidattilo (Reggio Calabria): tradizioni, storia e folklore

Il borgo di Pentidattilo tra tradizioni, storia e folklore

Pentidattilo, chiamato anche Pentedattilo, è un piccolo borgo frazione del comune di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria. Arroccato sulla rupe del monte Calvario, deve il suo nome alla parola greca pènta-dàktylos, in greco di Calabria Pentadàttilo, che significa cinque dita. Questo bizzarro nome deriva dal fatto che, se si guarda attentamente, sembra proprio che una mano di roccia avvolga attraverso le sue cinque dita il borgo.

Fondato dai greci e conquistato nei secoli da Romani, Bizantini e Normanni, il borgo divenne parte dei possedimenti degli Alberti nel 17° secolo. La loro storia si è fusa con la leggenda poiché si racconta che Bernardino Abenavoli, barone di Montebello, fosse innamorato di Antonia Alberti di Pentedattilo. Questo amore però, fortemente contrastato dalla famiglia di lei, sarebbe sfociato nella strage degli Alberti. La leggenda narra che alla sua morte il conte Alberti abbia poggiato la sua mano ferita e insanguinata sul muro e che, ancora oggi, le pareti del borgo assumano una colorazione rossastra. Gli abitanti raccontano poi che nelle sere fredde d’inverno, se si ascolta attentamente, si sentano ancora le urla del marchese e che nei giorni di luna piena si riconoscano ancora agognanti i lamenti di coloro che persero la vita nella strage. 

Fortemente danneggiato a causa del terremoto del 1783, il borgo ha subito un ulteriore spopolamento a partire dagli anni ’60 del secolo scorso a causa di diverse frane che hanno causato il trasferimento della popolazione a valle. Di recente, però, è stato oggetto di un’opera appassionata e costante da parte di volontari che hanno dato nuova vita al paese, dove ora sorgono piccole botteghe di artigianato locale, un negozio di vini e un agriturismo dove è possibile assaporare piatti tipici della tradizione culinaria della Calabria greca, come formaggi, soppressate e preparazioni a base di peperoncino.

Camminando attraverso le strette viuzze incorniciate qua e là da piccole botteghe e da ulivi e alberi di fico, accompagnati dal suono del campanile che scandisce i ritmi della vita quotidiana, si giunge alla parrocchia dei Santi Pietro e Paolo e, camminando fino in cima, al castello, di cui non rimangono che alcuni ruderi ma dal quale si può ammirare un panorama straordinario sul paesaggio naturale e sul mar Ionio. 

Pentidattilo, che recentemente ha attirato molto interesse grazie al mystery tourism, ospita festival interessanti come il Pentedattilo film festival con cortometraggi di autori anche internazionali, e il festival etnico Paleariza, antica radice in greco di Calabria, in cui si celebrano la cultura, l’arte e le tradizioni popolari. Il borgo di Pentidattilo rappresenta un autentico gioiello nel cuore della Calabria greca, ideale sia per gli amanti del trekking e delle escursioni ma anche per chi è appassionato di leggende, folklore e tradizioni popolari

Fonte immagine in evidenza per l’articolo “Borgo di Pentidattilo”: Wikipedia

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