L’Eremo dei Camaldoli è un complesso monastico situato sulla collina omonima, il punto più alto di Napoli, a 458 metri sul livello del mare. Da qui si gode di una vista spettacolare che abbraccia l’intero Golfo di Napoli, il Vesuvio, le isole di Capri, Ischia e Procida, e i monti circostanti. L’Eremo, oltre ad essere un luogo di pace e spiritualità, è anche un tesoro di storia, arte e architettura.
Indice dei contenuti
Storia dell’Eremo dei Camaldoli: da San Gaudioso alle suore brigidine
Le origini e la fondazione nel V secolo
Le origini dell’Eremo dei Camaldoli risalgono al V secolo, quando, secondo la tradizione, San Gaudioso, vescovo di Abitine (Nord Africa), giunse a Napoli e fondò una piccola chiesa dedicata alla Trasfigurazione di Gesù.
La ristrutturazione e l’affidamento ai monaci camaldolesi
Nel XVI secolo, Giovanni Battista Crispo, con l’aiuto dei Conti d’Avalos, si interessò alla piccola chiesa e promosse una sua ristrutturazione. L’edificio fu poi affidato ai monaci Camaldolesi, un ordine monastico fondato da San Romualdo nel XI secolo, che seguono la regola benedettina e si dedicano alla vita contemplativa e all’eremitaggio.
Le soppressioni napoleoniche e sabaude
La presenza dei monaci Camaldolesi a Napoli fu interrotta due volte: la prima nel 1807, a causa delle leggi napoleoniche che soppressero gli ordini religiosi, e la seconda nel 1866, a seguito dell’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno d’Italia e delle leggi sabaude sulla soppressione degli enti ecclesiastici.
Il ritorno dei monaci e l’arrivo delle suore brigidine
I monaci Camaldolesi riuscirono a tornare all’Eremo nel 1885, grazie all’interessamento di Guglielmo Sanfelice, arcivescovo di Napoli. Dal 1998, il monastero è affidato alle cure delle suore brigidine dell’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida, che continuano a custodire questo luogo di fede e storia.
L’Eremo dei Camaldoli oggi: struttura, arte e panorama
La struttura architettonica: tra tardo-rinascimento e natura
L’Eremo dei Camaldoli, a seguito della ristrutturazione avvenuta nella seconda metà del ‘500, presenta caratteristiche architettoniche del tardo-rinascimento.
L’ingresso per i visitatori è costituito da una prima facciata con un arco che immette in un corridoio. Questo è seguito da una rampa di scale che conduce a un piccolo giardino con un pozzo al centro.
Superato il giardino, si accede a un altro corridoio, immerso nel verde, che conduce al Belvedere, da cui si apre una vista spettacolare su Napoli. Al tramonto, l’atmosfera è particolarmente suggestiva.
Le opere d’arte: un tesoro dell’arte napoletana
L’interno della chiesa, riservato ai monaci e visitabile su richiesta, presenta una navata e sei cappelle laterali. L’interno è un vero e proprio scrigno di opere d’arte, con affreschi e dipinti di importanti artisti napoletani e non, tra cui Massimo Stanzione, Federico Barocci, Luca Giordano e Ippolito Borghese.
Il Belvedere: una vista mozzafiato su Napoli
Il Belvedere dell’Eremo è il punto panoramico da cui si può ammirare uno dei panorami più belli di Napoli, che spazia dal Vesuvio al Golfo, da Capri alle isole di Ischia e Procida, fino ai monti che circondano la città.
Visitare l’Eremo dei Camaldoli: orari, prezzi e informazioni utili
L’Eremo dei Camaldoli è aperto tutti i giorni, generalmente fino al tramonto. L’ingresso all’area esterna e al Belvedere è gratuito. Per una visita completa e per accedere alle aree interne, è consigliabile consultare le informazioni di contatto aggiornate.
Informazione | Dettaglio |
---|---|
Orari di apertura | Tutti i giorni, dalle 9:00 fino al tramonto (consigliato verificare) |
Prezzo Belvedere | Ingresso gratuito |
Visita guidata interna | Su richiesta alle suore (costo contenuto) |
Contatti | Si consiglia di contattare l’Eremo per conferme, tramite i canali ufficiali delle Suore Brigidine. |
Come arrivare all’Eremo dei Camaldoli
Raggiungere il complesso è possibile sia con mezzi privati che pubblici, sebbene l’auto sia la soluzione più diretta.
In auto
Il percorso più comune è percorrere la Tangenziale di Napoli fino all’uscita “Zona Ospedaliera”, per poi seguire le indicazioni stradali per l’Eremo dei Camaldoli lungo Via Eremo dei Camaldoli. È presente un parcheggio nelle vicinanze.
Con i mezzi pubblici
La soluzione con i mezzi pubblici richiede un po’ più di organizzazione. È possibile prendere la Metropolitana Linea 1 fino alla fermata “Policlinico” e da lì prendere l’autobus della linea C44 che porta fino a Via Eremo dei Camaldoli, a breve distanza dall’ingresso.
Altre informazioni e curiosità sull’Eremo dei Camaldoli
Quanto costa entrare all’Eremo dei Camaldoli?
L’accesso all’area esterna, ai giardini e al famoso Belvedere panoramico è completamente gratuito. Per visitare l’interno della chiesa e le antiche celle, è possibile richiedere una visita guidata alle suore brigidine, che prevede un contributo economico contenuto.
Cosa si vede dall’Eremo dei Camaldoli?
Dal Belvedere dell’Eremo si gode di una delle viste più complete e spettacolari di Napoli. Lo sguardo abbraccia il Vesuvio, l’intero Golfo di Napoli, il centro storico, la penisola sorrentina e flegrea, e le isole di Capri, Ischia e Procida.
Chi gestisce oggi l’Eremo dei Camaldoli?
Dal 1998, il complesso monastico è affidato alla cura delle suore brigidine dell’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida. Hanno sostituito i monaci camaldolesi, che vi risiedevano da secoli.
Qual è il punto più alto di Napoli?
Il punto più alto della città di Napoli è proprio la collina dei Camaldoli, sulla cui sommità sorge l’Eremo. L’altitudine esatta è di 458 metri sul livello del mare, caratteristica che garantisce la sua eccezionale posizione panoramica.
L’Eremo dei Camaldoli è un luogo di pace, di bellezza e di spiritualità, un’oasi di tranquillità da cui ammirare la città di Napoli in tutta la sua magnificenza. Una visita all’Eremo è un’esperienza da non perdere per chiunque si trovi a Napoli.
Fonte dell’immagine: Archivio personale
Articolo aggiornato il: 01/09/2025