Nel cuore del centro storico di Salerno, appena sotto il conservatorio, si trova un’oasi di verde che racconta l’antica storia botanica e medica della città. Nel corso degli anni, il Giardino della Minerva ha avuto diversi proprietari che si sono dedicati alla cura delle più varie tipologie di erbe, mantenendo viva la tradizione medica salernitana attraverso lo studio delle piante. L’ultimo proprietario, Giovanni Capasso, decise di donare la struttura al comune di Salerno, per renderla accessibile al pubblico. Ad oggi, rimane l’orto botanico più antico del mondo occidentale.

La storia del giardino
Appena entrati nell’edificio si viene immersi nella storia di questa straordinaria struttura, raccontata attraverso materiale cartaceo e multimediale. Nasce nel XII secolo con la Famiglia Silvatico, e diventa Giardino dei semplici grazie a Matteo Silvatico (medico della Scuola Medica Salernitana) nei primi anni del 1300; il maestro è principalmente famoso per un trattato sull’utilizzo delle erbe in campo medico, l’Opus Pandectarum Medicinae, che gettò le basi per gli studi medievali effettuati nell’attuale giardino. È stato per secoli chiuso al pubblico, e solo nel 1991 fu presentato un progetto per la realizzazione e ripresa dell’antico orto botanico dedicato a Silvatico e al suo lavoro didattico. Pochi anni fa, la struttura ha subito lavori di restauro e ampliamento dei livelli (dalle precedenti 3 alle attuali 5 terrazze), e solo pochi mesi fa è stato nuovamente aperto al pubblico.
La struttura
Diviso su 5 livelli, il Giardino della Minerva è caratterizzato dalla presenza di un’incredibile sistema di canalizzazione dell’acqua basato su grandi vasche, fontane e canali, che permettono tuttora il mantenimento delle varie specie vegetali. Per passare da una terrazza all’altra, è presente una lunga scala costruita sulle antiche mura cittadine, che portano fino al quinto livello dal quale è possibile apprezzare una meravigliosa vista panoramica su tutta la città sottostante. La struttura del primo livello si basa sulla dottrina dei quattro umori (o elementi); l’armonia della vita è costituita da terra, aria, fuoco e acqua, a cui corrispondono delle “qualità”: secco, freddo, caldo e umido. Si riteneva che lo squilibrio di questi umori portasse alla malattia del paziente; di conseguenza, per contrastare l’abbondanza di uno di questi elementi sugli altri, era necessario un elemento di natura opposta. Le piante nel giardino sono quindi divise secondo questa struttura: avremo piante calde e umide, calde e secche, fredde e umide e fredde e secche.

Le piante del giardino
La varietà di piante ed erbe presenti in questa enorme collezione a cielo aperto è sbalorditiva. Si parla di oltre 300 specie di piante da ogni parte del mondo: dalla più comune pianta di limoni alla mitica mandragora, una pianta dotata di capacità anestetiche che proprio per questo motivo, per molto tempo venne ritenuta dotata di poteri sovrannaturali. In passato, nel giardino venivano coltivate le principali piante da cui venivano poi ricavati i principi attivi dei medicinali più comuni.
Visitare il Giardino della Minerva
La struttura è ad oggi aperta dal Martedì alla Domenica, dalle ore 9:30 alle ore 18:00. Il costo (intero, si rimanda al sito ufficiale per le riduzioni) dell’ingresso è di 6 euro, e dopo le opere di restauro degli ultimi anni è possibile visitare anche il Museo “E. Papi” e il Museo virtuale della Scuola Medica Salernitana con lo stesso biglietto.

È senza dubbio uno dei luoghi panoramici più affascinanti e ricchi di storia dell’intera città, dove la natura si fonde con la lunga tradizione medica che ha reso famosa la città di Salerno. Il valore storico del Giardino della Minerva è inestimabile: è un luogo che permette di immergersi pienamente nella bellezza della natura, facendo dimenticare ai visitatori di trovarsi nel centro di una città vivace e animata.
Fonte immagini: archivio personale

