Il castello svevo di Rocca Imperiale: tra storia e cultura

il castello svevo di Rocca Imperiale: tra storia e cultura.

Il castello svevo di Rocca Imperiale fu costruito per volere di Federico II di Svevia nel 1221, sulla collina che sovrasta il centro storico di Rocca Imperiale, un piccolo borgo calabrese dell’Alto Ionio cosentino, a circa 250 metri sul livello del mare.

ll castello svevo beneficia di una posizione strategica e militare: situato tra Reggio Calabria e Brindisi, costeggiando le rive del Mar Ionio.

Il motivo iniziale per cui Federico II decise di avviare i lavori per la costruzione della fortezza, era di natura difensiva dagli attacchi provenienti soprattutto dal mare; ma a questo motivo, se ne aggiunse un altro: dare asilo agli abitanti in caso di attacco e durante le battute venatorie. Proprio grazie a quest’ultimo, possiamo immaginare la figura di Federico II come un amante della caccia, alla quale si dedicava con molto piacere con il suo falco. Effettivamente, i territori limitrofi alla fortezza sono adatti a questa attività, infatti Federico II si ritirava nella sua fortezza per lunghi periodi proprio per cacciare.

Scopriamo insieme degli aspetti interessanti circa il castello svevo di Rocca Imperiale:

Dal 1200 ad oggi: chi ha detenuto il controllo del castello?

Quando Federico II morì, la fortezza passo nelle mani degli Angioini, e in particolare di Carlo D’Angiò, appartenente all’ordine dei Gerosolimitani. Successivamente, all’incirca nel 1400, passò a Alfonso II d’Aragona che apportò delle modifiche alla struttura . Aggiunse la cinta muraria che tutt’ora protegge il castello e le torri merlate.

Con il passare dei secoli il castello si ritrovò a doversi difendere dall’attacco dei Saraceni nel 1664, uno degli attacchi più duri per la fortezza, che nonostante ciò, riuscì a resistere rimanendo intatto. Durante questo attacco ricordiamo che la popolazione di Rocca Imperiale fu depredata e saccheggiata e il borgo completamente distrutto, compresa la chiesa madre di cui però rimase il campanile romanico duecentesco.

Nel 1717 il castello divenne proprietà feudale di una famiglia di duchi: I Crivelli, ai quali vengono attribuite le ultime e più recenti modifiche della struttura, che non era più una fortezza dallo scopo difensivo e militare, ma una vera e propria reggia. Però, a causa di alcuni debiti, la famiglia Crivelli dovette vendere tutti i mobili e nel 1835 il castello divenne proprietà di un vescovo lucano, Pujia di Tursi, la cui intenzione iniziale era quella di istituire un seminario, progetto che non fu mai portato a termine, tanto da rendere questa maestosa fortezza un deposito di materiale edile.
Uno spiraglio a questa devastazione degli anni precedenti si aprì nel 1903, quando la famiglia Cappa decise di acquistare il castello per viverci fino al 1989, dopo il quale alcuni eredi decisero di venderlo al Comune di Rocca Imperiale.

Oggi il castello svevo di Rocca Imperiale è una tra le mete più gettonate dai turisti, soprattutto esteri, che possono usufruire anche di un servizio di guida turistica.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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