San Paolo è uno degli agglomerati urbani più popolosi e trafficati al mondo: la sua regione metropolitana conta ben 27 milioni di abitanti, che corrispondono a circa un decimo della popolazione del Brasile. È, oltre a ciò, la città più popolosa dell’intero continente americano. In questo articolo vedremo tre quartieri di San Paolo consigliatissimi per una visita che si rispetti in una megalopoli vibrante, dinamica e cosmopolita.
1. Quartieri di San Paolo: República
República è il punto nevralgico del centro di San Paolo: cui vi si concentrano gli edifici e i monumenti più celebri e rappresentativi, come l’edificio Italia, uno dei simboli della metropoli e il suo quarto grattacielo più alto, da cui è possibile assistere a una vista panoramica della città e la cui costruzione fu finanziata dalla comunità italiana: le persone di origine italiana, infatti, corrispondono a circa la metà della popolazione di San Paolo, e a un 15% della popolazione totale del Brasile. Il centro di diramazione del quartiere è l’iconica Praça da República, che la domenica si trasforma in un mercato gastronomico all’aperto. Altri punti di riferimento rilevanti sono il modernista Edifício Copan, il Theatro Municipal e il Mosteiro de São Bento.
2. Quartieri di San Paolo: Luz
Luz è un quartiere emergente e noto per i suoi importanti musei, come la Pinacoteca do Estado, il più antico di San Paolo e che espone arte brasiliana e modernista del XIX secolo, e il Museu de Arte Sacra, nell’ala sinistra del monastero di Luz. Non sfugge inoltre all’attenzione la monumentale stazione ferroviaria in stile vittoriano, affacciata sul lussureggiante Parque Jardim da Luz, che ben si presta a una passeggiata rinfrescante e a una piccola pausa dal caos e dalla frenesia della metropoli, pur rimanendo in pieno centro.
3. Liberdade
Tra i quartieri di San Paolo, un’opportuna menzione va fatta a Liberdade, il centro della comunità nipponica della metropoli e dell’intero paese: non tutti sanno, infatti, che in Brasile è concentrata la più grande comunità di expat giapponesi, e che, secondo le stime odierne, ad oggi i nippo-brasiliani sono circa 2 milioni. Tra la fine dell”800 e l’inizio del ‘900, il Brasile era il principale esportatore di caffè al mondo: l’inizio dell’era Meiji in Giappone e la meccanizzazione dell’agricoltura resero disoccupati migliaia di contadini, che trovarono, grazie a un accordo tra i due paesi, un’opportunità lavorativa nelle aziende agricole e nelle piantagioni di caffè concentrate nell’entroterra dello stato di San Paolo. Così diminuì la popolazione italiana e aumentò, invece, quella giapponese, che a oggi, nel centro di San Paolo, si è insediata nel quartiere Liberdade. Un torii segna l’ingresso al quartiere, e le lanterne appese nelle strade e i vari negozi e supermercati che vendono prodotti asiatici di importazione e i ristoranti di sushi danno l’impressione di essersi catapultati a Tokyo.
Da come emerge in questo articolo, San Paolo è una città piena di vitalità e cucita sulle stratificazioni di tutti i suoi immigrati, venuti in Brasile proprio alla ricerca di nuove opportunità lavorative e nella speranza di costruire un futuro per sé e per la propria prole. Oggi San Paolo è un esplosivo melting pot di culture, tra europei (soprattutto italiani), giapponesi, libanesi, siriani, africani e la lista può continuare all’infinito.
Fonte immagine: Wikimedia Commons (Francisco Anzola edited by Rodrigo Tetsuo Argenton)