La storia della Spiaggia del Relitto a Zante

La storia della Spiaggia del Relitto a Zante

Un racconto affascinante, ricco di misteri e contraddizioni: è questa la storia della Spiaggia del Relitto, in Grecia, un luogo capace di incantare e lasciare senza fiato chiunque la visiti.

La storia della Spiaggia del Relitto

La storia della Spiaggia del Relitto inizia il 13 settembre 1980 con la nave mercantile “Panagiotis”, ancorata a Cefalonia, al porto di Argostoli. È pronta a salpare per il porto Pireo di Atene, quando il comandante e l’armatore modificano i piani e, mettendosi d’accordo con la camorra, salpano per una destinazione a largo della Tunisia per ritirare 1195 scatole ognuna contenente 50 pacchetti di sigarette.

Durante il viaggio, la nave riesce a sfuggire ai controlli della guardia costiera italiana al largo di Napoli, ma non viene rilevata nessuna irregolarità. È proprio qui che due italiani si imbarcano sulla nave per controllare che il bottino fosse al sicuro, che non vi fossero irregolarità e che il carico arrivasse a destinazione. Dopo aver trasbordato le 1195 scatole, il capitano greco, con il pretesto che il prezzo della nave non fosse stato pagato dai partner italiani e in accordo con l’armatore, prese in ostaggio i due italiani e la nave iniziò a dirigersi verso le acque territoriali greche, con destinazione ancora sconosciuta.

La storia della Spiaggia del Relitto prosegue nella notte del 1° ottobre. Durante il viaggio di ritorno, la nave riscontra alcuni problemi al motore, e il vento di quella notte sospinse la nave verso le rocce della ripida baia di Zante: la maggior parte dell’equipaggio dorme, vengono inviati gli ultimi SOS prima che le batterie della radio si esaurissero e venisse lanciato in aria un razzo navale, che però non verrà visto da nessuno.

Emblematiche sono alcune testimonianze raccolte di chi ha vissuto e scritto in prima persona la storia della Spiaggia del Relitto : «Mi sono svegliato da un sobbalzo e ho visto che la barca andava a sbattere contro gli scogli» e ancora «La barca spinta dal mare si è arenata e prima che si arenasse avevamo gettato in mare due scialuppe di salvataggio».

Nonostante il tragico evento, tutti i membri dell’equipaggio riuscirono a salvarsi, rimanendo bloccati per due lunghi giorni non potendo muoversi né via terra, né verso il mare in tempesta con le loro zattere. Con le prime luci dell’alba il capitano ordinò loro di salvare ciò che restava della stiva della nave, ormai piena d’acqua. Nonostante le proteste dei due italiani, scaricarono 280 casse sulla Spiaggia del Relitto.
I nove uomini riuscirono, grazie alle zattere, a raggiungere il villaggio vicino di Volimes e, non potendo fare altrimenti, denunciarono l’accaduto.

Uno degli aspetti più misteriosi della storia della Spiaggia del Relitto è che le 280 casse scampate al naufragio erano rimaste sulla spiaggia senza controllo: quando la dogana arrivò sulla Spiaggia del Relitto, ne ritrovarono solo 28. L’equipaggio riferì che, durante la permanenza in spiaggia, avevano notato almeno due barche, a una distanza di 300 metri, che li osservava da lontano. Per quanto riguarda il resto delle scatole, si pensa che siano state presumibilmente recuperate dalla gente del posto.

L’isola oggi

La storia della Spiaggia del Relitto o Navagio in greco Ναυάγιο, che significa “Naufragio” in italiano, è una storia coinvolgente. Ad oggi, suddetta spiaggia vien considerata una delle spiagge più belle d’Europa e una tra le più affascinanti isole greche: una luogo paradisiaco incastonato nel blu del mare e una sabbia bianca che ospita questo straordinario relitto e la sua storia.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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