A Malmö c’è un quartiere di nome Rosengård, etichettato da sempre come un ghetto, che è stato costruito tra il 1960 e il 1970 all’interno del cosiddetto Miljonprogrammet (Programma del milione) del governo svedese. Il quartiere è composto da diverse zone, con grandi differenze interne rispetto a disoccupazione e problematiche sociali.
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Un quartiere nato dal Miljonprogrammet
Rosengård sorge nella zona sud-est della cittadina portuale svedese di Malmö, facilmente raggiungibile anche da Copenaghen attraverso il Ponte di Øresund. Rosengård ingloba in sé molti elementi tipici delle periferie complesse: strade dissestate, recinzioni che formano muri immaginari e la presenza costante della polizia. Qui il progetto Miljonprogrammet ha dato una casa a tantissime persone, ma il concetto di casa si è avvicinato più a quello di una cella: poco più di un dormitorio, senza un’anima. Questo stile di progettazione ha contribuito all’isolamento sociale di molti abitanti.
Problematiche sociali | Elementi di identità |
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Alti tassi di disoccupazione e segregazione sociale | Zlatan Ibrahimović come simbolo di riscatto e successo |
Criminalità diffusa, inclusi spaccio e attacchi alle forze dell’ordine | Una forte e variegata identità multiculturale (oltre 100 nazionalità) |
Tensioni periodiche e rivolte legate a questioni sociali e religiose | Resilienza della comunità e progetti di riqualificazione urbana |
Le complesse dinamiche sociali e le rivolte
A Rosengård vive un’altissima percentuale di immigrati. Secondo dati del comune di Malmö, oltre l’80% dei residenti ha origini straniere, rappresentando più di 100 nazionalità. Purtroppo, per molti le loro esistenze si sono risolte in storie di emarginazione e talvolta di discriminazione. Il quartiere è afflitto da diverse problematiche: disoccupazione, violenza e spaccio sono abituali. Negli ultimi anni non sono mancate le rivolte, come quella del 2008 dei musulmani dopo la chiusura di una moschea e quella del 2020, dopo che il politico danese Rasmus Paludan ha bruciato una copia del Corano.
Zlatan Ibrahimović: il simbolo di Rosengård
Non si può parlare di Rosengård senza menzionare la sua icona più celebre: Zlatan Ibrahimović. Il calciatore di fama mondiale è cresciuto proprio qui, in un contesto di difficoltà e poche opportunità. La sua storia è la più potente contro-narrazione del quartiere: quella di un figlio di immigrati che, attraverso talento, determinazione e una forte personalità forgiata dalla strada, ha raggiunto il successo globale. Zlatan rappresenta sia la durezza della vita a Rosengård sia la prova che da quel contesto si può emergere, diventando un simbolo di speranza e orgoglio per molti dei suoi abitanti.
Visitare Rosengård: consigli e prospettive
Allo stesso tempo, chiunque decida di visitare Rosengård per analizzare più da vicino questa realtà non deve aver paura di addentrarsi in chissà quale selva oscura. Le persone del posto sono accoglienti, ma è fondamentale essere prudenti ed avere del buon senso, come in qualsiasi periferia complessa del mondo. Realtà come quella di Rosengård possono arricchire il nostro bagaglio di esperienze; vivere in prima persona un posto del genere si potrebbe rivelare un importante momento di crescita personale.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 08/09/2025