Xcezioni visive: la mostra alla Baccaro Art Gallery

Xcezioni visive

Alla Baccaro Art Gallery di Pagani è stata inaugurata il 22 dicembre la mostra Xcezioni visive. Dai maestri dell’astrattismo ai contemporanei. Al fianco dell’opera “spirituale” di Vasilij Kandinskij, sono presenti artisti che hanno teso ad elaborare e rielaborare le idee del maestro in risultati personali che proiettano in un contesto contemporaneo la già avanguardistica idea di arte astratta e informale. Accanto a quella di Kandisnkij, le opere di Ennio Calabria, Concetto Pozzati, Orfeo Tamburi, Antonio Corpora, Bruno Munari, Evan de Vilde, Mimmo Germana, Giuseppe Chiari, Arnaldo Esposito, Jorrit Tornquist, Tommaso Dognazzi, Rocco Borella, Tamara Ferioli, Max Coppeta, Piero Manzoni: artisti ampiamente storicizzati che conferiscono un respiro sia nazionale che internazionale alla mostra. A sublimare lo spirito della mostra Xcezioni visive, le composizioni musicali di Salvatore Scutiero, il quale, lasciandosi condurre dalle “percezioni” accennate nelle opere esposte, si esibisce in improvvisazioni strumentali, in linea con l’ideale significato della mostra stessa: coniugare suono e immagine secondo linguaggi inconsci ed immediati.

Xcezioni visive: i sensi mistici dell’arte

«Se l’occhio non fosse solare, come potremmo vedere la luce?» (J. W. von Goethe, La teoria dei colori, 1810)

Risulterebbe pedante soffermarsi sulla lettura singolare dei poetici dipinti di ciascun artista ospitato dalla Baccaro Art Gallery. La collettiva Xcezioni visive, infatti, pone in dialogo varie e personali idee artistiche, attraverso le quali lo spettatore è intercalato entro dialettiche “mistiche” (nel significato etimologico di “nascoste”) riuscendo ad intendere il sotteso immaginario a cui si ispirano e riferiscono variamente gli artisti. Solo per ripercorrerne alcuni, si spazia dai sensi ermetici policromi di Ennio Calabria alle radici impressionistiche di Antonio Corpora; dai tratti minimali ed essenziali di Bruno Munari si ristruttura la “scrittura minima” di Tommaso Dognazzi; dalle dolci vertigini ricreate da Tamara Ferioli alla materia plasmabile dei colori di Rocco Borella.

Personali visioni di un immaginario artistico che ha come centro propulsore il significato più profondo dell’astrattismo: non semplicemente forme indefinite che si abbracciano in policromie ora distinte ora indistinte; non semplicemente concezioni artistiche espresse dietro soggetti, quando di soggetti ancora si può parlare, informali, bensì ideale promanato dai colori, dai tratti, dallo spazio. Significazioni mistiche che dal sentimento dell’artista, per mezzo dei colori (o “incolori”), sono trasmessi al pensiero dell’osservatore, al di fuori di uno spazio circoscritto, che sia la tela o l’ambiente adatto a conservare una scultura. In questo senso, l’arte come segno immediato si rivela come filo di unione tra l’idea dell’artista e quella dello spettatore. Un’osservazione, questa, ripresa dalle opere di Kandinskij, centro della mostra Xcezioni visive, e maestro di linguaggi cromatici: «Il colore, correttamente usato, può muoversi verso lo spettatore o allontanarsene, protendersi o ritirarsi, e fare del dipinto qualcosa sospesa nell’aria, dilatando pittoricamente lo spazio». In questo modo Kandinskij si esprime circa l’importanza e i significati del colore, mezzo primitivo e primordiale, immediato, di comunicazione nel suo Lo spirituale nell’arte (1912), manifesto della sua idea artistica.

Non pare azzardato, dunque, correlare il termine “spirituale” al termine “mistico”, prima usato: entrambi, spogli ora di significati religiosi in senso stretto, si realizzano in significazioni che un’opera d’arte rivela a prescindere dalla forma; essi costituiscono, dunque, la base su cui si fonda il dialogo messo in atto dalla collettiva Xcezioni visive. Dai maestri dell’astrattismo ai contemporanei. In essa, infine, assume rilevante significato la presenza del compositore Salvatore Scutiero, il quale, in occasione dell’inaugurazione della mostra si è esibito in improvvisazioni strumentali, ispirato da sensi delle opere esposte; in altri termini, il segno immediato della pittura è stato letto e tradotto in suono, altro linguaggio immediato, e disperso tra gli astanti. Anche attraverso la musica ha preso, si può azzardare, forma lo “spirituale nell’arte”.

Fonte foto: Baccaro Art Gallery

Altri articoli da non perdere
Chi è Aldo Palazzeschi: biografia e poetica dell’autore

Aldo Palazzeschi è stato un poeta e scrittore fiorentino, tra i più importanti padri delle avanguardie storiche italiane. Visse a Scopri di più

Cultura rinascimentale: diffusione e organizzazione
Cultura rinascimentale: diffusione e organizzazione

La diffusione europea della cultura rinascimentale fu possibile grazie a un nuovo mezzo di comunicazione in grado di raggiungere un Scopri di più

Il mito di Eurinome: cosa racconta?
Il mito di Eurinome: cosa racconta?

La mitologia greca da sempre affascina molti avidi lettori, soprattutto con il noto mito della creazione. Tuttavia, il poeta e Scopri di più

La storia dell’ingegneria meccanica: dalle origini ad oggi
La storia dell'ingegneria meccanica: dalle origini ad oggi

Una delle branche dell'ingegneria è proprio quella meccanica, la quale applica i cosiddetti principi di fisica, scienza e altre discipline Scopri di più

Laurearsi in Lettere: pro e contro di questa scelta
Laurearsi in lettere: pro e contro

Lettere è una facoltà umanistica molto apprezzata, soprattutto dai tanti iscritti che ogni anno la scelgono; ovviamente, come ogni facoltà, Scopri di più

Natale negli USA: cosa si mangia, usanze e tradizioni 
Natale negli USA: cosa si mangia, usanze e tradizioni

Il Natale negli USA è una delle feste più aspettate: i cittadini americani si preparano per mesi aspettando con ansia Scopri di più

A proposito di Salvatore Di Marzo

Salvatore Di Marzo, laureato con lode alla Federico II di Napoli, è docente di Lettere presso la scuola secondaria. Ha collaborato con la rivista on-line Grado zero (2015-2016) ed è stato redattore presso Teatro.it (2016-2018). Coautore, insieme con Roberta Attanasio, di due sillogi poetiche ("Euritmie", 2015; "I mirti ai lauri sparsi", 2017), alcune poesie sono pubblicate su siti e riviste, tradotte in bielorusso, ucraino e russo. Ha pubblicato saggi e recensioni letterarie presso riviste accademiche e alcuni interventi in cataloghi di mostre. Per Eroica Fenice scrive di arte, di musica, di eventi e riflessioni di vario genere.

Vedi tutti gli articoli di Salvatore Di Marzo

Commenta