Reintroduzione dei lupi in Gran Bretagna: si ritornerà al passato?

Reintroduzione dei lupi in Gran Bretagna: si ritornerà al passato?

La reintroduzione dei lupi in Gran Bretagna costituisce oggi una nuova possibilità di miglioramento per la biodiversità del territorio, minacciata dalla quasi totale scomparsa della specie nel XVII secolo. Vedremo il ritorno di un pezzo di storia perduta?

Un tempo, diverse specie di lupo (animale simbolicamente profondamente radicato nella cultura folkloristica inglese, scozzese, gallese ma anche irlandese) erano estremamente diffuse in Gran Bretagna. Ma oggi i lupi si trovano decimati sul territorio, dalla loro quasi totale scomparsa dall’isola nel XVII secolo.  Per questo motivo oggi si sta valutando la reintroduzione di questi animali selvatici in natura per far ripopolare i branchi nonostante si sia messa in discussione l’eticità della pratica della reintroduzione proposta dalle associazioni nelle aree selvatiche e la loro reale efficacia e sicurezza per la vita delle persone del luogo.

In questo articolo, cercheremo di affrontare la complessa questione sulla reintroduzione dei lupi in termini semplici per rendere questo argomento comprensibile a tutte quelle persone che hanno sentito parlare di questa problematica. Terminata la la lettura di quest’articolo vi invitiamo ad approfondire altrove i punti della discussione che vi interessano particolarmente.

Che cosa stava accadendo nel passato ai lupi in Gran Bretagna?

C’è stato un tempo quando in Gran Bretagna, la presenza dei lupi era incontrollatamente abbondante e questi animali costituivano una grande minaccia per l’allevamento del bestiame e persino per le persone, tant’è che si riteneva pericoloso viaggiare nelle aree selvatiche in determinati periodi dell’anno. In alcune zone, era considerato addirittura impossibile contare sull’allevamento di pecore a causa delle implicazioni finanziarie derivanti dalla perdita frequente degli animali da pascolo a causa dei frequenti attacchi dei lupi. Oltre ad attaccare gli animali al pascolo, raggiungevano i villaggi non ancora industrializzati spaventando i cittadini e minacciando la sicurezza del paese.
Per risolvere questo problema, i re inglesi, anche prima della conquista normanna dell’XI secolo, istituirono consistenti programmi per sterminare i branchi dei lupi. 
Così ebbe inizio la loro caccia ufficiale verso l’estinzione: per secoli i contadini furono incoraggiati a cacciare i lupi personalmente e ai criminali venivano talvolta concesse libertà purché fornissero prove di aver cacciato un certo numero di lupi.

Se vi interessa l’argomento, vi consigliamo calorosamente di guardare questo meraviglioso film d’animazione irlandese ambientato nella Gran Bretagna del XVII secolo: Wolfwalkers (2020) 

Questo costante sforzo per liberarsi dei lupi funzionò lentamente ma in maniera efficace e con l’aumento della popolazione umana in Inghilterra nei secoli precedenti al XV secolo – e quindi un’ulteriore incremento della caccia – i lupi vennero decimati ancor di più, a seguito della crescita della caccia per eliminare completamente la minaccia.
Fu impossibile per i branchi di lupi riprendersi in modo significativo finché non furono completamente sterminati dall’isola, in quanto i premi per la caccia ai lupi rimasero in vigore fino al XIX secolo, quando erano già scomparsi dall’isola da quasi due secoli.
Tuttavia, le terre selvagge della Scozia continuarono ad ospitare lupi per alcuni secoli, anche se le misure prese contro di loro furono in gran parte le stesse. La loro esistenza fu più facile da preservarsi, in quanto il suolo irregolare e il clima più freddo rendevano più difficile cacciare, oltre al fatto che l’allevamento delle pecore in quelle zone era meno diffuso.

Discussione sulla reintroduzione

La reintroduzione dei lupi in Gran Bretagna costituisce oggi un problema molto più discusso e seriamente affrontato rispetto al passato. La discussione in merito alla reintroduzione è nata dopo la riuscita del tentativo di reintroduzione e popolazione di branchi di lupi in tutta l’Europa continentale che suggerirebbe più benefici che possibili rischi di questa pratica.

Le opinioni degli abitanti si dividono tra chi sostiene timorosamente – influenzato dagli eventi della storia – che la reintroduzione dei lupi sarebbe pericolosa e un onere finanziario per gli agricoltori e chi invece desidera che l’equilibrio della natura venga rigenerato e che la presenza dei lupi venga reintrodotta il prima possibile nel meglio delle nostre possibilità.
Tuttavia, la disponibilità delle tecnologie di videosorveglianza odierne rende estremamente improbabile che i lupi – per qualche motivo esterni ai loro habitat selvatici – possano rappresentare un reale pericolo per gli esseri umani che vivono nei piccoli villaggi nelle periferie del paese.

Oltre alla motivazione ecologica ed etica che la reintroduzione dei lupi detiene aggiungendo uno strato importante alla biodiversità storica della Gran Bretagna, un’altra motivazione a favore della reintroduzione dei lupi è l’incentivo economico che potrebbero offrire al paese tramite il turismo di parchi naturali o altre aree protette in cui sia possibile visitare i lupi, trattandosi di animali molto apprezzati e attrattivi per i visitatori di altri paesi che non hanno l’opportunità di vederli da vicino. 
Inoltre, le associazioni che proteggono la continuazione della specie in molti paesi europei – soprattutto quelli vicini come Belgio e Paesi Bassi, che hanno visto recentemente reintrodotti i lupi dopo secoli – hanno affermato di garantire il rimborso di eventuali danni che i lupi potrebbero causare a fattorie o bestiame a seguito della reintroduzione, per facilitare la sua accettazione. 

Verrà effettuata una reintroduzione dei lupi?

Per adesso sembra che non ci siano piani concreti per introdurre grandi famiglie di lupi in Gran Bretagna, sebbene numerosi tentativi proposti di reintroduzione con un numero ridotto di esemplari nell’estremo nord della Scozia abbiano guadagnato notevole interesse. Poiché le aree in cui è stata proposta questa introduzione sono piuttosto remote e lontano dalle abitazioni e pascoli, i lupi non rappresenterebbero un rischio significativo né per l’uomo, né per il bestiame. 
Inoltre, nell’eventualità che qualcosa dovesse sfuggire di mano, con il miglioramento della tecnologia di tracciamento GPS, sarebbe facile individuare e gestire il sorgere di improvvisi rischi di migrazioni indesiderate verso aree più vulnerabili come centri cittadini più densi.

Il popolo britannico potrebbe non essere del tutto disposto ad abbracciare questa parte dimenticata del proprio patrimonio, ma coloro che amano la natura della loro terra e tengono particolarmente alla preservazione della sua biodiversità considerano la reintroduzione dei lupi una rara e splendida opportunità per vedere un giorno tornare questo maestoso animale.

Fonte immagine in evidenza: Vladimircech su Freepik.com

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