Bikram yoga: controversie e scandali legati al fondatore dello hot yoga

hot yoga

Il Bikram yoga è una tipologia di hot yoga che affonda le suo origini in quelle dello hatha yoga e prende il nome dal suo fondatore Bikram Choudhury. Una lezione della durata di 90 minuti prevede una successione di 26 posizioni (asana) svolte in una sala a una temperatura di 40° con un’umidità del 40%. Un approccio decisamente estremo che può vantare però diversi benefici. 

Tuttavia, quando si sente parlare di Bikram yoga non è tanto la metodologia della pratica a suscitare scalpore, quanto più il suo eccentrico fondatore. Nel documentario targato Netflix Bikram: guru dello yoga, predatore sessuale (Bikram: Yogi, Guru, Predator) vengono svelati i lati oscuri e le controversie legate a questo personaggio durante la sua ascesa e inevitabile caduta.

L’inventore dello Bikram yoga: genio o truffatore?

Una cosa è certa quando si fa il nome di Bikram Choudhury: ha saputo vendersi bene.
Originario di Calcutta, quando è emigrato negli Stati Uniti negli anni ’70 ha iniziato a brevettare il suo metodo che nel giro di qualche decennio è diventato un vero è proprio marchio di fabbrica: nel 2006 arrivò ad aprire 1650 studi in 40 paesi diversi con un patrimonio che ammontava a 75 milioni di dollari. Ciò che gli ha consentito però di mantenere il controllo sul suo piccolo impero durante la sua espansione è stato formare lui stesso gli insegnanti dello Bikram yoga, che poi avrebbero aperto delle nuove scuole. Alla modica cifra di 11 mila dollari i più temerari da terminare il corso della durata di 9 settimane potevano diventare insegnanti certificati. 

Choudhury ha affermato che il Bikram yoga è protetto da copyright e che non può essere insegnato da persone non certificate da lui stesso. Nel 2011 ha avviato una causa, persa anche in corte d’appello, contro un suo ex studente che aveva aperto uno studio di yoga senza passare prima per il suo corso di formazione. 
Sarebbe un eufemismo dire che quanto avvenuto è alquanto bizzarro, dato che contrariamente a quanto si ostina affannosamente a ribadire, Bikram Choudhury non ha inventato nulla. La serie di 26 posture intervallate da due esercizi di respirazione, è stata tutta ideata dal suo ex mentore, il guaritore Bishnu Charan Ghosh, bodybuilder e hathayogi, per cui Choudhury se ne è semplicemente appropriato affibbiandovi il suo nome sopra, rinominandolo Bikram yoga.
Il Ghosh Yoga impiega le posture (asana) per esercitare controllo sul corpo e fermezza nella mente e gli esercizi di respirazione (pranayama) e la meditazione per ridurre lo stress e condurre un percorso spirituale. A differenza di altri stili di yoga che incorporano movimenti di transizione tra una postura e l’altra, questo è caratterizzato dall’isometria ed è questo sistema di contrazione e rilascio ad enfatizzare il rilassamento.

Bikram Choudhury imprenditore e predatore sessuale

Quando si pensa ad uno yogin, ossia un maestro di yoga, lo si immagina solitamente con ampi caftani di cotone grezzo, un’aria acetica e compassionevole, disinteressato ai beni materiali di questo mondo. Quanto di più lontano da Bikram Choudhury. Durante le sue lezioni indossa solo uno slip nero striminzito e l’immancabile Rolex, per aggiungere un tocco di sobrietà. Dal suo palchetto provvisto di aria condizionata, mentre i suoi allievi sudano anche l’anima, scende solo per insultarli e spingerli fino al punto di rottura. Ciò che ha fatto Choudhury con il “suo” Bikram yoga, non è altro che ridurre una disciplina legata ad una tradizione ancestrale a mera mercificazione. Anche in virtù della sua personalità eccentrica e megalomane è riuscito a customizzare lo yoga per l’occidente, contribuendo a fornire una visione esotica e distorta della disciplina.
Choudhury non si è limitato purtroppo ad essere un tantino stravagante. Infatti, durante i suoi corsi di formazione che si tenevano in un hotel, dal quale i partecipanti non potevano uscire, spesso ha riservato attenzioni indesiderate verso alcune partecipanti. Tante sono state le vittime che lo hanno denunciato per molestie e stupro, che ancora non hanno ricevuto giustizia. Durante i processi Choudhury si è sempre appellato al 5° emendamento (diritto di non rispondere), e quando è stato formalmente accusato nel 2016, ha lasciato gli Stati Uniti. 

Ad oggi, rigorosamente in slip nero e Rolex, continua a divulgare il Bikram yoga e a gettare fango su questa atavica disciplina.

Fonte immagine in evidenza: TheGuardian su concessione di Netflix

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