Jannik Sinner è il primo italiano in finale agli AO

Jannik Sinner

Jannik Sinner è il primo tennista italiano in finale agli Australian Open. Nella semifinale del grande Slam, surclassa il numero uno al mondo Nole Djokovic e – letteralmente – fa la storia. Una partita chiusa in 4 set (6-1 / 6-2 / 6-7 / 6-3), in cui Sinner ha, senza troppi giri di parole, dominato (soprattutto nei momenti in cui il serbo ha provato a mettergli pressione), mostrando una forza psicologica, una fisicità, tecnica e tattica incredibili.

Ed è proprio sull’aspetto atletico che Jannik Sinner pare abbia lavorato – insieme a Umberto Ferrara (preparatore) e Giacomo Naldi (fisioterapista) – durante la preparazione fisica, mettendo massa e allenandosi al punto da permettersi di arrivare sulla palla in maniera perfetta e far esplodere il servizio.

Lo stesso Djokovic – che non perdeva a Melbourne dal 2018 -, durante la partita, ha rivolto un applauso al suo avversario e, in conferenza stampa, si è congratulato con Jannik Sinner, dicendosi sbalordito, invece, per il proprio livello. “Lui è meritatamente in finale. – ha dichiarato – Mi ha cancellato dal campo. Per me è stato uno dei peggiori match mai giocati in uno Slam: nei primi due set non ho praticamente fatto nulla. Ci ho provato, ho lottato, nel terzo set ho aumentato il mio livello, salvando un match-point e giocando un buon tie-break, ma nel quarto ho giocato di nuovo un pessimo game. Il pubblico è stato fantastico.”

Tanti complimenti per Jannik Sinner, innanzitutto, dai suoi compagni: Matteo Berrettini, Andrea Vavassori e Simone Bolelli (questi ultimi in finale nel doppio maschile che si giocherà il 27 mattina). Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi esulta: “Sembra di aver assistito a una di quelle situazioni di svolta del tennis mondiale. Se sarà così lo vedremo nei prossimi mesi. Adesso però bisogna cercare di continuare. Ci giocheremo queste due finali e siamo solo al primo torneo importante dell’anno, credo ci sarà molto da divertirsi.”

Grazie alla vittoria in semifinale, Jannik Sinner guadagnerà 1300 punti nel ranking ATP e 1,05 milioni di euro che raddoppierebbero (2000 punti e 3150000 dollari australiani) in caso di trionfo in finale. Attualmente si colloca al quarto posto, posizione raggiunta prima solo da Adriano Panatta. Tuttavia, le prime tre posizioni del ranking – occupate, rispettivamente – da Djokovic, Alcaraz e Medvedev – resteranno immutate. Sarà quest’ultimo, il tennista russo uscito vincitore dalla semifinale contro Zverev, ad affrontare l’azzurro nella finale dello Slam, prevista per domenica 28 gennaio, presumibilmente intorno alle 9:30 italiane (in Australia saranno le 19:30). Gli appassionati potranno seguirla in diretta su Eurosport e gli abbonati a Sky sul canale 210. In streaming dovrà, invece, su Sky Go, DAZN o Tim Vision.

Jannik Sinner, chi è il campione degli AO

Jannik Sinner, 22 anni, nasce nel 2001 a San Candido, in Trentino Alto Adige. La sua attività sportiva inizia sulle piste da sci e con una squadra di calcio locale, fino ad approdare definitivamente al tennis, con il trasferimento a Bordighera insieme al suo ex storico allenatore Piatti. L’esordio nel circuito arriva a 14 anni. Nel 2019 vince le Next Gen a Milano e fa il suo esordio in uno Slam accedendo al tabellone principale degli Us Open. Passa dal 549esimo al 96 posto in un solo anno. Tra il 2022 e il 2023, i coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill lo hanno aiutato a ottenere una completezza tecnica perfetta, a cui si aggiunge una maggiore consapevolezza e l’emozione di giocare, oltre che per se stesso, per l’Italia tutta. Nel 2023 ha portato a casa il primo Masters 1000 vinto in carriera (a Toronto), la finale alle ATP Finals (persa contro Djokovic), la prima semifinale Slam (a Wimbledon) e la vittoria della Coppa Davis. 

Oggi chi affronta Jannik Sinner non sa cosa aspettarsi. Chi lo guarda, di sicuro, qualcosa di entusiasmante.

 

Fonte immagine: Jannik Sinner su Facebook

A proposito di Maria Laura Amendola

Nata a Potenza il 28 giugno 1993, madre australiana e papà Irpino. Impegnata, per diversi anni, in organizzazioni a carattere sociale e culturale, ho prediletto come ambito il femminismo e le battaglie contro le disuguaglianze di genere. Nel 2021, è nata la mia prima opera letteraria, "Una donna fragile", Guida Editori.

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