Non tutti gli azzurri della nazionale italiana di calcio sono sempre stati tali. Le massicce migrazioni degli scorsi due secoli hanno fatto sbarcare il Bel Paese in giro per il mondo, in particolare nelle coste sudamericane, dalle quali, poi, sono nati grandi talenti capaci di ammaliare i commissari tecnici della nostra Federazione. Ecco gli oriundi della nazionale più presenti di sempre.
5º posto
Originario di Corigliano-Rossano (Calabria), Emerson Palmieri è il quinto tra gli oriundi della nazionale più presente di sempre. Nato a Santos in Brasile, ha trascorso nella squadra della sua città i primi anni della sua carriera. Nel 2014 si trasferisce in Italia, vestendo per un anno la maglia rosanera del Palermo. Nel 2015 viene acquistato dalla Roma dove rimane per tre anni, senza mai essere considerato un titolare fisso. Nel 2018 si trasferisce a Londra, sponda Chelsea, ed effettua anche il suo debutto con la nazionale italiana guidata da Roberto Mancini. Nel 2021 sale sul carro dei vincitori, riuscendo a collezionare sia la Champions League con i blues che l’europeo vinto dagli azzurri.
4º posto
Originario di Polesella (Rovigo), Thiago Motta è il quarto tra gli oriundi della nazionale più presenti di sempre. Nonostante le due presenze con la maglia brasiliana nella CONCACAF risalenti al 2003, il giovane ragazzo di São Bernardo do Campo riuscì, nel 2011, ad ottenere il benestare della FIFA, permettendo a Giampiero Ventura, il commissario tecnico dell’epoca, di convocare il centrocampista italo-brasiliano. Fu grazie alle sue presenze nel Genoa e nell’Inter e alle sue doti tecniche che riuscì a convincere l’ex CT a schierarlo contro la Germania per il suo debutto.
3º posto
Originario di Sant’Agata Bolognese, Raimundo “Mumo” Orsi è il terzo tra gli oriundi della nazionale più presenti di sempre. Nato e cresciuto ad Avellaneda da genitori italiano, il Mumo Orsi venne notato nel 1928 dalla famiglia Agnelli che voleva a tutti i costi questo grande talento all’ombra della Mole. Nonostante il suo arrivo in quell’anno, per via delle leggi imposte da Mussolini, Orsi non poté giocare fino all’anno successivo, quando ottenne la cittadinanza italiana. Le pratiche per ottenere il passaporto gli permisero non solo di giocare nel massimo campionato italiano, ma anche di compiere il suo esordio con la nazionale azzurra, portandola sul tetto del mondo nel Mondiale del 1934.
2º posto
Originario di Potenza Picena (Macerata), Mauro Camoranesi è il secondo tra gli oriundi della nazionale più presenti di sempre. Nato a Tandil in Argentina, il centrocampista italo-argentino ha passato i primi sei anni della sua carriera tra il suo paese di nascita, l’Uruguay ed il Messico. Nel 2000 arriva in Italia, indossando la maglia dell’Hellas Verona per due anni, fino al suo trasferimento alla Juventus, con la quale rimarrà fino al 2010. Nel 2003 Giovanni Trapattoni lo chiama in nazionale, facendogli fare il suo esordio in azzurro nell’amichevole contro il Portogallo. Nonostante le vicende della sua squadra legate a Calciopoli, Camoranesi, nel 2006, ha preso parte alla cavalcata dell’Italia nel Mondiale, vinto ai rigori contro i francesi nella magica notte di Berlino.
1º posto
Originario di Santa Caterina (Vicenza), Jorginho è il primo tra gli oriundi della nazionale più presenti di sempre. Nato a Imbituba (Brasile), il regista italo-brasiliano non ha mai calcato i campi del suo paese di nascita, crescendo nel vivaio dell’Hellas Verona. Nel 2014 si trasferisce al Napoli, vincendo la Coppa Italia e la Supercoppa italiana nella stagione 2013-2014. Sfiora lo scudetto nel suo ultimo anno all’ombra del Vesuvio, agli ordini di Maurizio Sarri, trasferendosi, poi, al Chelsea. Anche lui come il suo “doppio” connazionale Emerson ha fatto parte della vittoria di Madrid nella finale di Champions contro il Manchester City, stesso anno in cui ha battuto gli inglesi a casa loro nella finale dell’Europeo.
Fonte immagine: Wikimedia Commons, Supporterhéninois, @cfcunofficial (Chelsea Debs) London, Ben Sutherland, jmage, Vyacheslav Yevdokimov.