La storia del Brasile: dall’epoca precoloniale alle ultime elezioni

storia del brasile

La storia del Brasile può essere divisa in quattro fasi:

  • Brasile precoloniale (1500-1549);
  • Brasile colonia (1549-1822);
  • Brasile impero (1822-1889);
  • Brasile repubblica (dal 1889)

Brasile precoloniale

La storia del Brasile inizia con la sua scoperta, fortuitamente, nel 1500 ma non fu immediatamente colonizzato dai portoghesi che in quel momento avevano un maggiore interesse economico in Asia e perché in Brasile l’unico prodotto commerciabile era il pau-brasil. Quando i portoghesi arrivarono per la prima volta in Brasile, sbarcarono a Porto Seguro ed erano convinti che il Brasile fosse in realtà un’isola, non avevano idea della vastità di questa area. Il Brasile può avere vari nomi: Terra de Vera Cruz, Terra de Santa Cruz e Brasil, preso appunto dal pau-brasil, un legno tintorio.

La prima testimonianza sul Brasile è una lettera di Pero Vaz de Caminha. Egli era lo scrivano di bordo della flotta di Pero Álvares Cabral e questa lettera risale al 22 aprile del 1500, nella quale c’è scritto che quella del Brasile è una scoperta fortuita, causata da una tempesta. Il viaggio era infatti partito da Lisbona, passando per Cabo Verde poi si arriva fortuitamente a Porto Seguro e dopo una piccola sosta i portoghesi ripartono per l’Asia, più precisamente per Calicut. Questa nuova terra viene chiamata Vera Cruz ma questa lettera rimarrà inedita fino al 1817.

La storia del Brasile continua nel 1534 quando avviene il primo tentativo di colonizzazione attraverso le capitanias, ovvero dividono il Brasile in 15 fasce, ognuna delle quali è distribuita a un donatário, che non era il proprietario della terra ma doveva solo sfruttarla. Le capitanias sono però un fallimento perché soffrono degli attacchi indigeni, sono lontane dal Portogallo e solamente due di esse prosperano: Pernambuco e São Vicente, grazie alla canna da zucchero.

Gli indigeni che vivevano lungo le coste brasiliane erano circa un milione ed erano suddivisi in villaggi che andavano da 300 a 2000 abitanti. Dunque, sul territorio brasiliano dovevano esserci circa 5 milioni di abitanti, ma dai 5 milioni con l’arrivo dei portoghesi, gli indigeni crollano a 200.000, vengono cacciati e schiavizzati per la manodopera e talvolta anche uccisi. Molti si lasciano morire pur di non venire schiavizzati mentre altri muoiono proprio a causa delle malattie portate dai portoghesi.

Brasile colonia

La storia del Brasile continua e nel 1549 viene creato il Governo Geral, con l’obiettivo di amministrare il territorio instaurando un governo simile all’Estado da Índia in Asia; infatti, ormai l’Asia non era più redditizia, come dimostra la chiusura della feitoria nelle fiandre (1549).

Il primo governatore è Tomé de Sousa e la prima capitale è Salvador da Bahia, con il nord-est che si era imposto come maggiore produttore di canna da zucchero. Con Tomé de Sousa arrivano i primi gesuiti in Brasile, che difendono gli indigeni e per evangelizzarli creano una lingua franca, chiamata lingua geral, basata sul lessico indigeno e sulla struttura grammaticale romanza: questa è la lingua più diffusa tra il Seicento e Settecento in Brasile. Sarà poi vietata durante la storia del Brasile, quando nel 1759, il Marquês de Pombal caccia i gesuiti e vieta la lingua geral, con il portoghese come unica lingua del Brasile.

Nel 1595 viene pubblicata la prima grammatica di lingua tupi, scritta dal gesuita Padre Anchieta e intitolata Arte de Grammatica da lingoa mais falada na costa do Brasil.

Gli indigeni non si adattavano al lavoro coatto e ciò provoca la mancanza di manodopera per la coltivazione della canna da zucchero; perciò, vengono presi gli schiavi africani sulla costa occidentale africana. La resistenza africana era relativamente debole, sia per le dimensioni del Brasile, sia perché gli schiavi smistati erano di varie etnie diverse. Tra queste ci sono i Quilombo, comunità autonome di schiavi fuggiaschi.

Il Quilombo dos Palmares è diventato il più famoso simbolo della resistenza. Era guidato da Zumbi, che fu ucciso il 20 novembre del 1695 e la sua testa fu mandata a Recife per essere esposta sulla piazza pubblica. Oggi, il 20 novembre, si festeggia o dia da consciência negra.  A contrastare i fuggiaschi c’erano i bandeirantes, una banda armata che percorreva l’interno del paese per mappare il territorio; infatti, svolgono un ruolo fondamentale per la scoperta dell’interno del paese, e per scovare gli schiavi fuggiaschi.

Alla fine del Seicento la storia del brasile continua e comincia la corsa all’oro di Minas Gerais, che provoca sia migrazioni interne che l’immigrazione portoghese. In questo periodo la capotale viene spostata a Rio de Janeiro e si sposta anche l’asse economico, dal Nord (dove Bahia e lo zucchero erano in crisi) al Sud. Così, una parte della popolazione si sposta anche verso l’interno del Brasile e avviene una vera e propria esplosione demografica.

Per mettere fine alle dispute tra Spagna e Portogallo riguardo i confini, con il Trattato di Madrid del 1750 fu privilegiato il tracciato di fiumi e montagne per stabilire i confini, che sono rimasti pressoché invariati da allora. Questo è il primo documento a stabilire i confini.

A Minas Gerais avviene la cosiddetta Inconfidência mineira, ovvero un movimento di rivolta contro colonizzazione portoghese promosso dalla classe più colta: Cláudio Manuel da Costa, Tomás Antônio Gonzaga e Tiradentes. Nel 1789 tutti i rivoltosi furono arrestati, molti furono mandati in esilio e solamente Tiradentes fu ucciso.

Tiradentes si chiamava in realtà Joaquim José da Silvia Xavier ed è stato l’unico condannato a morte, squartato, il cui cadavere fu mostrato sulla pubblica piazza per servire da esempio. Nonostante sai stato ucciso come un delinquente, Tiradentes è diventato il primo eroe nazionale subito dopo l’Indipendenza del 1822.  

Decadenza del sistema coloniale portoghese

Al principio dell’Ottocento, il Portogallo è un Paese molto arretrato e l’economia in questa fase della storia del Brasile è interamente basata sul lavoro schiavo. Nel frattempo, la rivoluzione industriale (1770) aveva mutato il mondo del lavoro con l’introduzione di macchine.

Tra il 1780 e il 1830 avviene quindi prima rivoluzione industriale, grazie alle macchine e all’energia. Adam Smith con La ricchezza delle nazioni, nel 1786 fonda l’economia liberale che prevede il lavoro come fonte di ricchezza.

Nel 1789 c’è la Rivoluzione francese, con l’ascesa di Napoleone Bonaparte. Napoleone istituisce un Blocco continentale contro l’Inghilterra, che prevede un divieto di attracco alle navi battenti bandiera inglese (1806). Il Portogallo non aderisce a questo blocco continentale e per questo motivo viene invaso dalle truppe napoleoniche.

Quindi, la famiglia reale portoghese si imbarca, insieme a tutta la corte, per il Brasile:

  • Regina: D. Maria I, detta “a Louca” (r. 1777-1816)
  • Principe reggente: D. João (1792-1816)
  • Re: D. João VI do Reino Unido de Portugal, Brasil e Algarves (1816-1822)
  • Re: D. João VI do Reino Unido de Portugal e Algarves (1822-1826)

Questo è un periodo di grande sviluppo per la storia del Brasile, e in pochissimi anni (1808-1822) fa passi da gigante: “A metrópole virou colónia e a colónia virou metrópole”:

  • I porti vengono aperti alle nazioni amiche e così il Brasile diventa snodo importante per il commercio;
  • La stampa arriva in Brasile e vengono fondate le prime tipografie e i primi giornali (A Gazeta do Rio de Janeiro);
  • Viene fondato il Banco do Brasil;
  • Viene creata la Biblioteca Nacional;
  • Vengono aperte scuole e università (Medicina).

Nel 1815 si tiene il Congresso di Vienna, una conferenza cui partecipano potenze europee per ridisegnare l’Europa dopo Napoleone. D. João, ancora principe reggente, resta in Brasile e risiedendo la corte in Brasile, la partecipazione del Portogallo è accettata purché il Brasile passi da colonia a stato (legge del 16 dicembre 1815).

Il Brasile diventa indipendente

Nel 1821 D. Joao torna in Portogallo, con un ritorno richiesto a furor di popolo; infatti, il paese nel frattempo si era trasformato in una sorta di protettorato britannico. D. João VI torna in patria, lasciando il figlio D. Pedro come reggente. Al ritorno del re, D. João VI, le Cortes portoghesi chiedono che il principe reggente torni in patria e che il Brasile torni al suo antico statuto di colonia, come prima del 1815. Pedro rifiuta di tornare in patria e soprattutto D. Pedro rifiuta che il Brasile torni a essere colonia, così il 7 settembre del 1822 diventa una data che segna la storia del Brasile perché ottiene l’indipendenza. Il 12 ottobre 1822, D. Pedro è acclamato imperatore e così continuità nella monarchia, mentre gli altri paesi dell’America latina scelgono la repubblica. Ma con la monarchia, D. Pedro mantiene lo stato unito, contrariamente a quanto accade nel resto dell’America latina.

Brasile impero –  Pedro I, o Libertador

Regna dal 7 settembre 1822 al 7 aprile 1831. Con il passaggio dalla monarchia all’impero assicura il mantenimento dei confini, tanto che il Portogallo tenta di reagire, ma invano. Nel 1824 viene redatta la Prima costituzione e finalmente nel 1825 il Portogallo accetta l’Indipendenza del Brasile, ma dietro risarcimento.

Il 7 aprile 1831 D. Pedro abdica in favore del figlio, che porterà ad una decina di anni di reggenza tribolata. Quando D. Pedro I abdica, il figlio ha solo cinque anni e durante la reggenza c’è una forte instabilità politica. Perciò, viene fatta una legge permette al figlio di salire al trono a 15 anni. Pedro I quando torna in Portogallo trova una situazione molto precaria.

I costituzionalisti vogliono creare una costruzione che vada a privilegio di tutte le classi, il miglioramento di tutto il popolo. Da una parte ci sono loro che vogliono che il paese si apra, e dall’altra gli assolutisti che vogliono che tutto rimanga così com’è. Il combattimento tra di loro è una vera guerra, con d. Pedro a favore dei costituzionalisti, dall’altra d. Manuel è dalla parte degli assolutisti. Perciò torna, altrimenti il regno sarebbe rimasto nelle mani degli assolutisti e “salva” il suo paese.

Pedro II, o Magnánimo

La storia del Brasile continua con Pedro II. Il suo è un impero di grande stabilità politica e prosperità economica, grazie alla creazione delle linee ferroviarie e marittime e del telegrafo.

È considerato il patrono delle arti e delle scienze perché è un intellettuale (fotografo, linguista), conobbe Nietzsche, Hugo, Pasteur, Wagner.

Fonda: Instituto Histórico e geográfico brasileiro, Ópera Nacional, Academia da Música, Escola de Belas Artes.

Nonostante la rapida modernizzazione del paese, la storia del Brasile continua ma con la schiavitù e la maggior parte del paese non era contrario. D. Pedro voleva porre fine alla schiavitù, ma in modo graduale, perciò:

  • Nel 1850 viene messa una legge che rende il traffico degli schiavi illegale;
  • Nel 1871 mette la lei do ventre livre, secondo la quale i bambini che nascono dagli schiavi sono uomini liberi;
  • Nel 1885 mette la lei dos sexagenários, secondo la quale gli schiavi al di sopra di 60 anni diventano liberi;
  • Nel 1888 con la lei áurea, finalmente la schiavitù viene abolita completamente.

Isabel do Brasil (Isabel Leopoldina de Bragança e Bourbon, a Princesa Isabel) nota come “a redentora dos escravos”, fu la prima donna ad amministrare il Brasile quando il padre si trasferì in Europa per curarsi.

La fine dell’impero

Pedro II accoglie la notizia dell’abolizione della schiavitù con sollievo e ritorna in Brasile. La fine della schiavitù avrebbe aumentato l’appoggio alla Repubblica da parte dei fazendeiro e fu così che il 15 novembre 1889, nella storia del Brasile, viene instaurata la repubblica e la famiglia reale dei Bragança torna in Europa.

Il movimento repubblicano era nato in Brasile intorno al 1871 e prevedeva il federalismo rispetto al potere accentratore dell’Impero. La fine della schiavitù accelera la fine dell’impero e la rivoluzione scoppia il 9 novembre del 1889 e si conclude il 15 novembre, un passaggio indolore.

In Brasile i cicli economici erano basati su un’agricoltura (principale fonte di reddito) che non era diversificata (canna da zucchero, caffè…) e ancora basata su mano d’opera schiava.

Crisi d’identità

Raggiunta l’indipendenza i brasiliani si chiedono chi sono e quali sono le loro origini. Lo si fa col Romanticismo, grazie al culto della natura (verde-amarelo: ricchezza del sottosuolo e natura) e alla ricerca delle radici, guardando al periodo che precede l’arrivo dei portoghesi (prima del 1500). Viene recuperata la figura dell’indigeno e nasce una forte onda di patriottismo e nazionalismo.

Così si sviluppano tre generazioni romantiche:

  • INDIANISMO, dove l’indigeno è visto come eroe (José de Alencar, O Guarani (1857), Iracema (1865);
  • ULTRARROMANTISMO, più di stampo europeo, si parla male del secolo… (Álvares de Azevedo);
  • CONDOREIRISMO, una critica sociale, prevalentemente contro la schiavitù (Castro Alves, O navio negreiro, 1868).

Brasile Repubblica

Con l’abolizione della schiavitù (1888), l’impero (1822-1889) ha esaurito i suoi compiti, ovvero quello di mantenere il paese unito, diversamente dal resto dell’America Latina, sviluppare il paese dal punto di vista industriale e ritagliargli un ruolo internazionale.

Il 15 novembre 1889 avviene la Rivoluzione Repubblicana, con a capo la REPUBBLICA PRESIDENZIALISTA. Questa rivoluzione è guidata da militari e proprietari terrieri (fazendeiros), che però avevano visioni opposte, in quanto i militari volevano governo centralizzato, mentre i Fazendeiros volevano un potere decentralizzato (vari stati).

A república velha

Nella storia del Brasile, tra il 1889 e il 1894 si alternano due presidenti militari: Deodoro da Fonseca (1889-1891) e Floriano Peixoto (1891-1894).

Invece, dal 1894 al 1930 c’è una vera e propria oligarchia, durante la quale passano 11 presidenti civili, presidenti di una Repubblica federativa sull’esempio degli USA, dove si dà maggiore potere agli stati, ognuno con un proprio presidente/governatore. Durante questo periodo si parla della politica del café com leite, ovvero l’alternanza tra São Paulo (café) e Minas Gerais (leite) affinché solo rappresentanti di questi due stati si alternassero alla presidenza della Repubblica.

L’economia del paese, in questo periodo della storia del Brasile, si muove a due velocità. È essenzialmente agricolo con una produzione destinata all’esportazione, dove dal centro-sud viene il caffè e il sud non è che una piccola proprietà (Paraná, Santa Catarina, Rio Grande do Sul). Il Nordest, invece, è un’area di povertà.

Dal momento che la schiavitù era stata abolita, comincia una forte immigrazione europea per sostituire mano d’opera schiava. L’immigrante ideale era l’uomo bianco, agricoltore e con famiglia, e l’obiettivo era quello di fare dell’immigrante un proprietario rurale. Gli italiani vanno in Brasile soprattutto tra il 1880 e il 1930, grazie ai viaggi gratuiti che partivano dai porti di Genova e Napoli. (Alcântara Machado, Brás, Bexiga e Barra Funda, 1927).

Nel 1929, con il crollo della borsa di New York, nasce una grande depressione fino alla II Guerra mondiale. Crolla il prezzo del caffè e il Brasile, economicamente basato sulla monocultura del caffè, vive una forte crisi economica.

Dopo il crollo della borsa termina la politica del café com leite, perché Minas Gerais si allea con Rio Grande do Sul, dando vita alla Aliança liberal.

Alle elezioni del 1930 i candidati sono Júlio Prestes (São Paulo) e Getúlio Vargas (Aliança liberal). Vince Júlio Prestes (candidato di São Paulo), ma Aliança liberal (Minas Gerais e Rio Grande do Sul) non accetta risultato e così dà vita ad un colpo di stato, appoggiato dai militari, che porta alla nascita della 2ª república.

Era Vargas

I modelli autoritari in Europa erano divisi in due: da un lato c’era il comunismo, dal 1917 con la Rivoluzione russa e poi portato avanti da Stalin nella URSS dal 1924 al 1953; dall’altro lato c’era il fascismo, che si è esteso gradualmente per il resto dell’Europa:

  • 1922: Italia
  • 1926: Portogallo
  • 1933: Germania
  • 1939: Spagna

Il governo Vargas ha una politica centralizzatrice, autoritaria e modernizzatrice. Con lui si parla di Política trabalhista, grazie alla quale la giornata lavorativa deve essere di 8 ore, viene regolarizzato il femminile e dei minori e le ferie pagate. Si cerca anche di ampliare classe media con una lotta contro analfabetismo e nel 1933 viene concesso il voto alle donne.

Questo governo ha varie fasi:

  • república (1930-1933)
  • governo costituzionale (1934-1937)
  • 3ª república, dal 1937-1945: Estado Novo – dittatura.

Estado Novo (1937-1945)

È una vera e propria concentrazione di tutti i poteri, un periodo durante il quale la rappresentazione parlamentare era completamente soppressa e venne sciolto il Congresso. Nel 1942 il Brasile entra in guerra a fianco degli Alleati contro l’Asse. Alla fine della II guerra mondiale viene esercitata una forte pressione politica per mettere fine all’Estado Novo e Getúlio Vargas deposto il 29 ottobre 1945 da quei militari che lo avevano portato al potere nel 1930.

Così si arriva alla 4a repubblica, dove alle elezioni presidenziali vince il generale Eurico Gaspar Dutra.

Getúlio Vargas torna al potere, eletto democraticamente nel 1951 fino al 1954. La sua è una politica mirante a migliorare condizioni del Brasile con nazionalizzazioni (Petrobrás) ma dopo essere accusato di essere il mandante dell’attentato contro giornalista Carlos Lacerda, si suicida il 24 agosto 1954: “Saio da vida para entrar na história”.

Gli anni d’oro

Dopo Salvador (1549-1773) e Rio de Janeiro (1773-1960), si decide di costruire una nuova capitale nel centro del paese: Brasilia, costruita tra il 1956 e il 1960 nel Planalto Central dall’architetto Óscar Niemeyer e dall’urbanista Lúcio Costa. Vi lavorano 60.000 operai e i materiali per la costruzione vengono trasportati via aereo. Così il 21 aprile del 1960 avviene l’inaugurazione di Brasilia.

A bossa nova

È un movimento di musica popolare brasiliana della fine degli anni Cinquanta. Viene lanciato da João Gilberto, Tom Jobim e Vinicius de Moraes a Rio de Janeiro, derivato dal samba e influenzato dal jazz. Canzoni famose sono: Chega de saudade e A garota de Ipanema.

O cinema novo

I cineasti rivolgono il loro interesse verso il nord-est brasiliano, affrontando i problemi che affliggono il sertão e c’è Glauber Rocha, “Deus e o Diabo na Terra do Sol”, 1964 (Dio nero e il diavolo biondo).

A literatura: João Guimarães Rosa (1908-1967)

Era un medico e diplomatico, considerato uno dei maggiori scrittori di tutti i tempi, grazie alla sua Lingua sperimentale. Grande Sertão: Veredas, 1956

Clarice Lispector (1920-1977)

Nata in Ucraina, era un giornalista, autrice di romanzi e racconti che si concentra sull’universo intimo femminile.

Rivoluzione a Cuba

Il 1° gennaio 1959 viene destituito il dittatore Fulgêncio Batista e parte una rivoluzione guidata da Fidel Castro con l’appoggio dell’Unione sovietica: così nasce un regime socialista a meno di 150 km dalla Florida, destando la preoccupazione degli USA che temevano che il regime socialista potesse diffondersi in altre parti dell’America latina.

Il vicepresidente João Goulart (detto Jango) sale alla presidenza (1961-1964). È dichiaratamente socialista è considerato un pericolo dai militari. Il 13 marzo 1964 João Goulart organizza un comizio dove annuncia la riforma agraria e la nazionalizzazione delle raffinerie, e ciò è la miccia per il golpe militare: il 31 marzo i militari prendono il potere, appoggiati dagli USA.

La dittatura militare

Il golpe aveva due motivi. Quello economico, perché l’inflazione sfiora il 100/100 ed è impossibile controllare conti pubblici.

Quello politico invece era la paura del comunismo, perciò gli USA aiutano il movimento militare a prendere il potere e si impegnano a ristabilire la situazione finanziaria del Brasile.

In questo periodo avviene:

  • Estinzione partiti politici
  • Costituzione 1967: elemento fondamentale SICUREZZA NAZIONALE
  • Linha dura fino al 1974 – Atti Istituzionali, che vieta le manifestazioni, sospende i diritti politici, introduce la censura e la tortura.

Nel giugno 1968 viene organizzata la Passeata dos Cem Mil a Rio de Janeiro, alla quale partecipano molti intellettuali in esilio, come Vinicius de Moraes, Chico Buarque, Caetano Veloso, Oscar Niemeyer. (Chico Buarque, “Apesar de você”, 1970).

Avviene così un graduale ritorno alla democrazia, dal 1974 al 1979 c’è una lenta e graduale apertura politica che continua dal 1979 al 1985, fino all’Amnistia. Ora il movimento “Diretas já” organizza delle manifestazioni per ottenere elezioni dirette. Tancredo Neves eletto il 15 gennaio 1985, ma muore e il vice José Sarney assume la presidenza.

Con Sarney si parla di 6ª república, tornano nella legalità i partiti politici fino ad allora clandestini ma ci sono gravi problemi economici, e vengono organizzati i piani Cruzado I e II. Così si ha un ritorno alla democrazia del paese e nel 1989 avvengono prime elezioni dirette dopo 25 anni.

A queste elezioni c’è Fernando Collor contro Luís Inácio Lula da Silva. Vince Fernando Collor (1990-1992), ma ci sono ancora problemi economici (cruzado novo) e Collor viene accusato di corruzione, che porta ad una richiesta di impeachment. Nasce così il movimento Caras pintadas, con gli slogan “Fora Collor” e “Impeachment Já” e il 30 dicembre 1992 viene dichiarato lo stato di impeachment.

Al potere c’è il vicepresidente Itamar Franco, che per ovviare ai problemi economici introduce una nuova moneta, il Real, e sceglie come Ministro dell’economia Fernando Henrique Cardoso, che stabilizza l’economia.

Alle elezioni del 1994 c’è Fernando Henrique Cardoso vs Lula. Vince Fernando Henrique Cardoso che sarà presidente per 2 mandati, dal 1995 al 2003. È un periodo di stabilità economica, durante il quale si parla di Mercosul (MERcado COmum do SUL): paesi fondatori Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay.

Dal 2003 al 2010 il presidente è Lula, del PT (Partido dos Trabalhadores). Anche la sua presidenza è un periodo di stabilità economica, istituisce una riforma della previdenza e dei programmi sociali per sconfiggere povertà (Fome Zero) e analfabetismo (Bolsa Família).

Dal 2011 al 2016 c’è la prima donna presidente, Dilma Rousseff, anche lei del PT. Il suo primo mandato dura dal 2011 al 2014 a causa di una richiesta di impeachment, poiché nonostante le manifestazioni per l’aumento tariffe dei mezzi pubblici, il governo sperperava per manifestazioni sportive come la Copa do Mundo (2014) e le Olimpíadas (2016). Viene quindi accusata di corruzione: Operação Lava-Jato in cui è coinvolto anche Lula. (Netflix: O Mecanismo)

Perciò, Michel Temer passa da vicepresidente a presidente. Fa parte del Partido do Movimento Democrático Brasileiro e rimane in carica fino al 2018, anno in cui Lula viene incarcerato (7/4/2018) e ciò gli impedisce di ripresentarsi alle elezioni.

Le ultime elezioni hanno visto Fernando Haddad (PT) vs Jair Bolsonaro. Bolsonaro si sottrae a qualunque confronto politico, facendo una campagna elettorale con Twitter e Facebook. Viene eletto presidente al secondo turno (28 ottobre 2018) e il suo mandato è 2019-2022.

 

Fonte immagine: Wikimedia Commons

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