Rivalità in Formula 1: le 6 più avvincenti

Rivalità in Formula 1: le 6 più avvincenti

Qual è la cosa che accomuna tutti gli sport, che li rende simili anche se completamente diversi? La risposta è semplice: regalare emozioni uniche, a chi li vive in prima persona, ma anche a chi lo fa da lontano, magari attraverso lo schermo della tv. La Formula 1, chiamata anche il pinnacolo del motorsport, nei suoi 73 anni non ha mai smesso di far emozionare il proprio pubblico e il merito va sicuramente ai protagonisti, i piloti, che con duelli ruota a ruota e battaglie serrate, hanno lasciato col fiato sospeso milioni di appassionati, offrendo agli spettatori rivalità straordinarie che hanno segnato la storia dell’automobilismo.

Ecco 6 delle più avvincenti rivalità in Formula 1

1. Niki Lauda vs James Hunt

Una delle più celebri rivalità in Formula 1 è quella tra l’austriaco Niki Lauda e l’inglese James Hunt, raccontata nel film Rush, uscito nel 2013.

Il 1976 è l’anno in cui si accende la rivalità tra Lauda e Hunt: entrambi, il primo in Ferrari e il secondo in McLaren, si presentano alla prima gara della stagione come i due pretendenti al titolo mondiale. Dopo sette gran premi Niki Lauda accumula un vantaggio di 44 punti sul pilota inglese, che in Francia si aggiudica il primo posto e inizia, pian piano, a recuperare sull’austriaco. Tutto cambia il primo agosto del 1976, quando Niki Lauda è vittima di un gravissimo incidente in cui rischia la vita: dopo aver sbandato, va a sbattere contro un masso a bordo pista e la sua vettura prende fuoco. Il pilota austriaco rimane intrappolato all’interno dell’abitacolo per diversi minuti, prima di essere trasportato in ospedale. Nel frattempo, James Hunt recupera diversi punti e Niki Lauda, nonostante le ustioni riportate su tutto il corpo, torna in pista appena 42 giorni dopo il terribile incidente. Il mondiale si decide all’ultima gara della stagione, il gran premio del Giappone, dove Lauda si presenta con soli tre punti di vantaggio su Hunt. Il giorno della gara c’è una pioggia torrenziale, il circuito è inondato e molti piloti non vorrebbero correre in tali condizioni, tra questi Niki Lauda. Alla fine, però, tutti scendono ugualmente in pista e la gara comincia. Dopo appena due giri Lauda rientra ai box e decide di ritirarsi dal gran premio, per il timore di fare un altro incidente e di non avere la stessa fortuna di sopravvivere della prima volta. Hunt termina la gara al terzo posto, vincendo, così, il suo primo e unico mondiale. 

Senza dubbio, quella tra Niki Lauda e James Hunt è stata una delle più belle rivalità in Formula 1, che ha visto scontrarsi due piloti molto diversi tra loro, ma accomunati dall’amore per il mondo delle corse.

2. Ayrton Senna vs Alain Prost

Senna contro Prost è probabilmente la più iconica e famosa rivalità in Formula 1.

Nel 1988 diventano compagni di squadra in McLaren e fin da subito lottano ruota a ruota, fino all’ultima curva. La loro rivalità esplode nel 1989 a Suzuka, in Giappone: a pochi giri dalla fine del gp, Senna attacca il compagno di squadra alla Chicane del Triangolo, provando a sorpassarlo, ma il contatto tra le due vetture è inevitabile ed entrambi finiscono fuori pista. Prost è costretto al ritiro e Senna vince la gara, ma viene poi squalificato per essere rientrato in pista tagliando la chicane. Il titolo mondiale del 1989 verrà, alla fine, vinto da Alain Prost, soprannominato il Professore. L’anno successivo il francese approda in Ferrari e, ancora una volta, si assiste a un duello ruota a ruota tra i due sul circuito di Suzuka. In quest’occasione, a differenza della stagione precedente, è Senna ad occupare il primo posto nella classifica piloti e sa bene che se Prost non termina la gara, il mondiale è suo. In partenza, Prost sorpassa Senna che, all’ingresso della prima curva, tampona la Ferrari del francese ed entrambi finiscono in ghiaia, ritirandosi. In questo modo, Ayrton Senna conquista il suo secondo mondiale, prendendosi quello che Prost gli aveva tolto l’anno precedente. La rivalità in Formula 1 tra Senna e Prost continua anche nel 1993, anno in cui il Professore vince il suo quarto titolo mondiale con la Williams, finendo la stagione proprio davanti ad Ayrton Senna. A due gran premi dalla fine del campionato, Prost annuncia il ritiro dalla Formula 1 e l’anno successivo si riappacifica con Senna.

Le rivalità non sempre sono destinate a rimanere tali, nemmeno una come quella tra Senna e Prost, tra le più spietate di sempre. E proprio questi due piloti, che in pista si sono scontrati così tante volte, sono l’esempio lampante di una rivalità tramutata in amicizia: Ayrton si sente quasi perso senza Alain, tanto da chiedergli di tornare a correre e da dire ad un’emittente televisiva francese, sapendo che Prost si trova in cabina di commento: «Un saluto al nostro caro amico Alain. Ci manchi». E solo qualche giorno dopo quell’episodio, Prost arriva a San Paolo per partecipare al funerale di Senna, che perde la vita a causa di un terribile incidente durante il Gran Premio di San Marino, a Imola, il primo maggio del 1994. Nonostante tutto, Alain è lì, a rendere omaggio a uno dei più grandi piloti della storia della Formula 1, per dare un ultimo saluto al rivale di una vita, diventato poi amico e confidente.

3. Michael Schumacher vs Mika Hakkinen

Altra iconica rivalità in Formula 1 è quella tra il Kaiser, Michael Schumacher, e Mika Hakkinen.

Quella che è passata alla storia come una delle sfide più cavalleresche e sportive della Formula 1, inizia addirittura nei kart e nelle formule minori e continua poi in Formula 1 alla fine degli anni ’90. È il 1998 quando comincia la lotta per il mondiale tra Hakkinen, in McLaren, e Schumacher, pilota Ferrari: i due arrivano in Giappone con soli 4 punti di differenza e durante la rimonta dal fondo della griglia, il pilota tedesco è costretto al ritiro, mentre Hakkinen vince il suo primo titolo mondiale. Il finlandese si ripete l’anno successivo e a partire dal 2000 si apre l’era vittoriosa Schumacher-Ferrari che durerà fino al 2004. È stata una rivalità unica, quella tra Hakkinen e Schumacher, per il rispetto reciproco e la lealtà dimostrati in pista, tanto che il Kaiser, dopo il ritiro del finlandese dalla Formula 1, ha ricordato il rapporto sincero che hanno avuto durante gli anni in cui hanno lottato: «Hakkinen non è soltanto il pilota più forte che abbia mai dovuto affrontare, ma anche quello che ho ammirato di più».

4. Lewis Hamilton vs Fernando Alonso

La stagione 2007 lascia un segno profondo nella storia della Formula 1: è il primo anno dopo il ritiro del grande Michael Schumacher e scoppia la Spy Story, che porterà la McLaren ad essere squalificata dal mondiale Costruttori. Ma non è tutto: proprio in McLaren approdano due piloti destinati a diventare i protagonisti di una delle più accese e feroci rivalità in Formula 1. Da un lato Fernando Alonso, già bicampione del mondo, dall’altro un giovane talento che porta il nome di Lewis Hamilton -il primo pilota nero della F1- che, fin da subito, dimostra di non voler fare da secondo a nessuno, nemmeno a uno come Alonso. Mentre il mondo della Formula 1 è sconvolto dal caso Spy Story che coinvolge McLaren e Ferrari, tra Alonso e Hamilton è guerra aperta e i due non fanno altro che punzecchiarsi, sia in pista che fuori. La loro rivalità esplode definitivamente in Ungheria, sul circuito dell’Hungaroring, dove partire dalla pole position è fondamentale, e questo, Hamilton e Alonso, lo sanno bene. Durante l’ultima sessione di qualifiche Hamilton ignora un ordine di scuderia e Alonso, a pochi minuti dal termine, decide di vendicarsi sabotando il compagno di squadra: rientra ai box per il cambio gomme e rimane fermo sulla piazzola, con Hamilton dietro di lui, per assicurarsi che l’inglese non abbia tempo per cambiare le gomme, rientrare in pista e fare un ultimo tentativo. Sotto gli occhi increduli dei meccanici, Alonso riparte quando mancano ormai meno di due minuti e si prende la pole position che, però, gli viene tolta in seguito ad una penalità di 5 posizioni in griglia. Il titolo mondiale 2007 verrà poi vinto dal ferrarista Kimi Raikkonen, che si aggiudica il campionato con un solo punto di vantaggio su Alonso e Hamilton. Qualcosa, tra i due, si è ormai rotto, il loro rapporto è irreparabile e, infatti, a fine stagione Fernando Alonso lascia la McLaren per fare ritorno in Renault.

Sono passati ormai 16 anni da quell’episodio, eppure, ancora oggi continuano a battagliare in pista, facendo rivivere a tutti i tifosi le emozioni dei vecchi tempi, di quando correvano con la stessa tuta. Questa volta, però, è diverso: nonostante le solite frecciatine, ci sono abbracci e strette di mano, c’è il rispetto reciproco che è mancato all’inizio, sintomo della fame di vincere e della voglia di prevalere a tutti i costi sul compagno di squadra.

5. Lewis Hamilton vs Nico Rosberg

Lewis Hamilton è protagonista di un’altra avvincente rivalità in Formula 1, quella con il tedesco Nico Rosberg.

Lewis e Nico si conoscono da sempre: da piccoli gareggiano nella stessa squadra di kart e nonostante in pista si diano filo da torcere a vicenda, tolto il casco tornano ad essere amici. Quei due ragazzi poi crescono e per un po’ si perdono di vista. Questo periodo, però, dura poco, perché nel 2008 si ritrovano a condividere il podio del Gran premio d’Australia: Hamilton vince la gara, mentre per Rosberg quello è il primo podio della carriera. Sono entrambi al settimo cielo e nel retropodio si abbracciano forte, consapevoli di aver realizzato, tutti e due, uno dei loro più grandi sogni. Il destino sembra non volerli separare e nel 2013 sono di nuovo compagni di squadra, questa volta in Mercedes. Dopo solo qualche anno la loro amicizia verrà spazzata via da una rivalità feroce, dalla competitività di due piloti disposti a tutto pur di entrare nell’albo d’oro della Formula 1. Tutto si consuma pian piano, gradualmente e, ben presto, gli abbracci si trasformano nei primi screzi, nei sorpassi al limite, nei no agli ordini di scuderia, nei cappellini lanciati l’uno contro l’altro nella cooldown room, fino ad arrivare all’episodio emblematico di una stagione che ha visto Rosberg conquistare il suo primo e unico mondiale e che, tra le altre cose, ha fatto ancora più a pezzi l’amicizia con Hamilton, ovvero il gran premio di Spagna 2016. Al via Rosberg arriva alla prima curva davanti a Hamilton, che era partito dalla pole, e poco dopo l’inglese cerca di riprendersi il comando: affianca il compagno di squadra ma finisce nell’erba e perde il controllo della vettura, girandosi e andando a colpire Rosberg. Entrambi finiscono in ghiaia e la loro gara termina così, a pochi minuti dalla partenza. Nel box i meccanici si mettono le mani tra i capelli, increduli. Il team principal Toto Wolff assicura che i due hanno parlato e si sono chiariti, ma quello che entrambi i piloti diranno in conferenza stampa, smentisce tutto. La rivalità tra i due è ormai sotto gli occhi di tutti e i vertici della squadra fanno pressione su entrambi affinché non ci sia un altro episodio del genere. I due piloti rispettano la promessa: la lotta tra Hamilton e Rosberg continua ad essere spietata, ma non ci saranno altri scontri come quello avvenuto in Spagna. Alla fine, è Nico Rosberg a vincere il campionato, all’ultima gara della stagione, e solo il mese dopo annuncia il suo ritiro dalla Formula 1.

6. Sebastian Vettel vs Fernando Alonso

Nel 2010 tra i pretendenti al titolo ci sono Sebastian Vettel e Fernando Alonso, che, ancora una volta, si ritrova in una lotta serrata contro un giovane talento.

Vettel entra in Formula 1 nel 2007 e fin da subito dimostra di avere la stoffa del campione. Dopo la fantastica vittoria a Monza, nel 2008, diventa il più giovane vincitore di un gran premio nella storia della F1 e due anni più tardi sa bene che è arrivato, finalmente, il suo momento. La stagione è caratterizzata da una corsa al titolo a 4: Vettel, il suo compagno di squadra Webber, Alonso e Hamilton. All’ultima gara del campionato, che si tiene ad Abu Dhabi, Alonso è in testa al mondiale con 8 punti di vantaggio su Webber e 15 su Vettel, che il sabato conquista la pole position. Ad Alonso, per aggiudicarsi il titolo, basta un quarto posto, ma una strategia completamente sbagliata lo relega alla settima posizione, dietro al pilota russo Petrov. Sebastian Vettel vince il gran premio e diventa campione del mondo con 4 punti di vantaggio su Fernando Alonso. Abu Dhabi 2010 è solo l’inizio di una delle più accese rivalità in Formula 1.

Il 2012 è un altro anno emblematico: ancora una volta, la corsa al titolo vede coinvolti Alonso e Vettel, che a questo punto hanno lo stesso numero di mondiali in carriera. La lotta è serratissima, e dopo sette gare Alonso ha un solo punto di vantaggio sul tedesco. A Valencia e poi a Silverstone, Alonso continua a guadagnare punti sul rivale, fino ad accumularne 44. Il mondiale sembra essere nelle mani dello spagnolo, ma la Formula 1 è uno sport imprevedibile, in cui una sola curva può cambiare tutto. Sebastian Vettel vuole conquistare il terzo titolo consecutivo e non ha nessuna intenzione di mollare: vince quattro gare di fila e con il ritiro di Alonso in Giappone passa in vetta alla classifica con 13 punti di vantaggio.  All’ultima gara del mondiale, in Brasile, Vettel compie un’impresa leggendaria, destinata ad entrare nella storia di questo sport. Dopo una brutta partenza viene colpito da un’altra vettura, finisce in testacoda e riparte in ultima posizione. Per lui sembra ormai finita, tutti danno per scontato che a conquistare il titolo sarà Alonso. Vettel, però, non si arrende e nonostante la monoposto danneggiata, rimonta fino alla sesta posizione, vincendo il suo terzo titolo per soli tre punti sul rivale. Alonso si prende il secondo posto e quando scende dalla macchina sembra sconvolto, gli occhi fissi nel vuoto perché, ancora una volta, ha sfiorato di pochissimo il mondiale con la Ferrari, che rimarrà uno dei suoi più grandi rimpianti.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

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