Biagio Izzo in Balcone a 3 piazze all’Augusteo

Balcone a 3 piazze

Al Teatro Augusteo di Napoli, dal 3 al 12 marzo, si torna a ridere con Biagio Izzo nel nuovo spettacolo, “Balcone a 3 piazze”.

La recensione di Balcone a 3 piazze

Balcone a 3 piazze, in scena fino al 12 marzo al Teatro Augusteo, è uno spettacolo scritto da Mirko Setaro e Francesco Velonà, con la regia di Pino L’Abbate e prodotto da Tradizione e Turismo e AG Spettacoli.

Una commedia brillante, leggera e divertente, che, a sentire gli applausi e le risate in platea alla prima dell’Augusteo, sembra aver conquistato il pubblico grazie a un mix ben equilibrato di ingredienti: a partire dalla strepitosa comicità del cast (Biagio Izzo, Mario Porfito, Carla Ferraro, Roberto Giordano, Adele Vitale, Ciro Paciullo), alle musiche di Antonio Caruso,  ai costumi di Federica Calabrese, alle scene di Massimo Comune, alle luci Luigi Raia e alla produzione esecutiva di Giacomo Monda.

Prova pienamente superata soprattutto dai due protagonisti, una coppia affiatata e vincente: Biagio Izzo brioso, effervescente, che con il suo tratto ironico e la sua teatralità, è un vero mattatore del palcoscenico e la sua spalla, ormai collaudata in tante occasioni, al teatro come in televisione, Mario Porfito, “un attore di teatro prestato alla televisione” (come lui stesso ama definirsi), diretto nella sua lunga carriera da grandi registi del calibro di Luca De Filippo, Giuseppe Patroni Griffi e Giorgio Strehler.

Ma perché il titolo “Balcone a 3 piazze”? 

 Perché è proprio un balcone, il vero protagonista della scena, un balcone un po’ affollato, dove si incontrano i vari personaggi e si susseguono i vari eventi della storia.

La Trama di Balcone a 3 piazze

Siamo a Napoli. E’ l’Antivigilia di Natale. Un’insolita bufera ha interrotto i collegamenti col resto d’Italia. Alfredo (Biagio Izzo) ha dovuto rinunciare a un viaggio con la moglie, con cui è separato da sei mesi, un viaggio in cui sperava di riallacciare i rapporti. Mentre è solo in casa sente bussare al balcone: un uomo infreddolito gli chiede di farlo entrare, è Riccardo (Mario Porfito), l’amante della vicina di casa, scappato sul cornicione perché, a causa della tempesta, il marito è rientrato prima del previsto.

La vicina però è Elis, giovane moglie venezuelana di Michele, amico e vicino di casa di Alfredo, che il giorno prima della vigilia di Natale si ritroverà a vivere una favola al contrario, costretto a coprire la tresca di Elis ai danni del suo amico Michele, spacciando Riccardo per suo cugino. 

Dovrà anche recuperare il rapporto con sua moglie, e fronteggiare Ciro, un rapinatore capitato anch’egli sul suo balcone per scappare dall’appartamento in cui si era introdotto.

La bufera inaspettata sconvolge i piani di tutti i personaggi, che si trovano quindi a vivere una vigilia di Natale molto particolare, ricca di colpi di scena. 

Ma alla fine, passata la bufera,  andrà tutto per il verso giusto.

Una commedia degli equivoci, ma non solo

Come ci aspetta dalla migliore tradizione comica italiana, soprattutto da quella nostrana napoletana, la narrazione della commedia procede con paradossali ed esilaranti equivoci, da cui scaturiranno qui pro quo a non finire, che divertiranno il pubblico per tutto lo spettacolo. Ma il finale inaspettato spingerà  gli spettatori ad un’attenta considerazione:  “non tutto il male vien per nuocere”, anzi, talvolta è proprio da un imprevisto, da un evento spiacevole, che “come una bufera” arriva a sconvolgere tutti i nostri piani, può aprirsi una strada per un miglioramento o per una riflessione su ciò che veramente conta nella vita.

Noi di Eroica Fenice, vi consigliamo vivamente di andare a vedere Balcone a 3 piazze!

Ticket al botteghino del teatro, nelle rivendite autorizzate o su teatroaugusteo.it (Platea € 35,00 / Galleria € 25,00). Info: 081414243.

Fonte immagine in evidenza per la recensione di Balcone a 3 piazze: Ufficio Stampa Teatro Augusteo

All’Augusteo, Biagio Izzo con Balcone a 3 piazze

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Appassionata fin da piccola di arte e cultura; le ritiene tuttora essenziali per la sua formazione personale e professionale, oltre che l'unica strada percorribile per salvare la società dall'individualismo e dall'omologazione.

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