Ditegli sempre di sì apre la stagione del Teatro Nuovo | Recensione

Ditegli sempre di sì

È iniziata con un successo la stagione del Teatro Nuovo, presidio artistico dei quartieri spagnoli. Domenico Pinelli ha messo in scena lo spettacolo di Eduardo De Filippo Ditegli sempre di sì, riscuotendo ampio apprezzamento dal pubblico partenopeo. 

Mettere mano ai classici non è mai un lavoro semplice. Soprattutto se il classico in questione è di Eduardo De Filippo, un mostro sacro del teatro. La sfida non ha spaventato Domenico Pinelli, che al ruolo del regista ha poi affiancato quello dell’attore, interpretando Michele Murri. Il trio dei co-protagonisti si completa con Anna Ferraioli Ravel, nei panni di Teresa Lo Giudice, e Mario Autore, che ha invece dato vita al personaggio di Luigi Strada. 

La trama

Ditegli sempre di sì è uno dei lavori giovanili di Eduardo, scritto nel 1927. L’opera contiene però gran parte dei topoi propri del genio napoletano, a partire dalla struttura tragicomica, che quattro anni dopo sarà l’ossatura del celebre Natale in casa Cupiello. Lo spettacolo ruota intorno al tema della follia, che fa da gancio sia per l’espediente comico sia per quello tragico. Diviso in due atti, Ditegli sempre di sì tiene fede alla sua natura bivalente, toccando le corde della comicità e dell’ironia. Un omaggio fatto da Eduardo al suo maestro Luigi Pirandello, codificatore dell’umorismo. 

Michele Murri è un commerciante di Napoli che ha appena trascorso un anno in manicomio e fa ritorno a casa, dalla sorella Teresa. Quest’ultima, per far quadrare i conti, aveva affittato la camera del fratello a un giovane artista, Luigi Strada, adesso costretto a cercare una nuova sistemazione. Michele sembra star bene, nonostante la traumatica esperienza vissuta. Ben presto, però, l’ambiguità di diverse situazioni metterà in discussione la sua serenità.

Gli spunti di riflessione

Ciò, oltre a rappresentare il motore della trama, fornisce diversi spunti di riflessione per lo spettatore. A partire dai concetti di normalità e pazzia, legati a un paradigma di riferimento piuttosto che a una verità assoluta. Lo sottolinea Michele Murri quando afferma: “se l’umanità la smettesse di ragionare, naturalmente a scapito d’ogni propria libertà spirituale e materiale, voi sareste tra gli uomini un uomo normale”. C’è poi spazio per indagare sull’istituzione della famiglia quale ultimo baluardo di una vita più comunitaria, condivisa, che individualista. A fare da sfondo è l’arte, che in tutte le sue forme – dalla poesia alla letteratura – rappresenta la cura per eccellenza dell’anima

Oltre agli applausi scroscianti del pubblico, gli attori si sono goduti l’endorsement di un’ospite d’onore: Isa Danieli. Vecchia e nuova scuola che si incontrano, consce dell’elevato livello raggiunto dal teatro napoletano. Gli interpreti sul palco hanno dato prova della loro bravura, maneggiando con cura un classico partenopeo. Da segnalare la prestazione di Domenico Pinelli, che a dispetto della giovane età può già vantare un invidiabile bagaglio di talento ed esperienza. 

Licenza immagine: Comunicato stampa Teatro Nuovo, fotografo Francesco Maria Attardi. 

A proposito di Salvatore Toscano

Salvatore Toscano nasce ad Aversa nel 2001. Diplomatosi al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone” intraprende gli studi presso la facoltà di scienze politiche, coltivando sempre la sua passione per la scrittura. All’amore per quest’ultima affianca quello per l’arte e la storia.

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