Tutto Shakespeare minuto per minuto | Teatro Alla Deriva

La rassegna teatrale Teatro alla Deriva, il teatro sulla zattera presso le Terme stufe di Nerone, arriva alla XIII edizione con grande successo e durante la serata di domenica 14 luglio debutta Tutto Shakespeare minuto per minuto, che vede in scena le compagnie teatrali Archè Teatro e Cercamond.

Teatro alla Deriva: il teatro sulla zattera che continua ad emozionare!

Tutto Shakespeare minuto per minuto, scritto e diretto da Andrea Cioffi, liberamente ispirato alla commedia The Complete Works of W. Shakespeare (abriged version) di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield, con l’interpretazione di Mario Cangiano, Andrea Cioffi, Sara Guardascione, Davide Mazzella e Simone Mazzella: questo uno dei titoli presentati al Teatro alla Deriva e che ha debutato il 14 luglio. Come ogni estate, infatti, anche quest’anno prende il via la rassegna teatrale ideata da Ernesto Colutta e Giovanni Meola, il quale ne cura anche la direzione artistica da ben tredici anni. Infatti, il teatro sulla zattera galleggiante presso le Terme Stufe di Nerone di Napoli quest’anno 2024 abbraccia la sua XIII edizione continuando a emozionare il pubblico, nonché a interessarlo con il fascino della location e la proposta di spettacoli giovani di compagnie indipendenti.

Sostiene Giovanni Meola sul Teatro alla Deriva e su Tutto Shakespeare minuto per minuto: «Il numero 13 un tempo faceva sognare chi giocava al Totocalcio. Oggi che quei tempi sono passati, questo numero ha perso il suo fascino. Ma non per Teatro alla Deriva, che taglia il bellissimo traguardo della sua XIII edizione, confermando la volontà della famiglia Colutta, che gestisce da più di 50 anni un angolo magico del territorio flegreo, le Terme-Stufe di Nerone, di continuare a far vivere questo appuntamento teatrale. Un pubblico sempre più affezionato e curioso sta premiando, negli anni, questa rassegna unica nel genere, che prevede l’andata in scena degli spettacoli su di una zattera galleggiante. Il mio compito, da direttore artistico, è proporre di anno in anno spettacoli in grado di coinvolgere, emozionare, divertire, far riflettere e pensare. E il cosiddetto ‘filo rosso’, che spesso da direttori artistici si ricerca come il sacro Graal, e che talora è solo una suggestione, quest’anno può essere identificato in un concetto chiaro e diretto: l’ironia. […] A seguire, Tutto Shakespeare Minuto per Minuto, che Andrea Cioffi ha liberamente adattato a partire da un lavoro inglese che ha avuto un successo di dimensioni mondiali. Cinque attori cercano di portare in scena l’opera omnia dell’autore più famoso della storia del teatro, ma compattandola in… 80Tutto minuti. Una follia divertente, surreale, scatenata, arrembante, possibile grazie all’intesa perfetta degli interpreti che, tra comicità di situazione, giochi di parole e slittamenti di senso, omaggiano a modo loro opere famosissime o meno, ma fortunatamente senza alcun rispetto e timore reverenziale».

Tutto Shakespeare minuto per minuto e l’arte dell’ironia

Ironia”, “divertimento”, sono le parole chiave che sembrano vegliare sullo spettacolo Tutto Shakespeare minuto per minuto, interpretato dalla felice unione degli attori delle compagnie teatrali Archè Teatro e Cercamond. Eppure, non c’è quella leggerezza superficiale, bensì vi è quell’arte usata intelligentemente del non prendere e del non prendersi troppo sul serio: la drammaturgia del più grande autore di tutti i tempi viene trascinata in un flusso scalmanato, dal ritmo dirompente, in cui le trame si susseguono, talvolta mischiandosi e accavallandosi, il tutto secondo logiche proprie, sia pure assurde, ma che mettono da parte quel timore versi i classici che chiude possibilità.

Ed è questo il motore che Tutto Shakespeare minuto per minuto, scritto e diretto da Andrea Cioffi, sembra avviare e alimentare in un crescendo continuo, ovvero il ricercare l’impossibilità della rappresentazione al netto di una dilagante reverenza nei confronti di quei “mostri sacri” del teatro e, dunque, il ricercare allo stesso tempo spiragli di accessibilità teatrale affinché quelle tavole, galleggianti o meno, siano piene di quell’entusiasmo dato e restituito nell’ottica di una partecipazione collettiva. Non è un caso, infine, che siano proprio le compagnie indipendenti ad assumersi la responsabilità di un’operazione teatrale simile, proprio quelle compagnie spiragli di luce di una generazione che difende il teatro.  

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A proposito di Francesca Hasson

Francesca Hasson è giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2023. Appassionata di cultura in tutte le sue declinazioni, unisce alla formazione umanistica una visione critica e sensibile della realtà artistica contemporanea. Dopo avere intrapreso gli studi in Letteratura Classica, avvia un percorso accademico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e consegue innanzitutto il titolo di laurea triennale in Lettere Moderne, con una tesi compilativa sull’Antigone in Letterature Comparate. Scelta simbolica di una disciplina con cui manifesta un’attenzione peculiare per l’arte, in particolare per il teatro, indagato nelle sue molteplici forme espressive. Prosegue gli studi con la laurea magistrale in Discipline della Musica e dello Spettacolo, discutendo una tesi di ricerca in Storia del Teatro dedicata a Salvatore De Muto, attore tra le ultime defunte testimonianze fondamentali della maschera di Pulcinella nel panorama teatrale partenopeo del Novecento. Durante questi anni di scrittura e di università, riscopre una passione viva per la ricerca e la critica, strumenti che considera non di giudizio definitivo ma di dialogo aperto. Collabora con il giornale online Eroica Fenice e con Quarta Parete, entrambi realtà che le servono da palestra e conoscenza. Inoltre, partecipa alla rivista Drammaturgia per l’Archivio Multimediale AMAtI dell’Università degli studi di Firenze, un progetto per il quale inserisce voci di testimonianze su attori storici e pubblica la propria tesi magistrale di ricerca. Carta e penna in mano, crede fortemente nel valore di questo tramite di smuovere confronti capaci di generare dubbi, stimolare riflessioni e innescare processi di consapevolezza. Un tipo di approccio che alimenta la sua scrittura e il suo sguardo sul mondo e che la orienta in una dimensione catartica di riconoscimento, di identità e di comprensione.

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