Il Maestro e Margherita: tra il Diavolo e Ponzio Pilato

Il Maestro e Margherita: un incontro col Diavolo

Quella del Maestro e Margherita è un’opera così bella e avvincente che, nonostante il contenuto a primo impatto ostrico e surreale, potrebbe aiutare a sconfiggere il blocco del lettore, o semplicemente arricchire le giornate di chi decide di leggerlo. Scritto la prima volta negli anni ’30, poi dato alle fiamme, e riscritto una seconda, terza e quarta volta prima della sua pubblicazione, vede la luce tra il 1966 ed il 1967; venne pubblicato molto più tardi rispetto alla sua iniziale stesura poiché Michail Afanas’evič Bulgàkov temeva la censura. Il tema del dare alle fiamme un’opera ritorna anche all’interno del romanzo stesso, quando il Maestro getta nel fuoco l’opera a cui aveva dedicato quasi tutta la sua vita, e che come per magia verso la fine della storia ritorna integra nello scantinato dove il Maestro e Margherita avevano vissuto la loro storia d’amore. In questo articolo andremo ad analizzare la trama dell’opera ed i temi trattati al suo interno.

Il Maestro e Margherita: la trama

Ci troviamo contemporaneamente in due luoghi e due tempi diversi: il primo, su cui si svolge la storia del Maestro e Margherita, è la Mosca degli anni ’30, che era la capitale dell’URSS, stato ateo. L’altro fronte è invece la Gerusalemme contemporanea ai fatti della crocifissione di Gesù, e l’altro personaggio su cui Bulgakov si concentra è proprio Ponzio Pilato, che deve scegliere il da farsi. Le due storie si intrecciano non soltanto perché la crocifissione di Gesù era il contenuto del romanzo scritto dal maestro, ma anche perché a Mosca approda il diavolo in persona (Woland) assieme ad alcuni personaggi come la strega Hella, il gatto nero Behemoth e il sicario Azazello, e durante il suo soggiorno nella città russa affermerà di aver assistito in prima persona al processo contro Gesù. Il primo a Mosca ad avere un incontro diretto col diavolo è il presidente del circolo letterario MASSOLIT, Berlioz, a cui Woland si presenta come un esperto di magia nera; insieme discorrono dell’esistenza di Gesù e Woland cerca di convincere l’ateo Berlioz della reale esistenza di Gesù, affermando appunto di aver visto il suo processo, e per conferire più credibilità alle sue parole, afferma di sapere quando e come Berlioz sarebbe morto. Spaventato dal racconto, Berlioz si alza dalla panchina su cui stavano discutendo, ma dopo qualche metro trova la morte, proprio come Woland aveva previsto; l’unico testimone della scena è Ivan, che capisce la natura non umana di Woland e prova a smascherarlo ad ogni costo, ma di tutta risposta viene internato in un manicomio e catalogato come schizofrenico.

Ed è proprio all’interno del manicomio che il lettore fa la conoscenza del Maestro: Ivan incontra quest’ultimo, che gli racconta di non avere ormai più un nome e di essere impazzito a causa di un romanzo che raccontava proprio la storia di Ponzio Pilato, racconta di Margherita, dello scantinato in cui vivevano felici la loro storia d’amore, e la sua decisione un giorno di abbandonare tutto e perdere per sempre le tracce di Margherita, nonostante i due si amassero ancora. Sorpreso di sapere che l’opera arsa dal Maestro trattava proprio di Ponzio Pilato, Ivan confessa al maestro ciò che aveva visto e afferma che il diavolo sia in città, lo stesso diavolo che di lì a qualche capitolo avrebbe incrociato il suo percorso con quello di Margherita. Viene dunque introdotta Margherita sulla scena, triste e infelice perché abbandonata dal suo amore, ma che nonostante il dolore non si perde d’animo ed è ben determinata a ritrovarlo. Esce di casa ed incontra Azazello, che la invita nell’appartamento che con Woland e gli altri avevano occupato. Lì le viene donata una crema miracolosa che la rende giovane e bella come era un tempo, e viene poi invitata ad una sorta di ballo a cui molti demoni e dannati prendono parte; viene invitata a questo ballo come regina della serata, lei accetta, ma solo perché Woland le aveva promesso in cambio di farle riavere il suo Maestro. Margherita con grande integrità non cede al male e alle tentazioni e una volta superata a pieni voti la serata chiede di rivedere il suo Maestro, che compare al centro della stanza. I due possono finalmente vivere la loro storia d’amore, e anche il manoscritto del Maestro ricompare completamente integro! Woland e i suoi, prima di scomparire, nella notte di Pasqua li conducono in un posto dove poter vivere per sempre felici e contenti, e durante il tragitto il Maestro incontra proprio Ponzio Pilato, protagonista del suo libro, che si tormenta per aver compiuto la scelta sbagliata con Gesù. Al termine del libro il Maestro e Margherita sono poveri ma felici, ed inoltre il romanzo di Bulgakov si chiude con le stesse parole che il maestro usa per chiudere la sua di opera all’interno della storia.

I temi

Primo fra tutti vi è senz’altro l’amore, quello forte e intenso che in questo caso sfida la sorte e le leggi naturali, oltre che il conflitto tra bene e male e la questione religiosa, con la presenza costante sulla scena del diavolo che tenta gli esseri umani e Gesù che viene ingiustamente crocifisso. L’amore si presenta anche in diverse forme, ad esempio quando Margherita durante la festa utilizza il suo desiderio chiedendo che alla donna che si era macchiata di infanticidio non venga più portato il fazzoletto con cui aveva commesso il delitto; un atto di amore immenso verso una sconosciuta per cui Margherita dona il suo desiderio, e un atto da cui Woland resta così sorpreso da concederle una seconda possibilità.

Il Maestro e Margherita è un’opera così avvincente e perennemente sul filo tra realtà ed assurdo che tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero leggere.

Immagine di copertina da pixabay.com

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A proposito di Giada Bonizio

Sono una studentessa dell'Università degli studi di Napoli "l'Orientale", amo leggere, la musica e l'arte.

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