Nella cornice di un Teatro Parioli Costanzo sold out è andata in scena lo scorso giovedì la prima di “Life is Life“, con sottotitolo: “Che razza di pianeta è questo?“, nuovo spettacolo scritto, diretto e recitato (seppur con una parte secondaria) da Massimiliano Bruno. In realtà, quello cui il pubblico ha potuto assistere è il primo di quattro episodi. Bruno, che nel corso della sua lunga carriera si è confrontato con media e formati diversi, ha infatti deciso di adattare al teatro un’opera che pesca a piene mani dalla sitcom televisiva, con una struttura suddivisa in diverse puntate. Tra gli autori di questo primo atto, oltre al già citato regista, troviamo Sara Baccarini e Daniele Locci, in scena anche come attori, Emilia Bruno e Filippo Gentile.

Il primo episodio
Quando calano le luci e si apre il sipario, la prima scena cui assistiamo sembra suggerire si tratti dell’inizio di un musical. Non sarà esattamente così, ma il patto con lo spettatore chiarisce immediatamente un paio di concetti: la musica, almeno in questo primo episodio di “Life is Life“, è tantissima e appare in differenti modalità; si tratta anche di un’opera di meta-teatro, sia nella messa in scena di vizi e virtù delle persone che lo popolano, che nella sua accezione più letterale, con tante scene di recitazione.
Un rap corale, duro e contemporaneamente ironico, con tanti riferimenti all’attualità e al nostro paese, è quindi il principio dello spettacolo. Si tratta di un pezzo di “Rutelli, il musical – Vita e gesta di un uomo di potere“, rappresentazione di fine anno della scuola di recitazione di Anna Frezzolini. A spiegarlo al pubblico, con tanto di rottura della quarta parete, è Ofelia, l’assoluta protagonista di questa commedia teatrale.
Da qui si apre un lungo flashback che racconta chi è Ofelia, un’extraterrestre sopravvissuta per caso allo schianto della sua navicella (“nel 97% dei casi si muore“, dice lei) su un parcheggio di Roma Sud. Per mimetizzarsi, assume le sembianze della prima ragazza che incontra nel solitario luogo, una prostituta kosovara che stava prestando i suoi servizi proprio in quel momento.
Inizia quindi un’alternanza di luoghi e scenografie, col palco che è fondamentalmente diviso in due da una parete orizzontale, e tramite rotazione vediamo ora una location, ora l’altra. Ogni cambio è sottolineato da uno stacco musicale sempre uguale, un meccanismo che ricorda effettivamente quello delle sitcom soprattutto statunitensi. La storia si sposta all’interno di un’appartamento abitato da tre giovani e strambi inquilini: Mira, la risoluta e caustica padrona di casa, Celestino, operatore di un call center di Amazon particolarmente attratto dalle teorie del complotto, e Lorenzo, aspirante attore caratterizzato dalla sua sindrome di tourette, un disturbo ossessivo-compulsivo e la cromofobia nei confronti del colore giallo.
Quando avviene lo schianto, i tre sono ancora svegli, così Mira, accortasi di una ragazza impaurita e spaesata per strada, decide di soccorrerla e accoglierla in casa. Ofelia diventerà la quarta inquilina, ma il suo processo di adattamento è inizialmente complicato. Non parla, ma ripete soltanto ciò che gli altri dicono. Quando nel cielo stellato indica il satellite di Urano, Ofelia appunto, Mira crede si tratti del suo nome. Messa davanti alla televisione da Celestino, assimila tutti i jingle, i testi e le canzoni di ogni programma e pubblicità. Lentamente, però, tramite la lettura e l’ascolto della musica, impara a maneggiare il linguaggio umano.
Nel frattempo, il cambio di scena ci riporta alla scuola di recitazione dove Anna, la proprietaria e insegnante, e Elena, insegnante di danza, stanno svolgendo i provini per l’inizio della nuova annata. Tramite questi flashback capiamo come Ofelia, che si presenta soltanto come spalla di Lorenzo a causa di un terribile imprevisto, riesca a ottenere senza neppure volerlo una borsa di studio per entrare a far parte dell’accademia. In una sapiente, e molto divertente, opera di teatro nel teatro, assistiamo effettivamente alle diverse fasi di audizione dei giovani attori, che dimostrano il proprio talento anche nel recitare male.
I diversi toni di comicità utilizzati sono uno dei grandi meriti di questo spettacolo. L’arrivo di un’entità aliena sulla terra è il pretesto per guardarci meglio e a evidenziare le nostre peculiarità e storture, quelle dei tre ragazzi nel loro rapporto di convivenza più o meno forzata in un contesto intimo come la casa, e quelle del processo di selezione della scuola dove ingerenze politiche, contatti e legami personali, reazioni allo stress e manifestazioni narcisistiche si amplificano. Massimiliano Bruno (che nello spettacolo è Corrado Pineschi, noto attore ospite ai provini come giudice esterno), del resto, è sempre stato un volenteroso e acuto osservatore della realtà senza mai perdere l’umanità. In questo copione la critica sociale è messa in primo piano, ma all’ironia sottile si alternano anche momenti di ilarità molto più superficiale, azionata tramite slapstick, riferimenti culturali pop (calcistici soprattutto, ma c’è spazio anche per Ultimo), e l’inevitabile ricorso a tipi più che personaggi.
L’episodio, prima di dare spazio a un ultimissimo numero musicale, si conclude con un colpo di scena che qui non sveleremo, ma che, sempre in linea con la vocazione quasi televisiva del copione, funge da gancio perfetto per tenere col fiato sospeso gli spettatori e rendere imperdibile la puntata successiva, anche solo per capire come va a finire.
“Life is Life”, come e quando vederlo
Lo spettacolo “Life is Life” si inserisce all’interno del nuovo cartellone del Teatro Parioli Costanzo, la cui direzione artistica per quest’anno è affidata allo stesso Massimiliano Bruno. Il primo episodio è in scena fino al 23 novembre, prezzi e orari sono consultabili sul sito del Parioli.
Il secondo atto, con regia di Filippo Gentile, apre i battenti il 4 dicembre e sarà visibile fino al 14. Dal 22 gennaio all’1 febbraio sarà il turno del terzo, con regia di Sara Baccarini, mentre il quarto e ultimo, regia di Maurizio Lops, è in scena dal 19 al 29 marzo. All’interno della biglietteria del teatro, per gli interessati, è possibile acquistare anche un box comprendente tutti e quattro gli spettacoli a un prezzo di favore.
Fonte immagini: Ufficio stampa “Life is Life” Teatro Parioli Costanzo // Instagram

