Giovedì 21 novembre è andata in scena, al Teatro Stabile Galleria Toledo, la prima del mercante di Venezia, un dramma di William Shakespeare diretto da Laura Angiulli.
Opposti in scena
Si rinnova l’unione tra Laura Angiulli, direttrice artistica del teatro Galleria Toledo, e l’opera di Shakespeare. La regista napoletana è un’esperta conoscitrice della poetica elisabettiana e si distingue per la cura rivolta all’esperienza visiva e drammaturgica, capace di restituire allo spettatore un trasporto multiemozionale. In continuità col passato, ritorna centrale l’elemento dell’acqua, al cui interno gli attori danno vita al dramma shakespeariano. L’allestimento scenico è una metafora che sottolinea l’ambiguità della realtà, in particolare di quella mostrata sul palco. Attraverso l’acqua i confini tra gli opposti si mescolano, fino a diventare irriconoscibili. Così accade per l’allegria e la tristezza, la genuinità e la finzione, la giustizia e l’ingiustizia.
Il mercante di Venezia è un’opera di contrasti, a tratti cruda e soprattutto attuale, nonostante gli oltre quattro secoli trascorsi dalla sua stesura. L’opera mette lo spettatore di fronte alle sfumature dell’animo umano e ai suoi equilibri precari. Richiamando proprio la misura – venerata dal poeta Orazio – una battuta pronunciata da Nerissa (interpretata da Caterina Pontrandolfo) sottolinea che la felicità sta nel mezzo. Una visione che si oppone all’avarizia che Shakespeare cuce addosso al personaggio di Shylock (Giovanni Battaglia), un ricco usuraio ebreo che disprezza i cristiani ed è ricambiato in questo sentimento dalla controparte, in particolare da Antonio (Antonio Marfella), il mercante di Venezia che invece presta denaro gratuitamente. Un affronto per Shylock che vede “il guadagno come una benedizione”.
La trama
Ai soldi e alla religione si unisce l’amore per muovere le fila della trama. Bassanio (Andrea Palladino), giovane amico di Antonio, è innamorato di Porzia (Alessandra d’Elia). Per poter finanziare il corteggiamento, Bassanio si rivolge al mercante di Venezia, che però non dispone di liquidità visto che la sua ricchezza si trova al momento nei mari, in tre traffici di merci dislocati nel mondo. Le strade portano al tanto disprezzato Shylock, che concede il prestito in cambio di una macabra penale: il mancato pagamento dei 3000 ducati gli permetterà di prelevare dal corpo di Antonio una libbra di carne. Nel frattempo Jessica (Rossella De Martino), unica figlia di Shylock, scappa con Lorenzo (Paolo Aguzzi), un giovane cristiano amico di Antonio e Bassanio, portando con sé ducati e gioielli.
Anche Bassanio trova l’amore, e tutte le storie si avviano verso l’epilogo, in un finale carico di pathos, dove “resta aperto con inalienabile amarezza il versante etico dell’opera, sollevando incertezze proprio su quella felicità che nelle conclusioni di una commedia dovrebbe spartirsi fra tutti, e che in questo caso invece lascia aperto sul campo un dibattito impossibile a definirsi sul come il carnefice venga infine a trovarsi vittima”, sottolinea Laura Angiulli.
Fonte immagine: comunicato stampa