So’ Pep…sempre di più di Peppe Iodice | Recensione

So’ Pep…sempre di più

Lo spettacolo So’ Pep…sempre di più di Peppe Iodice, che ha avuto inizio il 19 gennaio e si protrarrà fino al 28 gennaio presso il teatro Augusteo di Napoli, è una sorta di terapia del sorriso. Questo elettroshow mette in scena una terapia che, con una comicità sempre più attuale e irriverente, cerca di far trascorrere una serata all’insegna del divertimento, così da poter dimenticare per qualche ora le difficoltà della vita quotidiana.

Peppe Iodice torna nel teatro in cui debuttò con il nuovo spettacolo So’ Pep…sempre di più, scritto con Marco Critelli e Francesco Burzo, con la regia e la terapia di Francesco Mastrandrea. Grazie alla scenografia, il palco dello storico teatro di Napoli diventa lo studio di uno psicologo, interpretato da Francesco Mastrandrea, che si occupa del suo paziente, Peppe Iodice.

Questo show, diviso in due atti, nasce dal bisogno di esorcizzare, in maniera esplicita e senza censure, le paure che attanagliano gli anni venti di questo ventunesimo secolo. Difatti, Peppe Iodice analizza in modo ironico le ultime notizie di attualità senza dimenticare il Covid-19, le calamità naturali e le guerre di questi anni, il tutto contornato da qualche battuta sui principali personaggi della politica italiana e una punta di autoironia. Tra una risata e l’altra, in un teatro al completo, si giunge alla conclusione del primo atto di So’ pep…sempre di più con il pubblico ancora in piedi dopo la partecipazione alla terapia di gruppo messa in atto da Peppe Iodice e Francesco Mastrandrea, che ricrea  un’atmosfera in perfetto stile villaggio turistico con tanto di piccole coreografie!

Il secondo atto di So’ Pep…sempre di più inizia con Peppe Iodice nascosto in platea che utilizza il telefono sequestrato di un mal capitato tra gli spettatori ed effettua una telefonata con la partecipazione di alcuni tra il pubblico e le risate generali della sala. In questa seconda parte dello spettacolo, poi, Peppe utilizza la sua comicità per trattare un tema molto più personale: la famiglia. Durante il secondo atto, infatti, Peppe effettua un viaggio terapeutico con il suo regista/terapista nei ricordi della sua infanzia. In questo viaggio tra i ricordi, Peppe racconta al pubblico diversi eventi, come la sera del terremoto del 1980, soffermandosi sulla figura di suo padre. Il protagonista, attraverso il ricordo nostalgico del suo papà, venuto a mancare nel 2009, mette a paragone due generazioni diverse di genitori e di papà, sia nell’ambito dell’educazione, sia per quanto riguarda il rapporto controverso tra genitori e insegnanti.

Lo spettacolo di So’ Pep…sempre di più si conclude, poi, con una nota malinconica. Si abbassano le luci, si libera il centro del palco e comprare sullo schermo una foto che ritirare i due Iodice, papà e figlio, tra gli applausi dell’intero teatro prima che si chiuda il sipario.

Fonte immagine in evidenza per l’articolo “So’ Pep…sempre di più”: Ufficio stampa

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