Tartassati dalle Tasse, con Biagio Izzo | Recensione

Tartassati dalle Tasse Biagio Izzo

Torna al Teatro Acacia e diventa protagonista di questa stagione teatrale a ridosso delle vacanze natalizie, la nuova commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia, Tartassati dalle Tasse, che vedrà come protagonista Biagio Izzo, in scena fino all’8 gennaio 2023. 

Valori, attualità e comicità: uno spettacolo leggero e piacevole. L’educazione alla legalità e all’onestà, va in controtendenza con l’aspetto umano delle reazioni che possono avere le persone messe alle strette di fronte ai problemi quotidiani della vita. Il protagonista dello spettacolo Biagio Izzo nei panni di Innocenzo Patanaro, 54enne ancora piacente (da qui il soprannome Brillantone) ne è testimone.

Imprenditore del food napoletano che cerca la svolta economica con qualche furbo escamotage, nipote e figlio di “baccalaiuolo” si ritrova ora proprietario orgoglioso di un ristorante internazionale di sushi all’ultimo grido, cerca il riscatto sociale definitivo, si troverà a non riuscire a godersi la vita come vorrebbe a causa di intoppi che lo porteranno a riflettere tra peripezie e problemi.

Un Biagio Izzo carico e deciso, con l’ironia di sempre, la sua mimica e la sua teatralità di un vero mago del palcoscenico, l’interpretazione magistrale sia in parti comiche che in quelle intense.  

L’imprenditore partenopeo stenta ad avere successo nella sua attività commerciale e, al contrario, è in crisi perché nessun cliente varca la porta del suo ristorante, complice anche la “geniale” trovata di marketing del suo cuoco giapponese (Arduino Speranza), attorno alla quale gireranno diverse esilaranti incomprensioni.

Il problema, per Innocenzo, è che gli imprenditori vengono tartassati dalle tasse e infatti, per una serie di sfortunati eventi, si ritrova proprio il maresciallo della Guardia di Finanza La Scorza (Mario Porfito) e il suo appuntato (Roberto Giordano) come primi clienti del suo ristorante e, per troppa ingenuità, proprio a loro ammette di preferire evitare i pagamenti con carta di credito, di rilasciare scontrini o, in altre parole, commettere evasione fiscale. Il trio crea momenti di altissima comicità, giocando sull’ignoranza e sulle umili origini di Innocenzo e dell’appuntato, soprattutto nel momento dell’interrogatorio nell’ufficio di La Scorza, in cui si raggiunge uno dei maggiori picchi comici di Tartassati dalle Tasse.

Tartassati dalle Tasse: una riflessione sull’educazione alla legalità ed onestà

Allo stesso tempo, l’interrogatorio diventa anche un momento per riflettere, trovandosi dinanzi ad un uomo che incarna perfettamente i pregiudizi comuni, Innocenzo, e l’altro che è sempre ligio al dovere ed esempio di onestà. Sono i figli i moventi di entrambi gli uomini: per Innocenzo, vedovo, i suoi sforzi sono dedicati a Valentina, la quale non ha mai chiesto nulla, alimentando il desiderio dell’uomo di rendere agiata la vita della figlia, anche se questo significa compiere qualche irregolarità con il pagamento delle tasse.

Per La Scorza, invece, non c’è nulla di più importante di insegnare ai tre figli che il duro lavoro e l’onestà: difatti nessuno dei suoi figli riesce a realizzare i propri sogni, ognuno si accontenta di quello che può, mantenendo i propri valori.  L’antagonista di Innocenzo, Mario Porfito, cerca dunque di trasmettere concetti di onestà e umanità, che però vanno a sradicarsi nel profondo dell’essere umano.

Due contesti completamente diversi, resi in particolare dai colori delle luci, da una parte più caldi e l’altra più freddi, uniti però nel centro da un grande nastro chiuso come ad indicare la continuità e il punto di incontro tra due mondi che capiremo essere meno distanti di quanto si possa pensare. 

Non passa inosservata la presenza femminile, in particolar modo Magdalena (Stefania De Francesco), la moglie del maresciallo, la quale sarà carnefice di un divertente disguido ai danni del maresciallo, pesantemente calunniato da Innocenzo.C’è poi Valentina (Adele Vitale), dolce e studiosa figlia di Innocenzo, la quale preoccuperà l’imprenditore con la sua richiesta di dover fare delle analisi, proprio nel buio periodo in cui i conti dell’uomo sono stati bloccati: è qui che Innocenzo comprenderà perché le sue azioni sono sbagliate.

Dopo mille peripezie, in ogni caso ci sarà una lieta sorpresa – o forse due – a sollevare gli animi di tutti i personaggi che, per festeggiare, abbandoneranno l’idea di una cucina fusion e celebreranno l’evento con dei tradizionali spaghetti alle vongole – scelta probabilmente significativa, in quanto le vecchie tradizioni sono sempre importanti.

Tartassati dalle Tasse risulta brillante ed esilarante, dalla comicità semplice ed efficace, con una storia che vuole riflettere non solo sulla società odierna e sulle sue palpabili difficoltà, ma anche sul «come è possibile che due parole che da sole evocano così tanta bellezza: Equità e Italia, quando si uniscono si contraggono dolorosamente come chi è in preda alla più dolorosa delle coliche addominali?»

La commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia sembra essere vincente, con le meravigliose scene di Luigi Ferrigno, i costumi di Marianna Carbone, le musiche di Antonio Caruso, il disegno luci di Francesco Adinolfi e la produzione esecutiva di Giacomo Monda, ha trovato accogliente spazio nel cuore del pubblico del Teatro Acacia

Tartassati dalle Tasse, la nostra opinione

Sagace e brillante il testo del maestro Eduardo Tartaglia, che sfrutta per le parti comiche, numerosi equivoci nati dall’abilità, tipica napoletana, di confondere termini non conosciuti, in un susseguirsi di giochi di parole per cui, per citarne uno, la cucina “nippo-napoletana” può diventare “nippoli con le patane”.

Il testo di Tartassati dalle Tasse, dalla trama estremamente semplice, offre degli spunti di riflessione sulla temi sociali di forte attualità. la responsabilità sociale, il rapporto con i figlio, il lavoro al Sud, la sanità e il rapporto con il diverso. 

In una società in cui all’individuo sono richiesti tanti sacrifici, quello più grande è sicuramente quello di rimanere onesti. 

Foto sull’articolo di Tartassati dalle Tasse: ufficio stampa

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