Teatro dei burattini: un’antica forma d’arte

I burattini e il loro spettacolo teatrale: un'antica forma d'arte

L’antica forma d’arte del teatro dei burattini: una tradizione italiana.

Il teatro dei burattini è una forma d’arte composta da tutte le forme di spettacolo dal vivo che fanno uso di oggetti e figure, detti burattini, che nella rappresentazione vengono animate artificialmente, dai rispettivi burattinai, a imitazione del movimento vitale: animare significa dare vita.

Nella tradizione il burattino è composto da testa e mani di legno fissate ad un camiciotto sopra il quale viene posto il vestito vero e proprio. L’animatore per muoverlo lo inguanta dandogli vita. Fanno eccezione le marionette il cui sostegno è dato da pali di legno che, anche se manovrate da sotto, per caratteristiche e stile rientrano nel novero del teatro delle marionette. Ritroviamo burattini e marionette sin dall’antichità. La loro origine e funzione era religiosa: venivano impiegati all’interno dei templi per raccontare i miti.

Lo spettacolo è generalmente rappresentato da un teatrino di legno anche detto castelletto o baracca. Solo dalla fine del XVIII secolo in Italia iniziò a diffondersi il teatro dei burattini. Fin dal Cinquecento, la presenza dei burattini è testimoniata nelle piazze e nei mercati. Con la maschera di Pulcinella comincia la carriera fulminante e duratura dei burattinai cinque-seicenteschi.

Sono stati ritrovati dei documenti verso la fine del ‘700, che testimoniano il consolidamento del genere e la nascita di vere e proprie compagnie di giro e stanziali . Durante il XIX secolo i burattini diventano un fenomeno diffuso nelle piazze delle città, diventano così un’attrazione in grado di coinvolgere un gran numero di spettatori. Numerosi sono i personaggi del teatro dei burattini, nati come burattini, riescono a identificarsi in Italia come diverse maschere regionali: si pensi a Sandrone di Modena, Fagiolino a Bologna, Gioppino a Bergamo. Ma prosegue anche il fenomeno inverso dei burattini che riproducono maschere della commedia dell’arte, a partire da Arlecchino e Pulcinella.

Dalla seconda metà del Cinquecento ai primi decenni del Seicento la Commedia dell’Arte si afferma in ogni angolo d’Europa, riscuotendo una notevole attenzione presso tutte le classi sociali. Arlecchino rappresenta la categoria più bassa della società e ricopre il ruolo di servitore Brighella; Pantalone è il vecchio mercante avaro ed infine il libidinoso Tartaglia. Nel 1609 compare per la prima volta, nel teatro di San Giorgio de’ Genovesi a Napoli la maschera di Pulcinella, interpretata dal capitano Silvio Fiorillo, che successivamente sarà portata al successo da Andrea Calcese.

Abbiamo notizie di diversi teatri di burattini dove si mettono in scena opere per marionette, anche a Roma, ma erano prevalentemente teatri in case private, dove i signori invitavano gli artisti assistendo alle rappresentazioni con famiglie e amici. Tra i maggiori storici del Teatro dei Burattini spicca il nome del bolognese Alessandro Cervellati mentre, invece, Venezia diviene la capitale dello spettacolo. Lo spettacolo che mette in scena il burattinaio provoca emozioni per adulti e bambini ancora oggi: ricreando fiabe tradizionali si riesce a renderle ancora più significative facendo sognare ad occhi aperti gli spettatori.

Fonte immagine: Pixabay

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