Raffaella Carrà: un’icona immortale

Raffaella Carrà

Raffaella Carrà nacque il 18 giugno del 1943 a Bologna da Raffaele Pelloni, un imprenditore agricolo, e da Angela Iris D’Utri, la quale gestiva dei caffè. La separazione di questi provocò un’infanzia non facile alla piccola Raffaella, la quale costretta a vivere tra la sua città natale e Bellaria. Finché, all’età di 8 anni, si trasferì definitivamente a Roma, ed è proprio in questa città che toccò con mano per la prima volta il mondo artistico, iscrivendosi all’Accademia nazionale di danza. Ciò non fu un’esperienza positiva per lei e ben presto decise di abbandonare, dopo che la piccola Raffaella Carrà fu scoraggiata dalla stessa fondatrice dell’Accademia per le sue scarse capacità (non fu una donna di acuta perspicacia!).

Ma le possibilità di dimostrare il suo talento non tardano ad arrivare e nel 1952 debuttò come attrice bambina, interpretando il personaggio infantile di nome Graziella in “Tormento del passato” del regista Mario Bonnard. Ancora, in età adolescenziale partecipò ad altri due, “La lunga notte del ‘43” di Florestano Vancini e “Il peccato dei verdi” di Leopoldo Trieste. Nel 1960 verrà presa al Centro sperimentale di cinematografia e nello stesso anno partecipò al provino per il ruolo di Rosetta, figlia del personaggio interpretato dalla grande Sophia Loren, nel capolavoro di Vittorio De SicaLa ciociara”, ma purtroppo fu un ruolo che non ebbe mai, poiché ritenuta troppo matura per quel ruolo. La strada cinematografica di Raffaella Carrà è ormai segnata, e negli anni successivi arrivò ad affiancare grandi attori di rilevanza mondiale: un esempio è il film hollywoodiano “Il colonnello Von Rayan” di Mark Robson, in cui, con Frank Sinatra, ricordiamo la famosa scena dell’incontro nel vagone di un treno.

La capacità poliedrica dell’artista bolognese Raffaella Carrà spiccò persino nel mondo radiofonico,  quando nel 1962 presentò una rubrica tutta sua, nella quale le piaceva affrontare numerose tematiche sociali. Ma il meglio deve ancora arrivare: uno scandaloso ombelico da fuori sulle note della sigla “Ma che musica maestro!” darà a Raffaella Carrà la firma distintiva per la creazione di una nuova immagine di showgirl. Poi, nei primi anni ’70 sull’onda del grande successo decise di abbandonare definitivamente la recitazione per concentrarsi sui suoi nuovi ruoli di punta: quelli di cantante, soubrette e presentatrice televisiva, divenendo un vero e proprio fenomeno di esportazione di musica italiana e raggiungendo, quindi, una fama di livello mondiale. Dopo un breve passaggio a Mediaset, passò definitivamente alla Rai: “Canzonissima” con Corrado, “Pronto Raffaella?”, e tante altre partecipazioni televisive. Dagli anni ’80 i suoi più grandi successi musicali superarono le aspettative di fama: “A far l’amore comincia tu”, “Forte forte forte”, “Fiesta”, “Tanti Auguri”, e tanti tanti altri con i quali ormai era impossibile star fermi.

Ancor oggi tutto il mondo risuona le note di Raffaella Carrà, ricordandoci che questa donna dal caschetto biondo e dalla risata fragorosa che ancheggia a ritmo, in realtà, non ha mai smesso di farci ballare, e forse non l’ha smesso di fare neanche lei!

Fonte immagine: Wikipedia

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