La cultura portoghese è ricca di miti e racconti che riflettono la storia, le esplorazioni e le credenze del paese. Queste storie, tramandate di generazione in generazione, hanno contribuito a plasmare l’immaginario collettivo del Portogallo, mescolando spesso eventi storici reali a elementi fantastici.
Indice dei contenuti
Le leggende portoghesi in sintesi
Leggenda | Elemento chiave |
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Inês de Castro | Amore tragico e vendetta postuma |
Gallo di Barcelos | Giustizia divina e simbolo nazionale |
Re Sebastiano | Speranza messianica e saudade |
Santa Iria | Martirio, purezza e fede |
Adamastor | La sfida dell’uomo contro il mare e l’ignoto |
La leggenda di Inês de Castro
Una delle leggende portoghesi più celebri è la tragica storia di Inês de Castro. La vicenda si svolge nel XIV secolo, quando il principe ereditario Dom Pedro si innamora di Inês, dama di compagnia di sua moglie. Il loro fu un amore intenso ma ostacolato dal re Alfonso IV, padre di Pedro, che ordinò l’assassinio della donna. Devastato, una volta salito al trono, Pietro I di Portogallo riesumò il corpo dell’amata, la vestì con abiti regali e la incoronò regina postuma, costringendo la corte a baciare la mano del cadavere.
La leggenda del gallo di Barcelos
A Barcelos, nel cuore del Portogallo, si narra la storia di un pellegrino in viaggio verso Santiago di Compostela, ingiustamente accusato di furto e condannato a morte. Come ultimo desiderio, chiese di vedere il giudice, che stava banchettando con un gallo arrosto. Il pellegrino dichiarò che, a prova della sua innocenza, il gallo si sarebbe alzato e avrebbe cantato. Proprio mentre stava per essere impiccato, il gallo cantò. Il giudice corse a liberare l’uomo. Oggi, il gallo colorato è uno dei simboli nazionali portoghesi.
La leggenda del re Sebastiano
Questa leggenda ha generato un mito di speranza e un movimento messianico definito Sebastianismo. Nel 1578, il giovane re Sebastiano I condusse una spedizione in Marocco, ma nella battaglia di Alcácer-Quibir l’esercito fu annientato e il re scomparve, come attestato da fonti storiche quali la Treccani. La sua morte senza eredi causò una crisi che portò alla perdita dell’indipendenza. Da qui nacque la leggenda: la credenza che il re non fosse morto, ma che un giorno sarebbe tornato per inaugurare una nuova era di gloria, un sentimento di attesa nostalgica noto come saudade.
La leggenda di Santa Iria
Questa leggenda narra di Santa Iria, una giovane monaca del convento di Nabância. Vittima di un complotto, un monaco respinto le fece bere una tisana che le provocò un gonfiore al ventre, facendola apparire incinta. Disonorata, fu assassinata e il suo corpo gettato nel fiume Nabão. Secoli dopo, la Regina Santa Isabella ebbe delle visioni che indicarono il punto esatto, vicino alla città di Santarém (che prende il nome da Santa Irene/Iria), dove il corpo si era fermato, e lì fu eretto un monumento in suo onore.
La leggenda dell’Adamastor
Impossibile parlare di leggende portoghesi senza menzionare il mare. La figura dell’Adamastor è una creazione letteraria del poeta Luís de Camões, inserita nel suo poema epico “I Lusiadi“, considerato il capolavoro della letteratura portoghese, come documentato dalla World Digital Library. La leggenda narra che l’Adamastor era un Titano che, per amore della ninfa Teti, sfidò gli dei. Come punizione, fu trasformato in un promontorio roccioso: il Capo di Buona Speranza. Quando i navigatori portoghesi, guidati da Vasco da Gama, tentarono di doppiare il capo, il gigante apparve loro in una tempesta, minacciandoli di morte e naufragi. L’Adamastor simboleggia le forze soverchianti della natura e le paure che i marinai dovettero superare per aprire nuove rotte verso l’Oriente.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 23/09/2025