Social calls vittoriane: cos’erano e a cosa servivano

social calls

L’Età Vittoriana, un periodo che si estende dal 1837 al 1901 durante il regno della Regina Vittoria del Regno Unito, è stata un’epoca caratterizzata da un marcato senso di formalità e rigore sociale. Tra le molte tradizioni e convenzioni che hanno plasmato la vita di quell’epoca, le social calls si ergono come un’istituzione imprescindibile, riflettendo la complessità delle interazioni sociali di quel tempo. In questo articolo, scopriremo cosa erano le social calls e a cosa servivano.

Cos’erano le social calls?

Così come nell’Età della Reggenza, anche in epoca vittoriana le connessioni sociali erano di un’importanza strategica per la vita privata e professionale, tanto che alcuni studiosi, oggi, le interpretano come una vera e propria forma di valuta; le definiscono, infatti, social currency. Si trattava di un rituale sociale messo in atto dalle classi sociali più agiate e consisteva nel recarsi a casa di un’altra persona al fine di instaurare un rapporto e mantenerlo. Come dicevamo poc’anzi, le relazioni  con le altre persone erano determinanti in quell’epoca. Infatti, la possibilità di sposare un buon partito si basava molto su questa pratica, così come le promozioni e l’avanzamento di carriera nelle istituzioni come la Marina o l’Esercito, poiché conoscendo qualcuno di importante ed entrando nelle sue grazie, il candidato avrebbe avuto una corsia preferenziale nel raggiungimento del posto agognato.

Il protocollo sociale 

Il compito di effettuare e ricevere le social calls era affidato alle donne della famiglia, tranne nel caso in cui si dovesse far visita ad un uomo non sposato. In tal caso, la responsabilità passava al capofamiglia, proprio come accade all’inizio di Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen. Infatti, quando Mr. Bingley si trasferisce a Netherfield, divenendo dunque un vicino della famiglia Bennet, Mrs. Bennet invita caldamente il marito a far visita al nuovo arrivato poiché, in quanto scapolo, ella era impossibilitata ad adempiere a questo dovere. Nonostante le si chiamasse morning calls, dunque visite mattutine, in verità queste si svolgevano sempre di pomeriggio, dalle 15 alle 18. Generalmente, le prime social calls che si effettuavano erano quelle dedicate alle persone che erano semplici conoscenti e con le quali non vi era un rapporto particolarmente stretto, per cui tanto più tardi si rendeva visita, tanto più le due signore erano da considerarsi amiche. Anche il tempo di permanenza era dettato da rigide norme sociali: la visita doveva durare fra i quindici e i trenta minuti, allietata da conversazioni su argomenti come il tempo, lo stato delle strade, arte e pittura. Vi è qui un’eccezione alla regola nel caso in cui si stesse facendo una visita di condoglianze, la cui durata non doveva eccedere i dieci minuti. Una volta terminata, si proseguiva con altre social calls, impegnando così diversi giorni della settimana. Coloro che avevano ricevuto una visita, avrebbero ricambiato entro sette o dieci giorni, mantenendo così il rapporto. In caso contrario, la relazione si sarebbe interrotta.

In che occasioni si facevano le social calls?

Come abbiamo visto sopra, le social calls si effettuavano per instaurare e mantenere le connessioni sociali ma vi erano anche delle situazioni in cui era praticamente obbligatorio, pena l’essere considerati delle persone senza decoro. Quando qualcuno si trasferiva nel vicinato, bisognava fargli visita. Se una ragazza si fidanzava, allora era buon costume rendere visita a sua madre, così come era giusto e ci si aspettava una visita ad una novella sposa, o a seguito della nascita di un bambino. Accompagnati da uno chaperone per assicurare il decoro dell’incontro, i giovani non sposati si recavano a far visita alle ragazze con le quali avevano ballato qualche giorno prima, in uno dei numerosi balli che si organizzavano durante la stagione dei matrimoni. In maniera non dissimile da oggi, ci si aspettava di ricevere delle social calls nel caso in cui venisse a mancare un membro della famiglia. 

Le social cards: un’alternativa alle social calls

Quando ci si recava a casa di una signora dell’alta società, colei che rendeva visita mandava anzitutto il proprio servitore a chiedere allo staff della casa se la signora fosse in casa. Questa domanda rituale era di fondamentale importanza e il suo scopo non era sapere se la donna in questione si trovasse fra le mura domestiche, bensì se ella fosse disponibile a ricevere ospiti. La signora, infatti, avrebbe potuto trovarsi indisposta o essere impegnata nella gestione della casa e dello staff. Se quest’ultima, dunque, non era in casa, allora colei che voleva renderle visita, avrebbe lasciato una social card al suo servitore. Le social cards erano dei biglietti da visita molto semplici ed eleganti che rappresentavano un’alternativa alle social calls. Su questi biglietti vi era al centro il titolo della signora che si recava a far visita, identificata con Mrs e il cognome del marito, e in basso a sinistra l’indirizzo della sua residenza usuale, mentre a destra l’indirizzo della residenza estiva. Tutte le donne sposate portavano con sé le proprie social cards e quelle del marito, che depositavano in una scatola apposita a casa dell’ospite, al momento di congedarsi. Le ragazze nubili, invece, non avevano una propria social card ma utilizzavano quella della madre, per cui sotto il nome di quest’ultima, vi erano, in ordine di età e col proprio titolo, i nomi di tutte le figlie nubili di famiglia. Una donna non sposata poteva ottenere una propria social card solo nel momento in cui avesse raggiunto lo status di old maid, ovvero una donna di età avanzata per la quale non vi è alcuna prospettiva realistica di matrimonio. Molte signore, sulle proprie social cards, scrivevano anche i giorni e gli orari in cui erano disponibili a ricevere ospiti. Così come per le social calls, anche le social cards necessitavano di risposta, sia con social calls e sia con social cards, sempre entro sette o dieci giorni.

Le social calls nell’età vittoriana erano molto più di semplici visite. Erano intrecciate con la trama sociale dell’epoca, regolate da norme sociali rigorose e permeate da una certa ritualità che rifletteva l‘importanza della forma e della cortesia. Questa pratica sociale non solo forniva un mezzo per mantenere connessioni, ma contribuiva anche a definire l’identità e la struttura della società vittoriana.

Fonte Immagine in Evidenza: Pixabay 

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