Così parlò Zarathustra, di Nietzsche | Analisi

Così parlò Zarathustra, di Nietzsche | Recensione

Nietzsche è uno dei maggiori filosofi del 20° secolo oltre che un eccellente scrittore. L’opera di importante rilievo che racchiude tutta la sua filosofia è Così parlò Zarathustra.
Si tratta di un’opera scritta sotto forma di parabola cioè un’espressione letteraria che si utilizza nelle opere sacre (come la Bibbia) che consiste in comunicazioni simboliche le quali rimandano a qualcosa di sempre concreto.
In “Così parlò Zarathustra” sono presenti 3 metamorfosi che rappresentano la filosofia di Nietzsche:

  • lo spirito che diviene cammello, quest’ultimo, per Nietzsche, è uno spirito ancora asservito alle esigenze della tradizione che piega la schiena rispetto al passato, si inchina rispetto alla tradizione e la venera quindi siamo in una fase in cui il passato diviene maestro del presente.
  • il cammello che diviene leone, lo spirito riesce a liberarsi da questa tradizione, a sganciarsi dalle catene dell’asservimento passato ed ecco che il cammello diviene leone, con forza sorge dalle ceneri della tradizione.
  • il leone che diviene fanciullo, egli è colui che non solo si libera come ha fatto il leone dal passato ma ha di fronte a sé una nuova nascita: l’ibermensh cioè  la capacità di vivere del Superuomo. Nietzsche ci spiega che l’uomo non si appiglia più a divinità che non esistono ma cerca di creare un nuovo senso a partire da sé. Diventa colui che si colloca al di là di ogni tipo antropologicamente dato, supera la morte di Dio, la caduta di tutte le certezze, accetta la dimensione dell’eterno ritorno dell’uguale e si pone come volontà di potenza. Quindi si crea un nuovo sistema di valori non più oltremondani ma mondani.

Zarathustra è un profeta ironico vissuto tra X e V secolo a.C. ed è stato il primo ad annunciare la morale in senso ascetico, ovvero la morale improntata su valori ultraterreni. Nietzsche utilizza Zarathustra quasi come un dispetto filosofico per dire che egli era stato il primo a inventare la morale ascetica, ora diventa quello che annuncia che non esiste nulla di ascetico, nulla di ultraterreno, che ora è tutto legato ai valori della terra.

I passaggi più importanti dell’opera “Così parlò Zarathustra”

Nell’opera, viene presentato il Profeta che va a scardinare la morale, smaschera la motivazione per cui è nata e la mette in discussione. Prima a vigere era la morale dei signori, coloro che facevano prevalere i valori vitali: forza, coraggio e prestazione fisica; accanto ai signori c’erano coloro che non riuscivano ad essere vincenti e invidiosi dei signori nacque la morale dei sacerdoti, intesa come morale ascetica. Quest’ultima non è altro che espressione di coloro che non riuscendo ad essere vincenti cominciano a catapultare i valori dicendo che la vera morale era rappresentata da coloro che erano sempre servizievoli, facevano cose in maniera pacata senza combattere. Nietzsche nega l’origine della morale dei sacerdoti dicendo che bisogna ribaltare di nuovo i valori, quindi coraggio e vita sulla terra.
In un altro passaggio, Nietzsche presenta l’immagine di Zarathustra accompagnato da un nano in un sentiero. I due passeggiano fino ad arrivare alla sommità della montagna dove vi è una porta davanti e davanti ad essa due sentieri. Sulla porta c’è scritto “attimo” e i due sentieri sono passato e futuro. Zarathustra domanda al nano se i due sentieri siano destinati ad incontrarsi oppure se procederanno sempre parallelamente e il nano risponde chee tutto ciò che è dritto è falso, mentre ogni verità è ricurva, come ricurvo è il sentiero dell’eternità. Così Nietzsche annuncia la teoria dell’eterno ritorno dell’uguale. Improvvisamente (come al teatro) c’è un cambio di scena con un paesaggio lunare quasi inquietante. Ad un certo punto Zarathustra vede un pastore che cade a terra e comincia ad agitarsi, sembra un folle ma si rende conto che all’interno della sua bocca vi è un serpente che sta incominciando a divorarlo internamente. In realtà, quest’uomo rappresenta il movimento circolare della vita che si ripete. Zarathustra vorrebbe aiutarlo perciò lo incita a difendersi e a staccargli la testa. Il pastore ascolta il consiglio stacca la testa e lo allontana ma resta fermo, non si capisce se sia vivo o morto, poi si gira, vede il suo volto e scoppia in una risata mostruosa, di liberazione. Ha accettato che la vita è un ripetersi continuo delle cose. Il leone diviene fanciullo, ride perché ha superato la morte di Dio, è una personalità quasi inquietante perché non è più umano.
Quindi nell’opera Così parlò Zarathustra vediamo il profeta intraprendere questi viaggi per portare ad un insegnamento, quello di accettare che la vita sia un continuo ripetersi, che bisogna liberarsi dei valori tradizionali e abbracciare la nuova dimensione del Superuomo.

Fonte immagine: Wikipedia

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