Yu Yu Hakusho, il live action è su Netflix

Yu Yu Hakusho, il live action è su Netflix

Dopo il successo conseguito con One Piece, il colosso dello streaming statunitense Netflix ha deciso di aggiungere alla lista dei live action prodotti anche l’opera del maestro Togashi Yu Yu Hakusho.
Questo manga ha fatto il suo esordio in Giappone nel 1990, mentre la serie animata ha debuttato nel 1992 e conta un totale di 126 episodi. Lo si può considerare tranquillamente uno degli anime migliori degli anni ‘90 e, più in generale, uno dei migliori in assoluto.

La trama di Yu Yu Hakusho

Yusuke Urameshi è un giovane teppista dal cuore d’oro che sacrifica la vita per salvare quella di un bambino che stava per essere investito. Deceduto, scopre l’esistenza del Mondo degli Spiriti e, in cambio della possibilità di ritornare tra i vivi, decide di lavorare come investigatore per conto del Piccolo Enma, figlio del re del mondo dei morti. Da quel momento e poi nel corso della trama di Yu Yu Hakusho, Yusuke dovrà occuparsi di mantenere l’equilibrio tra il suo mondo e quello dei demoni che minacciano di invaderlo.

Il live action, pareri e pensieri

Netflix ha distribuito il live action di Yu Yu Hakusho il 14 dicembre, con 5 episodi dalla durata compresa tra i 44 e i 55 minuti, realizzato in collaborazione con Robot Communications. Il primo episodio è un vero capolavoro, fondamentale per comprendere l’universo dell’opera di Togashi. Appena inizia la serie Yusuke è già morto e ha inizio un flashback utile a contestualizzare la situazione: l’aldilà esiste ed è correlato al mondo degli esseri umani, però nell’ultimo periodo il confine che li separa si sta assottigliando e dei demoni, chiamati yokai, ne stanno approfittando per scatenare il panico giungendo nella dimensione dei vivi. A tal proposito viene offerta la chance di resurrezione al protagonista. Ed è su Yusuke che si incentra il focus dell’episodio, infatti vengono esplorati sia i suoi legami con gli altri personaggi sia il suo carattere; è un approfondimento necessario per comprendere i motivi che l’hanno spinto ad accettare l’incarico di detective. Un momento toccante, oltre che riuscito benissimo, riguarda l’elaborazione del lutto durante le esequie di Yusuke, in cui si scava a fondo nei sentimenti delle persone coinvolte: la madre di Yusuke, Keiko, Kuwabara.
La visione della prima puntata risulterà più che piacevole anche per coloro che non conoscevano Yu Yu Hakusho; si può riscontrare un ottimo equilibrio tra la realtà e il fantasy, nonché tra l’introspezione dei personaggi e i combattimenti. Riguardo questi ultimi bisogna notare una grande qualità nella realizzazione: violenza, sangue, tecniche ricche di effetti speciali. Gli scontri sono un vero tocco di classe della serie, un elemento che merita di essere guardato.

La reale problematica emerge nelle altre puntate di Yu Yu Hakusho che, purtroppo, tendono a cadere nella mediocrità soprattutto perché la narrazione è stata eccessivamente rapida. In quattro episodi è stato riassunto l’arco narrativo più avvincente dell’anime, quello del Torneo delle arti marziali nere di oltre 50 puntate. Un taglio del genere obbliga a sacrificare delle sotto trame che sarebbero servite per chiarire meglio le dinamiche sviluppatesi tra i personaggi. L’accelerazione ha impedito di riservare il giusto spazio a figure di spicco dell’anime quali Hiei o Genkai. Anche il Piccolo Enma, rappresentato solo nella forma di ragazzo e mai in quella di bambino, ha perso la verve che lo caratterizzava. Sul personaggio di Kurama, gli autori hanno dedicato più tempo e risulta migliore rispetto allo stesso Hiei. I villain di Yu Yu Hakusho non hanno subito sorte migliore: a partire da Saikyo che appare svuotato della sua essenza e perde valore col procedere delle puntate, mentre al solo Toguro minore è riservato un minimo approfondimento comunque non paragonabile al manga o all’anime.

In conclusione, Yu Yu Hakusho è un live action che si può guardare grazie a delle valide interpretazioni degli attori e alla buona regia, in special modo durante le scene di azione. Sicuramente non rende appieno giustizia all’anime di Togashi, ma il primo episodio è davvero degno di elogi.

Fonte immagine: Wikipedia

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