Chi era Elena Colombo: la bambina che affrontò da sola la Shoah

Chi era Elena Colombo: la bambina che affrontò da sola la Shoah

Elena Colombo, l’unico caso documentato in Italia di una bambina deportata da sola ad Auschwitz.

Ci troviamo nell’Italia degli anni ’40, in piena Seconda guerra mondiale e in un paese sconvolto e stremato dal conflitto e dalle barbarie perpetuate dai nazifascisti nei confronti di omosessuali, prigionieri politici, criminali, ma soprattutto ebrei. Considerati come veri e propri parassiti da eliminare ad ogni costo, l’obiettivo delle politiche di igiene razziale ed eugenetica, adottate sia in Italia che in Germania, era di estirpare gli ebrei dal corpo della Nazione con lo scopo di purificarla. Gli ebrei furono perseguitati, uccisi, ridotti in schiavitù e deportati nei campi di concentramento, in cui ogni briciolo dell’essenza umana venne spazzato via. 

Ma prima di subire le più atroci delle umiliazioni nei campi di concentramento e di sterminio, gli ebrei furono completamente esclusi dalle amministrazioni pubbliche, non furono considerati più cittadini, i medici ebrei furono espulsi dalle strutture sanitarie pubbliche, i professori dalle università e dalle scuole, e fu chiaramente limitato il numero di bambini ebrei ammessi nelle scuole e nelle università, prima tedesche, e poi anche italiane. È in questo contesto di indicibili sofferenze per la comunità ebraica che incontriamo Elena Colombo, l’unico caso italiano attestato di una bambina che ha affrontato da sola la Shoah, trovando la morte nel campo di concentramento di Auschwitz il 10 aprile del 1944.

La storia di Elena Colombo

È solamente negli ultimi tre anni che la storia della piccola Elena Colombo è stata ricostruita grazie alle testimonianze di alcuni personaggi chiave come il giornalista Fabrizio Rondolino, nipote della famiglia Colombo, Laura Doglione, figlia di Bianca, una partigiana che aveva conosciuto Elena e la sua famiglia prima che venissero deportati, e Piera Bilotti, figlia di una vicina di casa della famiglia Colombo.

Secondo la ricostruzione, Elena nacque a Torino il 5 giugno del 1933, trascorrendo un’infanzia felice e spensierata con i suoi genitori, Sandro e Vanda Foa. Una felicità ben presto interrotta quando in Italia, esattamente come era accaduto in Germania, vennero promulgate le prime leggi razziali, nel 1938. Elena, come milioni di bambini ebrei, fu espulsa dalla scuola pubblica e, pertanto, fu obbligata a frequentare la Scuola Ebraica di Torino. A guerra inoltrata, nel dicembre del 1942, Elena e i suoi genitori furono costretti a sfuggire dai bombardamenti rifugiandosi a Rivarolo Canavese. È proprio qui che la piccola Elena Colombo conobbe Bianca, una delle testimoni nella ricostruzione della storia della famiglia Colombo.

L’8 dicembre del 1943, quando i tedeschi dopo la firma dell’armistizio italiano occuparono il territorio dando inizio alle prime deportazioni, la famiglia Colombo, ancora in fuga, venne arrestata a Forno Canavese. I genitori, Sandro e Vanda, furono trasferiti nel carcere di San Vittore a Milano. Il mese seguente, il 30 gennaio del 1944, iniziò il loro viaggio verso Auschwitz cui giunsero qualche giorno dopo. Nessuno dei due, purtroppo, ritornò. Nel frattempo, la piccola Elena venne affidata ad una famiglia amica dei genitori di Elena a Torino, dove rimase fino al marzo del 1944. Secondo la testimonianza di Fabrizio Rondolino, i tedeschi la prelevarono proprio qui qualche giorno dopo deportandola nel campo di concentramento di Fossoli, in provincia di Modena. Da qui, il 5 aprile del 1944 iniziò il viaggio di Elena Colombo, totalmente sola, verso il campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz cui giunse 5 giorni dopo, il 10 aprile del 1944. La mattina stessa del suo arrivo al campo, Elena venne deportata, insieme a centinaia di ebrei, nelle camere a gas. Morì il giorno del suo arrivo, il 10 aprile del 1944, a soli 10 anni. La sua storia ha ispirato la creazione di un film di animazione.

Creazione del cortometraggio

La storia di Elena Colombo ha dato vita alla realizzazione di un cortometraggio, La cartolina di Elena, prodotto da Rai Kids e trasmesso il 27 gennaio del 2023, in occasione della Giornata della Memoria. L’obiettivo del film è far conoscere a tutti la storia della piccola Elena mostrando, in contemporanea, gli orribili orrori della Shoah. I protagonisti sono due compagni di scuola, Cecilia e Fabrizio, i quali partendo da una fotografia ritrovata in soffitta cercano di ricostruire la storia di Elena e della sua famiglia. La complessità nel narrare una vicenda così delicata deriva non solo dalla ricostruzione degli orrori compiuti dalle autorità nazifasciste e delle terribili umiliazioni subite dagli ebrei, ma soprattutto dal tentativo di ricordare la storia di una piccola ed innocente bambina, morta per il semplice fatto di essere nata in un contesto in cui essere ebrei significava essere condannati ad atroci sofferenze, per trovare, paradossalmente, un po’ di conforto solo nella morte.

Elena Colombo, nel suo viaggio verso la morte, inconsapevole, magari, di ciò che l’attendeva, non ha trovato neanche il conforto di un abbraccio materno o di una carezza paterna. Coraggiosa, ha affrontato il suo cammino verso gli orrori della deportazione e dello sterminio, condividendo con i suoi genitori la stessa terribile sorte.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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