A Figlia d”o Marinaro: pulizia, qualità, amore e beneficenza

A Figlia d''o Marinaro: pulizia, qualità, amore e beneficenza

La vita de ‘A Figlia d’’o Marinaro è stata raccontata in un fumetto intitolato “Assuntì: scetatè, scè!” realizzato dalla Scuola salernitana del Fumetto Comix Ars, il cui ricavato andrà in beneficenza all’Ospedale Pausillipon.

Assunta Pacifico è una vera matrona napoletana. Frutto di una vita difficile, è riuscita a trasformare sacrifici e dolori in carattere, grinta e voglia di fare. Proprio per questo, ogni volta che può, chiede a chi parla male di lei di “ESAG(G)ERARE!”.

A sette anni sognava la normalità, andare a scuola e giocare con le bambole. Invece, puliva le cozze e serviva “O bror e purpo” nel ristorante del papà, soprannominato “Papucc ‘o Marenaro”. Imparava, così, “la fatica di fare il mestiere”, le nozioni e i gesti per accertarsi della qualità del pesce e, soprattutto, a rapportarsi alle persone, a conoscerne l’animo.
Con il tempo, quella bambina è diventata una delle più rilevanti imprenditrici della Campania e ha reso la sua cucina la capitale indiscussa della zuppa di cozze.

Proprio la sua storia e la sua dedizione sono al centro dell’iniziativa benefica dedicata alla Fondazione Santobono Pausillipon Onlus, presentata alla stampa il 18 dicembre all’Hotel Romeo di Napoli.
Nel corso della serata si discute di cultura della bontà che una città, tanto buona quanto traditrice come la nostra, dovrebbe praticare. Si parla allora di Noemi, la piccola di 4 anni rimasta ferita in un agguato lo scorso 3 maggio in Piazza Nazionale, e di tanti altri bambini che rischiano e, molte volte, perdono la vita per l’omertà e la disattenzione di tutto il resto della comunità, di cui ognuno di noi fa parte.
Diffondere il senso di responsabilità, la premura e la cura verso gli altri diventa così motore di cambiamento.

La tradizione, invece, è alla base del successo del ristorante, aperto da oltre sessanta anni in via Foria, diventato, in poco tempo, famoso in tutto il mondo per la qualità delle sue pietanze e per quell’aria di sana veracità che lo staff, come una grande famiglia, regala.
Contemporaneamente, si propone come vetrina di varie eccellenze campane, dai taralli e dalle freselle, ai vini e ai babà. Assunta ha così creato una salda rete di sostegno tra i più rilevanti produttori di merci di prestigio e qualità che, durante l’evento, le dimostrano riconoscimento e, soprattutto, affetto sincero.

Ed è proprio l’amore che la circonda a farla emozionare quando si commuove nel ringraziare il marito, Nunzio Scicchitano, e i suoi tre figli Giuseppe, Maria e Carmela, oltre che tutto lo staff, di cui sottolinea sempre l’importanza. Potevamo immaginarlo da una donna che, ogni volta che può, urla con fierezza che il suo motto è “Pulizia, Qualità e tanto cuore!” che, con dedizione, offre ai più e ai meno fortunati.

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A proposito di Carolina Cappelli

Mi chiamo Carolina Cappelli, ho ventun anni e sono nata e cresciuta a Napoli. Dopo il diploma conseguito al Liceo Scientifico Vincenzo Cuoco, ho deciso di iscrivermi al cdl in Lingue, culture e letterature moderne europee, per ampliare le mie conoscenze di lingua straniera, ma dopo il primo anno mi sono convinta ad optare per il cdl in Lettere moderne, più in linea con gli studi propriamente linguistico-letterari. I miei interessi spaziano da sempre nell’ambito artistico culturale: ho frequentato per qualche anno un corso di teatro fino a dedicarmi completamente, all’età di undici anni, alla danza, scoperta per caso dopo il continuo rifiuto di mia madre di iscrivermi a scuola calcio, dimostrazione della mia grande curiosità verso le cose più varie. Il percorso di studi a danza è stato formativo e ricco di belle esperienze, di vario genere, da spettacoli per strada a collaborazioni con il teatro Bellini di Napoli. La prima parte della mia formazione si è conclusa nel giugno del 2019 quando, dopo lo spettacolo di fine anno e gli esami accademici, ho conseguito il diploma in danza classica, moderna e contemporanea. Scrivere, invece, è sempre stato parte della mia vita. Il mio carattere irruente e testardo è sempre stato equilibrato dalla capacità di dar ordine all’espressione proprio mediante la scrittura. Inoltre, è sempre stato uno dei modi migliori per dar spazio alla mia forte sensibilità. Proprio questa mi porta ad essere una persona fortemente emotiva, sempre coinvolta a pieno in quello che fa, e molto attenta ai bisogni degli altri. L’aspetto sociologico dei fatti è da sempre, per me, fonte di particolare curiosità. Ciò mi ha spinto ad elaborare, negli anni del liceo, alcuni piccoli articoli pensati come un’analisi sociale di un fatto di cronaca popolare, essendo molto legata alla mia città d’origine. Queste prime prove sono sfociate in pubblicazioni su Il Mattino e Il Roma. La comunicazione, lo scambio di idee ed opinioni, le discussioni creative e la libertà di pensiero sono tra le cose che più ricerco perché determinanti per la crescita e la buona salute “spirituale”. Il mio sogno è quello di rendere la scrittura il mio pane quotidiano e questa collaborazione è la mia prima vera esperienza, per la quale sono molto entusiasta e fiduciosa. Spero di esserne all’altezza e, contemporaneamente, di poter crescere insieme. Grazie mille per la possibilità.

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