Cliquot, intervista all’editore Federico Cenci | Napoli Città Libro

cliquot edizioni napoli città libro

Napoli città libro ha ospitato l’incontro “Le droghe. Dopo quattro decenni ritorna il libro più amaro e feroce di Laudomia Bonanni”. 
Antonella Cilento, autrice e docente letteraria, e Giuditta Casale, fondatrice di giudittalegge, dialogano con Paolo Guazzo, editore di Cliquot edizioni, riguardo “Le droghe”, romanzo del 1982 di Laudomia Bonanni, con il quale l’autrice credeva di aver raggiunto la forma finale della sua scrittura e di vincere il Premio Strega.  Delusa dall’irriconoscenza del mondo letterario rispetto la qualità della sua scrittura, posò la penna per sempre. Cliquot lo ripropone per la prima volta dopo quarant’anni.

Federico Cenci, editore di Cliquot, ci racconta l’importanza del lavoro di ricerca ed emersione di autrici incredibili, scomparse dai cataloghi editoriali delle case editrici.

Da dove nasce la vostra scelta editoriale di riproporre nomi dimenticati della letteratura?
L’idea iniziale, quando è stata fondata la casa editrice Cliquot, era quella di pubblicare libri che ci piacevano ma non si trovavano, partendo dunque da un’idea personale.
Pian piano ci siamo resi conto che stavamo rimettendo insieme una scala di valori, che si era cristallizzata nel Novecento, perché certi autori erano pubblicati, mentre altri erano completamente scomparsi. Quindi, ripubblicandoli stavamo facendo un’operazione culturale importante e ci siamo resi conto dell’importanza del suo valore. Non stavamo pubblicando solo quello che piaceva a noi, ma stavamo intercettando una sensibilità diffusa, una necessità di avere certe letture.

Negli ultimi anni si sta percependo un certo fervore nel riscoprire autrici italiane del 900 silenziate nel corso degli anni, e si è sviluppata una certa sensibilità verso la lettura di autrici, cosa ne pensate di questo rovesciamento?
Mentre adesso è diventata un po’ una corrente, una scelta editoriale ben ponderata, per noi di Cliquot è stato abbastanza casuale e ci siamo resi conto che molto spesso autrici straordinarie, che avevano raggiunto anche traguardi importanti arrivando finaliste a premi importanti come lo Strega o vinto il premio Campiello, erano fuori catalogo. Nella nostra ricerca di testi da riproporre di autori del passato che fossero validi e interessanti ancora oggi abbiamo notato che c’era un’ampia fetta importante di scrittrici. Per questo abbiamo iniziato questo filone all’interno della casa editrice. 

Laudomia Bonanni è stata un’autrice straordinaria ed estremamente prolifica, tuttavia i suoi romanzi non sono Stati più ristampati, qual è stata l’accoglienza del pubblico rispetto al lavoro di riscoperta di Cliquot?
Il riscontro c’è e i libri stanno piacendo, perché non si tratta di una moda. Se così fosse, non ci sarebbe la continuità nella richiesta di altri titoli delle autrici che abbiamo già in catalogo.
Alla base c’è la qualità della scrittura degli autori e autrici che proponiamo.

Pensate di riproporre altre scrittrici scomparse dalle librerie oltre Laudomia Bonanni e Alba de Cespedes, Brianna Carafa e Livia de Stefani?
Sì, noi di Cliquot siamo concentrati sul riproporre altri titoli delle autrici che abbiamo già in catalogo per ampliare il discorso di continuità editoriale, ma stiamo lavorando già ad altre scrittrici.

 

Immagine per l’articolo su Cliquot a cura di Dana Cappiello

A proposito di Dana Cappiello

Classe 1991, laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione. Ho sempre sentito l’esigenza di esprimermi, impiastricciando colori sui fogli. Quando però i pensieri hanno superato le mie maldestre capacità artistiche, ho iniziato a consumare decine di agende. Parlo molto e nel frattempo guardo serie tv e leggo libri.

Vedi tutti gli articoli di Dana Cappiello

Commenta