Le Stazioni dell’Arte, Convegno all’Accademia di Belle Arti

Le Stazioni dell'Arte, Convegno all'Accademia di Belle Arti

In occasione  del convegno “Le Stazioni dell’Arte di Napoli: Conservazione, Didattica, Ricerca, e Terza Missione”, rinnovata la Convenzione tra  Accademia di Belle Arti di Napoli e ANM.

Napoli, 5 maggio, nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti, in occasione del convegno nazionale “Le Stazioni dell’Arte di Napoli: Conservazione, Didattica, Ricerca, e Terza Missione” a cura di Giovanna Cassese e Maria Corbi, firmata, per la quarta volta, la Convenzione tra l’Accademia di Belle Arti, la storica e prestigiosa istituzione universitaria partenopea per l’alta formazione artistica e l’ANM (Azienda Napoletana Mobilità).

Il convegno Le Stazioni dell’Arte di Napoli: Conservazione, Didattica, Ricerca, e Terza Missione”, che gode del Patrocinio del Ministero dell’Università e Ricerca, del Ministero della Cultura, del Comune di Napoli e dell’International Institute for Conservation, è stato un’occasione unica, dopo quattordici anni dal primo meeting, per fare  il punto sugli aspetti metodologici e le problematiche di conservazione dell’arte pubblica in Italia e conoscere gli esiti delle azioni di salvaguardia e valorizzazione messe in atto negli ultimi tre anni dall’Accademia e da ANM, nonché i futuri sviluppi.

Un traguardo che sottolinea l’importanza delle sinergie tra Enti a favore della formazione

«Il rinnovo della convenzione – dichiara Paolo Sciascia, Dirigente Ufficio I della Direzione Generale degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio del MUR – Ministero dell’Università e della Ricercarappresenta un’opportunità che si inquadra in una direzione verso l’innovazione della formazione post scuola superiore e che si ritrova nella legge 33 sulla doppia iscrizione che consente proprio agli studenti di delineare un percorso formativo tagliato sulla proprie aspettative e ambizioni.»

«Il convegno affronta un tema strategico sui patrimoni che non possono essere persi perché fondamentali» –  aggiunge Fabio De Chirico, Direttore del Servizio Arte Contemporanea della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero dei Beni Culturali che ha preso parte ai lavori.

Le Stazioni dell’Arte della metropolitana di Napoli

Di proprietà del Comune di Napoli e gestite dalla sua partecipata ANM, Azienda Napoletana Mobilità, le Stazioni dell’Arte con il loro corpus organico di oltre 250 opere site specific di arte contemporanea rappresentano una collezione pubblica unitaria davvero unica nel suo genere, in grado di fornire non solo un panorama completo delle tendenze e dei linguaggi dell’arte dal secondo ’900 agli ultimi decenni, ma anche un esempio di uno dei più vasti interventi unitari di arte pubblica in ambito internazionale. 

Le Stazioni dell’Arte, un “Museo obbligatorio”

«Le Stazioni dell’Arte sono un Museo Obbligatorio – sottolinea Achille Bonito Oliva coordinatore artistico delle Stazioni dell’Arte –  cosa che spiega tutto, a Napoli si è sviluppata questa politica che mette in evidenza il concetto di arte come viaggio involontario e la cosa interessante è proprio abbinare l’idea di museo all’idea di fermata . Le Stazioni dell’Arte sono un massaggio del muscolo atrofizzato della sensibilità collettiva e si è obbligati ad assorbire l’estetica diffusa di queste opere, l’edonismo iconografico, iconologico che queste stazioni e queste opere sviluppano.»

Venti anni di gestione di un patrimonio pubblico fragile e deperibile 

Un patrimonio pubblico che  richiede cure costanti e specifiche per la sua fruizione e per la trasmissione alle generazioni future, nonché strategie di educazione e divulgazione articolate per l’eterogeneo pubblico dei suoi fruitori.

Fulcro del convegno sono stati infatti  proprio i venti anni di gestione delle Stazioni dell’Arte della metropolitana di Napoli, con tutte le attività di conservazione, ricerca e didattica rivolte alla grande collezione pubblica di arte contemporanea.

«La convenzione tra Accademia e ANM – dice Giovanna Cassese, Coordinatrice scientifica attività in Convenzione con ANM- è stata e sarà un’esperienza davvero unica e preziosa di incontro con l’arte contemporanea e di formazione per i nostri studenti per la complessità di temi e di poetiche delle oltre duecento opere di artisti diversi presenti nelle stazioni e le problematiche di conservazione paradigmatiche che esse pongono; una grande occasione di Didattica, Ricerca e Terza Missione per tutta l’Accademia; un modello di best practice, che è divenuto archetipo da tempo in ambito internazionale. L’Accademia è fiera di contribuire fattivamente e in sintonia con ANM alla salvaguardia, conservazione e valorizzazione di questa raccolta unitaria di arte pubblica site specific e patrimonio identitario della città di Napoli».

Un eccellente team di figure professionali, specializzate per la cura e la gestione di questo immenso patrimonio

«Con le stazioni dell’arte si è inteso modificare sostanzialmente il concept di stazione» dichiara l’amministratore Unico di ANM Nicola Pascale «non più solo elementi del sistema di trasporto ma luoghi urbani di qualità usati da 150.000 passeggeri ogni giorno. La cura e la gestione di questo patrimonio pertanto ha richiesto un’ organizzazione aziendale dedicata, con personale ANM specializzato che in questi anni ha lavorato a stretto contatto con esperti dell’Accademia di Belle Arti, dando vita ad una best practice di gestione trasversale e multidisciplinare che si è concretizza nella Convenzione che oggi torniamo a rinnovare con un partner prestigioso come l’Accademia». 

Ma se da un lato ANM si è dotata nella sua struttura organizzativa di un ufficio con figure professionali interne specializzate nel settore storico-artistico (operante in costante dialogo con uffici tecnici della metropolitana), l’Accademia d’altro canto vanta un corso di Diploma Accademico di II livello in Restauro dal 2011 che rilascia contestualmente alla laurea magistrale anche il titolo abilitante di Restauratore di Beni Culturali, riconosciuto dal MiC e molte altre Scuole che possono contribuire alla  conoscenza valorizzazione di questo grande patrimonio d’arte pubblica.

La Convenzione, un esempio di best practice e di cooperazione

La Convenzione, pertanto, sebbene imperniata principalmente sullo studio, il monitoraggio, la manutenzione programmata e il restauro delle opere, si propone dunque anche come concreto esempio di best practice, di cooperazione.

Cooperazione atta a valorizzare sia la formazione dei giovani allievi dell’Accademia che l’azione sinergica multidisciplinare  di professionalità diverse e una più ampia collaborazione istituzionale tra Amministrazione Pubblica, Enti del MUR e Enti del MiC, oggi sempre più essenziale e strategica per la salvaguardia, la trasmissione al futuro e la valorizzazione culturale di questo patrimonio pubblico della città anche nell’ottica della Convenzione di Faro.

Gli atti saranno pubblicati in un volume a colori specificatamente dedicato all’iniziativa, edito da Gangemi Editore in Roma e realizzato grazie al prezioso supporto di IGPDecaux, società leader in Italia nella comunicazione esterna.

Fonte immagine: Accademia di Belle arti di Napoli

A proposito di Martina Coppola

Appassionata fin da piccola di arte e cultura; le ritiene tuttora essenziali per la sua formazione personale e professionale, oltre che l'unica strada percorribile per salvare la società dall'individualismo e dall'omologazione.

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