Accadde una notte: analisi di un classico hollywoodiano

Accadde una notte: analisi di un classico hollywoodiano

Accadde una notte, film del 1934 di Frank Capra si inscrive perfettamente in quello che era il genere della commedia screwball e sembra quasi anticipare il genere del road-movie. Proprio grazie a questa pellicola la Columbia, casa di produzione americana, da minor diventerà una major.
Capra disegna un ritratto della Grande Depressione americana in seguito al crollo di Wall Street del ‘29 e lo fa tramite alcune riprese come la panoramica sul campo di fortuna o rimarcando la dimensione comunitaria durante un viaggio in autobus con una donna che si sente male in quanto denutrita.

Da notare l’assoluta invisibilità della macchina da presa che con i suoi movimenti e grazie al montaggio pongono in primo piano l’atto enunciativo. Tramite il lavoro delle inquadrature la regia riesce ad unire i due personaggi principali prima ancora che essi si incontrino: Ellie, ricca ereditiera interpretata da Claudette Colbert che si innamorerà di un aviatore causando l’ira del padre, contrario al matrimonio e Peter, giornalista inaffidabile, interpretato dal Clark Gable.
Per la formazione della coppia sarà fondamentale un viaggio: per il cinema classico il racconto è sempre una traiettoria seppure metaforica con cui i personaggi arrivano a migliorare e comprendere se stessi.
Ma alla riuscita della coppia sarà necessaria anche l’iniziale opposizione alle figure paterne, nel caso di Ellie, suo padre Mr.Andrews e nel caso di Peter, il suo direttore del giornale e la finale riconciliazione, che le consacrerà come alleate della coppia.
Nel cinema classico hollywoodiano è la figura femminile a dover cambiare: Ellie dovrà perdere i suoi tratti da ricca ereditiera viziata e dimostrare di poter essere la donna giusta per Peter. Di fatti, il film mostra la subordinazione del modello anni ’20 della flapper alla mascolinità dell’healthy animal.
Ma nonostante sia soprattutto la donna a dover mutare ed adattarsi all’uomo, anche Peter dovrà imparare qualcosa. Ciò risulta evidente durante una scena in cui i due cercano di fare autostop, in cui sarà Ellie a trovare qualcuno che si fermi, nonostante i tentativi di lui. Nel film sembra esserci spazio anche per una certa reciprocità nel rapporto tra sessi.

Ma nel genere di commedia in cui Accadde una notte si inscrive, una caratteristica essenziale è la voluta ambiguità su chi dei due sia il partner più attivo e a tal proposito è cruciale la simbologia che si ritrova dietro “le mura di Gerico” a cui si fa riferimento mentre i due si troveranno a condividere una stanza: esse sono una evidente metafora per la verginità della donna e nel film andranno a designarsi come la coperta frapposta tra i due letti quando i due dormono insieme. L’episodio a cui si fa riferimento è il momento in cui gli israeliti nella Bibbia conquistano la Palestina e significativamente Peter identifica in Ellie la forza d’assedio.
Ellie è comunque più sensibile di Peter e comprende prima i suoi sentimenti, di fatti Peter inizialmente non risponderà alla sua dichiarazione, probabilmente perché sorpreso dalla realtà della situazione o per essere economicamente indipendente e quindi tentare di raccontare la storia ai giornali.

Interessante, inoltre è il finale in cui esattamente come avviene nelle società tribali, gli uomini si scambiano le donne e grazie all’alleanza tra Peter e il padre di Ellie, i due innamorati possono coronare il loro amore.
Non è però da dimenticare il fatto che Accadde una notte, come molte altre commedie screwball, propone una soluzione di matrimonio interclassista, coniugando il lieto fine della coppia con l’ideale del sogno americano del regista, Frank Capra, immigrato italiano e regista simbolo dell’ottimismo del New Deal di Roosevelt.

Fonte immagine:  https://www.cinetecadelveneto.it/timeline/accadde-una-notte/

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