Grazia Deledda: scrittrice divisa tra verismo e decadentismo

deledda: scrittrice che si divide tra verismo e decadentismo

Grazia Deledda è una delle figure più importanti della letteratura italiana del Novecento, nota per essere stata la prima donna italiana a ricevere il premio Nobel per la letteratura nel 1926. Questo articolo esplora la vita, le opere e lo stile di questa straordinaria scrittrice sarda.

Il critico letterario Sapegno si sofferma su una lettura condivisa della Deledda, affermando che ella si divide tra due poli: verismo e decadentismo.

Chi era Grazia Deledda: vita, formazione e il premio Nobel

Una vita tormentata: matrimonio, divorzio e il trasferimento a Roma

La vita della Deledda fu piuttosto tormentata, con un matrimonio seguito poi dal divorzio e col trasferimento a Roma (che sarà per lei motivo di dolore). Trascorse tutta la sua adolescenza in Sardegna con quella che era una famiglia piuttosto moderna per l’epoca, e che le consentì di proseguire gli studi fino alla 4° elementare.

Formazione autodidatta e prime letture: la nascita di una scrittrice

Questi saranno irregolari; tutto ciò che leggerà e imparerà in futuro sarà dato dalla sua curiosità. Fu una scrittrice molto contestata (all’epoca una donna in grado di leggere e scrivere non era ben accettata).

Il premio Nobel per la letteratura: un riconoscimento storico

I romanzi di Grazia Deledda ebbero un successo incredibile, cosa che la portò ad ottenere il Nobel nel 1926 (che invece Matilde Serao non riuscì ad ottenere a causa delle sue critiche verso il regime fascista).

Grazia Deledda e la Sardegna: il regionalismo nelle sue opere

Nella Deledda vi è un forte regionalismo: infatti, protagonista principale delle sue opere è la Sardegna, sua terra natia. In tutte le opere della Deledda c’è una particolare attenzione ai personaggi, dalla psicologia tormentata, che provano il desiderio di espiare i loro peccati e le loro colpe.

La Sardegna protagonista: paesaggi, tradizioni e personaggi

Il “regionalismo” di Grazia Deledda non è un semplice sfondo pittoresco, ma un elemento costitutivo della sua narrativa. La Sardegna, con i suoi paesaggi aspri e selvaggi, le sue tradizioni ancestrali e i suoi personaggi intensi e passionali, diventa un vero e proprio personaggio, influenzando profondamente le vite e i destini dei protagonisti.

Colpa e castigo: le tematiche centrali della narrativa deleddiana

Tematiche fondamentali della letteratura di Grazia Deledda saranno proprio quelle di colpa/castigo.

Grazia Deledda tra verismo e decadentismo: un’analisi critica

Ma la Deledda è veramente verista? La partecipazione di Grazia Deledda era solo dedita alla vita provinciale (la vita che le appartiene), con una serie di riflessioni anche in base alla sua impostazione cattolica.

L’influenza di Capuana e del verismo

La sua “partecipazione” al verismo le fece ottenere l’approvazione di alcuni critici, tra cui Capuana.

L’indagine psicologica e le venature decadenti

Più che seguire dei percorsi (anche estetici) ben programmati, ella si limita a fare ciò che meglio le riesce, ossia seguire con spontaneità il filone verista, con la sola aggiunta di una marcata indagine psicologica, e con venature di moralismo date dalla sua fede cattolica.

Oltre le etichette: l’originalità di Grazia Deledda

La Deledda, avendo una formazione da autodidatta, non riuscì mai a comprendere la storia che le era contemporanea, ma tentò di compensare una mancanza leggendo tutto ciò che le capitasse a tiro: romanzi d’appendice, opere di De Amicis e di autori russi. La Deledda rielaborò secondo la propria sensibilità queste letture, applicando le riflessioni che ne scaturirono al contesto in cui vive: non si può parlare di una vera consapevolezza critica, ma di puro istinto intellettuale.

Le opere principali di Grazia Deledda: da “Cosima” a “Canne al vento”

Tra le opere maggiori di Grazia Deledda, ricordiamo “Cosima”, romanzo autobiografico in cui si può comprendere la vita e il percorso intellettuale della scrittrice. Nell’opera, la scrittrice narra dell’infanzia trascorsa a Nuoro, della situazione familiare e del desiderio di libertà che si concretizzerà col matrimonio e il suo approdo a Roma. Anche qui si troverà in una condizione di isolamento familiare, ma vivrà dedita alla letteratura, scandagliando le già citate tematiche di colpa/castigo. Oltre a “Cosima”, altri romanzi fondamentali di Grazia Deledda sono “Canne al vento”, “Elias Portolu” e “La madre”. *Leggere Grazia Deledda significa immergersi in un mondo di passioni intense, di conflitti interiori e di una profonda connessione con la natura e le tradizioni della Sardegna. La sua scrittura, potente ed evocativa, continua a emozionare e a far riflettere i lettori di oggi.*

Immagine: Wikipedia

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