After Midnight, il cortometraggio scritto e diretto da Kea, alias Carl Montella Demiranda, sarà presentato al cinema il 29 Febbraio 2024 nel corso della dalla rassegna promossa da NiC per i film indipendenti e rappresenta il primo vero esperimento cinematografico di Kea. Un artista poliedrico: musicista, attore e regista, ha studiato fin da piccolo. Ha iniziato da bambino con il pianoforte, è passato al violoncello da orchestra e poi al basso. Ha seguito importanti laboratori di teatro come Nausicaa, dai quali conserva ancora un bellissimo rapporto con Alessandro Esposito, suo maestro e mentore, passando attraverso gli studi da attore in accademia e infine alla regia e questo cortometraggio è il suo film d’esordio: After Midnight.
Cominciamo dall’inizio: come nasce Kea?
Il mio nome d’arte è nato quasi per gioco, in riferimento ad un ad un locale storico del Vomero, Skizzi Kea, che purtroppo ha chiuso i battenti da tempo. Ho studiato pianoforte da quando avevo sei anni, sono passato al violoncello da orchestra grazie ad un corso supplementare alle scuole medie. Ho continuato lo studio del violoncello da solista con Arcangelo Michele Caso, che mi ha aperto gli occhi su un mondo in cui la musica non era rinchiusa tra le pagine di uno spartito. Successivamente sono passato al basso con Mario Mazzaro. Finito il liceo, in parallelo con gli studi universitari in lettere moderne, ho iniziato a lavorare al mio primo album ancora inedito perché nel corso degli anni si è arricchito di altri pezzi grazie allo studio di produzione Logic insieme a Simone Pennucci, grande musicista dell’Underground napoletano. Nel frattempo, dopo i vari laboratori e l’accademia ho iniziato il mio percorso attoriale ma con il tempo ho compreso che mi sentivo più orientato verso la regia.
A questo punto è partito il percorso di regista
Si, ho studiato regia alla PIGrecoEmme di Napoli e alla Renoir a Roma, dove tra i docenti che mi hanno formato di più c’è Ciro Scognamiglio, specialmente per quanto riguarda il ruolo di aiuto regista. È qualcosa che mi è rimasto dentro e fin dai primi set se mi trovo in una grande produzione mi offro come aiuto regista ed è il campo in cui ho imparato di più. E’ un ruolo che ti permette di apprendere il mestiere di regista e contemporaneamente di restare in contatto con ogni singolo elemento presente sul set. Molti registi non abbracciano in pieno questa filosofia e si limitano a comunicare con il reparto tecnico o con il montatore mentre. Io preferisco avere a che fare con l’intero blocco perché ogni persona che partecipa alla lavorazione di un film, ha una storia da raccontare, duro lavoro da fare e qualcosa da insegnare e una buona armonia sul set crea una chimica diversa. Così è stato anche durante la produzione di After Midnight.
È bello che tu vada contro corrente, calandoti in ogni singolo ruolo sul set!
Ho avuto la fortuna di studiare e lavorare sia nell’ambito musicale, attoriale e registico e questo mi ha permesso di vedere tutte le sfaccettature del lavoro e questo calarmi nei panni di tutti mi ha aiutato a crescere. Questo anche grazie alla mia fidanzata che è script supervisor e segretaria di edizione e lavora come elemento tecnico sui set. Grazie alla sua esperienza – ha lavorato di recente a Nuovo Olimpo di Ferzan Ozpetek – riesco a vedere i vari punti di vista del lavoro ed essendo lei più organizzata ed io creativo, ci completiamo. Insieme a lei ho molte persone intorno che mi aiutano a vivere questo sogno e a capire quando ascoltare un consiglio sul mio lavoro. Parafrasando quanto disse una volta Nick Park, l’ideatore di Wallace e Gromit: abbi l’umiltà di ascoltare tutti, annuisci ma non perdere mai la tua opinione. Col tempo e l’esperienza ho imparato a prendere tutto con le molle e a procedere secondo quelle che sono le mie idee e così ho messo in pratica questo pensiero anche per quanto riguarda il mio progetto.
Il che ci porta al tuo cortometraggio, parliamo di After Midnight
After Midnight è, come direbbe il mio amico Marcello Vitiello, uno dei grandi registi dell’underground napoletano (Quello che ci resta, Far far Away…) è una pippa mentale fatta cortometraggio. Lui lo mette in relazione alla nouvelle vague e confesso che sono d’accordo, perché trovo quella corrente troppo sofisticata con i suoi intellettualismi se così la vogliamo dire. Il paradosso è che questo film calca quel movimento anche se non è tra i miei preferiti. Io amo il cinema di genere, action e horror, che punta più sulla narrativa. Il film l’ho scritto io, come la maggior parte dei lavori che realizzo. Più che un cortometraggio, After Midnight nasce come un esercizio di stile, perché avevo bisogno di mettermi in pratica con la mia interpretazione artistica e registica ed è diversa da una scrittura di qualsiasi altro genere. È la regia che va a complementare con una buona narrazione per inquadrature. L’intento principale di After Midnight è quello di proporre una mia idea registica, un’anteprima di quello che sarà il mio modus operandi in futuro.
Un accenno di trama?
After Midnight parla di un uomo ubriaco, al limite della sua capacità di intendere e di volere, forse a seguito di una serie di scelte sbagliate, si ritrova a vivere la notte più oscura e tormentata della sua vita e si interfaccia con un’entità che è un’allegoria del suo senso di colpa, che lo rincorrerà fino alla sua tragica fine. Il film è sottotitolato e ho voluto così per spingere l’osservatore a leggere e ascoltare il monologo iniziale in voice over dalla voce del doppiatore Giacomo Bartoccioli. Ovviamente ho curato le musiche del film: tre quarti della colonna sonora sono opera mia e l’ultima parte l’ho composta insieme al musicista Bruno Morelli. Anche gli effetti speciali sono di nostra concezione, incluso il brillio degli occhi del demone, che ho realizzato con una maschera luminescente realizzata dopo una lunga sessione di progettazione e la mano artigliata del demone, realizzata dalla bravissima make up artist Noemi Imperatore, che ha curato anche il trucco prostetico del protagonista.
Oltre alla promozione di After Midnight quali sono i tuoi progetti in corso?
Dopo After Midnight Ho appena finito la sceneggiatura del mio primo lungometraggio che sto cercando di proporre alle case di produzione e con la consulenza di Francesco Pascucci, direttore della fotografia e fondatore della neonata Pavì Production. Si intitola “Vi presento Sam” ed è una storia alla quale sono molto legato, tratta di legami paterni, possibilità di riscattarsi e gioca con riferimenti ai buddy movie e al cinema di genere e anche un po’ filo fantasy, perché no? Sto finendo una sceneggiatura teatrale che vorrei mettere in scena presto e si chiama Wake. Ho finito di registrare il mio album e quest’anno lo farò uscire, iniziando da qualche singolo. Il primo sarà “Cant’ Go On”.
Non ci resta quindi che vedere coi nostri occhi il film e lasciarci coinvolgere dalle atmosfere intriganti, dalla musica e dagli effetti, insomma, dal lavoro a tutto tondo di Kea che conclude l’intervista con una battuta: «La mia più grande speranza è trasmettere la sua passione per questo lavoro…o saranno i sei minuti più lunghi della vostra vita!». After Midnight è stato prodotto da Avamat e Ghostcat, Vincent Manieri, Vincent Hunt e Riccardo Rocchetta – produttori aggiuntivi – e dallo stesso Kea e interpretato da Vincent Hunt e Giacomo Bartoccioli, sarà presentato il 29 Febbraio 2024 in occasione della rassegna NiC Napoli in Cinema per film indipendenti al cinema La Perla – via nuova Agnano 35 – alle 21. Per informazioni e biglietti, La Perla alla casa di produzione Ghostcat che ha curati l’intero progetto.
Fonte immagine in evidenza: color correction VitanellAde (gentile concessione di Kea)
Fonte immagini presenti nell’articolo: elaboirazione grafica di VitanellAde (autorizzata dall’artista)