Allied – Un’ombra nascosta è un film diretto da Robert Zemeckis distribuito nelle sale cinematografiche il 23 Novembre 2016 negli Stati Uniti, mentre il 12 Gennaio 2017 in quelle italiane. Il film, ambientato nel 1942, ha come sfondo la seconda guerra mondiale e i protagonisti sono Brad Pitt e Marion Cotillard che rispettivamente interpretano Max Vatan e Marianne Beausejour; due anti-nazisti incontratosi a Casablanca con la missione di fingersi marito e moglie filo-nazisti per introdursi a un ricevimento e assassinare il locale ambasciatore tedesco.
Attenzione, la recensione contiene spoiler sulla trama.
Allied – Un’ombra nascosta: Il ritratto di una Londra in piena guerra
Il film Allied – Un’ombra nascosta è un perfetto esempio di quello che succedeva quotidianamente nell’Europa degli anni ‘40 in piena guerra: i raid aerei intempestavano giorno dopo giorno in una Londra martoriata dai combattimenti, dove nel frattempo i due consorti si erano trasferiti con la loro figlia alla ricerca di una vita più normale. I cieli notturni erano frequentemente costellati da bombe aeree, proiettili e aerei in fiamme, e nel frattempo i cittadini dovevano barricarsi nelle proprie abitazioni e sperare di sopravvivere alla notte.
Il filo conduttore della pellicola: lo spionaggio
Il film è un perfetto spy movie vecchio stile, infatti sin dall’inizio è evidente quale sarà il filo conduttore della pellicola, con Brad Pitt nei panni di Max Vatan che si cala da un paracadute atterrando a Casablanca: lo spionaggio. Gli sceneggiatori ci sapranno tenere con il fiato sospeso per tutto il film, spaziando dall’iniziale suspance per il colpo che Max e Marianne dovranno fare, alla loro vita insieme apparentemente stabilizzata, dalla scoperta di una possibile spia nazista alla finale resa dei conti tra nazisti e anti-nazisti. Proprio quando il pubblico si sarà convinto di un ormai assicurato lieto fine, ecco che subentra l’imprevisto che cambierà le carte in regola e che terrà ancora più incollati gli spettatori allo schermo.
Allied – Un’ombra nascosta: la creazione di un doppio mondo
La scelta del regista di creare una doppia dimensione nel film è geniale: egli crea due spazi che coesistono insieme, ovvero da una parte un mondo che cerca di proseguire la sua vita normalmente attraverso le feste, la musica e il ballo e dall’altra un mondo oscuro che è sempre in agguato e che svetta quotidianamente sulle teste dei civili sotto forma di aerei e bombardamenti. Questo buio, in cui vediamo un suo richiamo sin dal titolo del film, non solo si ripresenterà alla fine della pellicola, ma inciderà anche sul destino dei due sposi, creando in Max una sorta di paura nel vedere la verità e mettendolo alla prova più e più volte, inducendolo ad indagare e a scavare nel passato della moglie per giungere alla verità.
Fonte immagine in evidenza: Prime Video