And Just Like That… il reboot di Sex and The City | Recensione

And Just Like That… | Recensione

Tutti conosciamo Sex and The City, serie tv di culto degli anni’90 ideata da Darren Star e basata sul romanzo omonimo di Candace Bushnell. And Just like That… è l’atteso reboot della serie originale che ad oggi conta due stagioni.

And Just Like That…: il reboot meno effervescente di Sex and the City?

Partiamo dal titolo. La famosissima catchphrase che riecheggiava nei pensieri di Carrie Bradshaw, interpretata da Sarah Jessica Parker, intenta a scrivere un articolo “I couldn’t help but wonder”, ovvero “Non ho potuto fare a meno di chiedermi” lascia il posto a “And just like that…” traducibile in italiano come “Ed è così che…
Si potrebbe dire che la curiosità frizzante della Carrie trentenne si traduce in un’arrendevolezza agli eventi della vita che si limitano ad accadere per la Carrie cinquantenne.

Cosa ci siamo persi in questi vent’anni?

Senza alcun dubbio, la perdita più grande in And Just Like That… è quella del personaggio dell’iconica e irriverente Samantha Jones, interpretata da Kim Cattrall, che con la sua personalità e il suo stile di vita libertino riusciva ad incarnare lo spirito della serie. 
Ci viene detto all’inizio della prima puntata della prima stagione che Samantha si è trasferita in Inghilterra; portando via con sé il sesso, dobbiamo presumere? Sicuramente gli spettatori dovevano aspettarsi un approccio diverso a questi temi, considerando che si sta parlando di donne più mature. Ciò che colpisce, tuttavia, è la quasi totale assenza di queste tematiche per gran parte della prima stagione di And Just Like That… che vengono rimpiazzate con scene di vita familiare o al massimo aneddoti riguardanti la vita sessuale dei figli adolescenti. 

Samantha si è portata via il sesso e un pezzo di quel magico quartetto di amiche. Mancano le scene, di quello che ad oggi rimane uno sgangherato trio, allora riunito attorno al tavolo di una tavola calda o di un ristorante: durante quegli incontri contornati da ironia e leggerezza venivano fuori le convinzioni, le idee e le speranze di quei personaggi che abbiamo finito per amare, ma che ad oggi stentiamo a riconoscere. Molto spesso in And Just Like That… questi momenti vengono sostituiti con incontri a cui si aggiungono nuovi personaggi per i quali è evidente la mancanza di un legame profondo con le protagoniste, pertanto la conversazione stenta a decollare verso toni più stimolanti.

Altra perdita importante è quella di Mr. Big, interpretato da Chris Noth, che muore nella prima puntata a seguito di un attacco cardiaco.
Vediamo Carrie costretta a fare i conti con la fine del suo grande amore, alle prese dell’elaborazione del lutto e conseguentemente confrontarsi con la sua identità al di fuori della coppia. Si cimenta in nuove sfide, come la partecipazione al podcast al fianco di Che Diaz, personaggio non binario della serie interpretato da Sara Ramirez.
Tuttavia Carrie non è mai stata esempio di maturità e costanza, e quando le chiudono il programma non si dispera più di tanto, al contrario si consola con lo shopping compulsivo.

In questo reboot cambia anche New York, infatti allo spettatore viene restituita una visione elitaria della città. I nuovi personaggi di And Just Like That… inseriti per far fronte alla mancanza di diversità, contestata in Sex and the City, risultano forzati e vista la loro moltitudine manca l’attenzione adeguata per sviluppare la storia di ognuno. In questo caso, “I couldn’t help but wonder” andrà meglio nella prossima stagione? Anche se al momento ancora non c’è nessuna informazione ufficiale sul rinnovo della serie.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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