Akira Kurosawa è considerato uno dei migliori cineasti della storia del cinema, ed è importante per aver contribuito a plasmare il cinema mondiale attraverso la sua innovazione tecnica, la profondità dei suoi personaggi e la sua influenza su generazioni di registi. Nacque a Tokyo il 23 marzo 1910, in una famiglia benestante e ultimo di 8 fratelli. In giovane età si appassionò molto alla pittura e, grazie al fratello maggiore Heigo, imparò ad apprezzare la letteratura giapponese ma anche quella occidentale, soprattutto Shakespeare. Nonostante all’inizio credesse di essere portato per la pittura, nel 1935 Kurosawa iniziò la sua carriera come assistente regista. Dal 1942 prese inizio la sua carriera cinematografica con i suoi primi film, ma il vero punto di svolta avvenne nel 1950, quando vinse il Leone D’Oro al Festival del Cinema di Venezia con il suo capolavoro Rashomon. Nel 1990, dopo una carriera di quasi 50 anni, ricevette il Premio Oscar onorario. I film di Akira Kurosawa sono un patrimonio artistico inestimabile, che ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema. Scopriamone alcuni!
I 5 film di Akira Kurosawa da non perdere
1. Rashomon (1950)
Rashomon (羅生門 , La porta delle mura difensive) è il film più iconico di Akira Kurosawa. È tratto dal racconto Nel bosco di Ryūnosuke Akutagawa, ma con l’ambientazione del racconto Rashomon dello stesso autore. La trama si sviluppa attraverso la narrazione di vari personaggi coinvolti in un delitto, ciascuno con una versione diversa dell’accaduto. Questo film focalizza l’attenzione sulla soggettività della verità e sulla complessità della natura umana. Fu girato con un budget bassissimo e, grazie alla iamatologa Giuliana Stramigioli, il film arrivò in Italia e vinse il prestigioso Leone D’Oro al Festival di Venezia. Vinse, inoltre, un premio Oscar come miglior film straniero, e si rivelò essere la svolta per la carriera di Kurosawa. Fu un punto di svolta anche per l’attore Toshirō Mifune, protagonista di ben 16 film del regista giapponese.
2. Vivere (1952)
Vivere (生きる Ikiru) è un film di Akira Kurosawa basato sulla novella di Lev Tolstoj La morte di Ivan Il’ic. La trama parla di Kanji Watanabe, un impiegato del governo giapponese che scopre di essere gravemente malato e che, nei suoi ultimi momenti prima di morire, cerca di trovare il significato della vita.
3. I Sette Samurai (1954)
I Sette Samurai (七人の侍 Shichinin no samurai) è considerata l’opera più importante di Kurosawa, e ha ispirato innumerevoli produzioni negli anni successivi, tra cui il western di John Sturges I magnifici sette. La trama racconta di un gruppo di sette samurai che proteggono un villaggio di contadini dai ricorrenti assalti dei predoni: i samurai riusciranno a convincere i contadini ad allenarsi per proteggere il villaggio, e nasceranno solide amicizie. Si tratta di un film ricco di azione, dramma e profondità, che ha appassionato il pubblico tanto da vincere anche il Leone d’argento al Festival di Venezia nel 1954.
4. Trono di sangue (1957)
Il Trono di sangue (蜘蛛巣城 Kumonosu-jō) è un film di Akira Kurosawa basato sulla tragedia di Shakespeare Macbeth, adattata e ambientata nel ‘500 in Giappone. Il film è noto per le sue scene visivamente sorprendenti e per la capacità di Kurosawa di saper trasportare scene teatrali in un contesto cinematografico, rendendo il tutto più coinvolgente.
5. Ran (1985)
Ran (乱) è un dramma storico basato sulla tragedia di Shakespeare Re Lear. Anche questa volta Kurosawa adatta una storia occidentale alla realtà giapponese: la trama ruota intorno alla storia di Hidetora Ichimonji, un potente signore feudale che divide il suo regno tra i suoi tre figli scatenando, però, rivalità, tradimenti e guerre. È sicuramente uno dei film più celebrati del cineasta giapponese.
Akira Kurosawa rappresenta un’icona del cinema mondiale che ha influenzato anche i più grandi, come George Lucas con la sua saga Star Wars e Sergio Leone con Per un pugno di dollari. Tutt’ora viene ancora celebrato come uno dei più grandi registi di sempre e, per tutti gli amanti del cinema d’autore, i suoi film sono assolutamente da non perdere.
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