La Corea nell’ultimo decennio ha guadagnato sempre più fama in Occidente grazie alla musica Kpop e i Drama, facendo appassionare tantissime persone alla sua storia e alla sua cultura. Inoltre, grazie ai film storici coreani, è diventato più facile approcciarsi alla complessa storia della Corea, caratterizzata da innumerevoli scontri e invasioni.
Che voi siate studiosi o dei semplici appassionati, ecco i 10 film storici coreani imperdibili:
1. The Battleship Island (2017)
Durante la seconda guerra mondiale un gruppo di coreani si reca in Giappone attirati da false promesse ma, una volta arrivati, si accorgono di essere giunti sull’Isola di Hashima, dove vengono fatti schiavi dal governo giapponese. Il film di Ryoo Seung-wan mostra le difficoltà che il popolo coreano subì nel corso dell’invasione giapponese. Gli uomini erano infatti costretti ad estrarre carbone o altre materie prime nei campi di lavoro, mentre le donne venivano ridotte a schiave sessuali per le milizie giapponesi. La suggestiva scena del taglio della bandiera imperiale giapponese racchiude il dolore a la rabbia di un popolo reso schiavo, ma che non si arrende a soccombere al tiranno che li vuole annullare. A ciò si aggiunge l’accuratezza del set, la cui ricostruzione ha richiesto diversi mesi per riprodurre fedelmente la complessa geografia di Hashima.
2. The Admiral: Roaring Currents (2014)
Uno dei film storici coreani più famoso è The Admiral: Roaring Currents di Kim Han-min, basato sugli eventi della celebre Battaglia di Myeongnyang del 1597, che ebbe luogo durante la Guerra Imjin in cui il Giappone tentò di invadere la Corea ed anche una parte della Cina dei Ming. Proprio durante questo scontro, il leggendario ammiraglio Yi Sun-sin, con sole 13 navi kobukson (navi corazzate), riuscì a respingere la flotta giapponese. Nella realizzazione della pellicola i lavori di ricerca e il design di costumi, armi e set sono stati cosi precisi che anche gli storici giapponesi sono rimasti sorpresi dalla ricostruzione delle navi da guerra. Durante la prima parte viene introdotto agli spettatori il contesto storico, ma soprattutto le condizioni disperate in cui la flotta coreana e il popolo si trovano. La seconda parte, decisamente più movimentata, è totalmente focalizzata sull’incredibile battaglia navale e le strategie messe in atto in un connubio di dettagli cinematografici ed emozione crescente.
3. Snowy Road (2015)
Il film di Lee Na-jeong è ambientato nel 1944 e narra la storia di due adolescenti provenienti dallo stesso villaggio, ma di condizione sociale contrapposta: Young Hae, proveniente da una famiglia agiata e prima della classe e Jong Boon, che non ha mezzi sufficienti nemmeno per frequentare la scuola. Le due giovani vengono deportate dai giapponesi e utilizzate come “comfort women” per le truppe militari. Proprio durante questo periodo di prigionia le divergenze tra le due si appianano e finiscono col diventare amiche. Originariamente il film è andato in onda sulla KBS nel 2015 e poi è stato editato per essere trasmesso nelle sale cinematografiche nel 2017. La storia, con un’ottima ricostruzione dell’epoca dell’occupazione giapponese, si concentra sul tanto discusso argomento delle “comfort women”. La Corea del Sud e il Giappone infatti hanno spesso dibattuto al riguardo fino a qualche anno fa. Invece di focalizzarsi semplicemente sugli orrori subiti, Snowy Road mostra come l’amicizia tra le due sia stata l’unico modo per sopravvivere in una realtà abominevole. Senza nemmeno una scena esplicita, questo film riesce a far percepire la sofferenza delle due ragazze e quanto profonda sia la ferita ancora aperta del popolo coreano.
4. The Fatal Encounter (2014)
Il film di Lee Jae-kyoo, seppur romanzato, narra il tentato assassinio del 1777 di Re Jeongjo, ventiduesimo Re della dinastia Joseon. A soli dieci anni Jeongjo dovette assistere alla morte del padre, il principe Sado, per ordine di suo nonno, il Re Yeongjo. Trascorse i successivi 14 anni come principe ereditario e come più anziano dei nipoti del re, concentrandosi sui suoi studi, mentre i nemici politici attentavano continuamente alla sua vita. Secondo la tradizione, durante il primo anno di regno, il Re sopravvisse a ben sette tentativi di assassinio da parte della fazione Noron (la stessa che aveva insistito affinché il padre venisse ucciso) che congiurava contro di lui. Il film non solo mette in luce i vari intrighi di palazzo dell’epoca, ma riesce a trasmettere la sensazione di sconforto del sovrano che ha dato vita a un vero e proprio Rinascimento della Corea, descritto così dalla Regina Jeongsun: «La sua mente era sempre concentrata sui suoi studi, le sue mani tenevano sempre un libro, e andava a dormire a notte inoltrata. Sempre con un’ombra di tristezza e di scontento che aleggiava su di lui, per gli oltre vent’anni in cui fu re, non sembrò mai felice, ma aveva piuttosto l’aria di un uomo indigente che non sapesse dove girarsi.»
5. Hwang Jin-yi (2007)
Tra i film storici coreani basati sui romanzi abbiamo Hwang Jin-yi di Chang Yoon-hyun. Esso è basato sull’omonimo romanzo di Hong Sok-jung, grazie a cui quest’ultimo è diventato il primo autore nord coreano a vincere un premio in Corea del Sud. Secondo la “leggenda”, Hwang Jin-Yi divenne una cortigiana dopo la perdita del suo primo amore, che non aveva potuto sposare a causa dell’appartenenza a due diverse classi sociali. Il film ci offre la possibilità di notare quanto poco valesse la vita delle donne nell’epoca Joseon. Esse erano costrette a stare chiuse in casa, erano considerate oggetti da possedere e non erano libere di sposare qualcuno che amavano. Hwang Jin-Yi diviene una kisaeng per non dover sottostare alle regole imposte dalla società e dedica la sua vita non solo alla musica e alla danza, ma anche ad imparare nozioni sull’arte, la letteratura e la poesia (argomenti che di rado venivano insegnati alle donne). Così facendo diventa la kisaeng più famosa della storia coreana e i suoi indovinelli e le sue sijo sono ancora celebri in tutta la penisola.
6. The King and the Clown (2005)
Lee Joon-ik in questo film ambientato nel 15° secolo all’epoca del Re Yeongsan, segue le vicende di due artisti di strada: Jangsaeng e Gong-gil. I due fanno parte di una compagnia, ma decidono di abbandonarla dopo l’ennesimo tentativo del loro capo di prostituire l’effeminato Gong-gil e si recano a Seoul, dove iniziano ad esibirsi con un altro gruppo di attori. La storia si basa su un piccolo passo degli Annali della Dinastia Joseon in cui viene menzionato l’intrattenitore di corte preferito del Re Yeonsangun, il sovrano più tiranno della storia coreana. Seppur romanzata, la storia porta alla luce la condizione dell’omosessualità nell’epoca Joseon. Molti nobili confuciani consideravano l’omosessualità una pratica degenerata del periodo Goryeo, ma in realtà nelle zone rurali molti nobili di minor importanza e membri delle classi sociali più basse avevano rapporti di questo tipo. I namsadang erano gruppi di intrattenitori di sesso maschile che giravano il paese esibendosi, spesso prendendosi gioco dell’alta società all’interno degli spettacoli. Molti di questi artisti erano giovani ragazzi, chiamati midong, che si vestivano da donne e si guadagnavano da vivere prostituendosi.
7. The Last Princess (2016)
Basato sul romanzo Deokhyeongjoo di Kwon Bi-Young, il film di Hur Jin-ho narra la vita della Principessa Deokhye, ultima principessa della dinastia Joseon. Seppur con qualche elemento romanzato, la pellicola è abbastanza fedele alla tragica vita della giovane Principessa, costretta a lasciare la sua casa a soli 13 anni per vivere in Giappone. Dalla morte della madre nel 1929, la giovane iniziò ad avere problemi mentali che peggiorarono dopo la nascita della figlia e che la portarono a trascorrere diversi anni in clinica psichiatrica. Con la sconfitta del Giappone suo marito perse il titolo nobiliare e i due finirono con il divorziare nel 1953. Proprio il divorzio pare essere la causa del suicidio della figlia nel 1956, che peggiorò le condizioni di salute della Principessa. All’inizio il governo coreano si rifiutò di autorizzare il suo ritorno in patria per evitare caos politico, tuttavia Il giornalista Kim Eul Han trovò la principessa e convinse il governo a farla tornare a casa nel 1962, dopo 37 anni lontano da casa.
8. The Throne (2015)
La pellicola di Lee Joon-Ik è basata sulla vita di uno dei personaggi più controversi della storia coreana. Proprio come nel film, il Principe Sado sembrava essere un bambino prodigio, ma ben presto perse l’interesse per lo studio ed il rapporto con il padre iniziò a deteriorarsi a causa dell’insoddisfazione perenne del sovrano nei confronti del figlio. Oltre a soffrire di ansia, nel 1745 il Principe si ammalò di un morbo che gli causò disturbi mentali e comportamentali e dopo qualche anno si abbandono totalmente ai divertimenti. Dopo aver contratto il morbillo iniziò ad avere anche delle allucinazioni che lo trascinarono in una spirale di pazzia e violenza verso chiunque. Nell’estate del 1762 il Re condannò a morte il Principe Sado rinchiudendolo nella madia per il riso lasciandolo morire d’inedia e tutto il suo seguito fu giustiziato. La sua morte è ancora un argomento di dibattito, c’è chi crede sia morto a causa del suo comportamento e chi crede che sia stato incastrato. Il film è storicamente accurato e mostra un lato diverso del Principe Sado, che spinge a provare compassione per lui. Fornisce inoltre diversi particolari sull’educazione confuciana a cui erano sottoposti gli eredi al trono, sulle fazioni politiche dell’epoca e sui rituali che si tenevano a corte, in particolare quelli dei defunti.
9. The King’s Letters (2019)
Il regista Jo Chul-Hyun nel film racconta di come il Re Sejong abbia cercato di creare un nuovo sistema di scrittura facile da imparare per tutto il popolo: l’Hangul. Nel progettare un alfabeto fonetico il Re incontra ben più di una difficoltà, in più l’élite confuciana si oppone fermamente all’abbandono dei caratteri cinesi. Nonostante Sejong sia il sovrano più amato e celebre della storia della Corea, The King’s Letters non lo illustra come un leader perfetto ma come un essere umano tormentato dalle preoccupazioni sulla gestione del regno e affaticato dalle malattie. È un film leggero, scorrevole e senza troppi colpi di scena che è tutto sommato abbastanza fedele alla storia, ad eccezione di particolari inseriti al fine di rendere la trama più interessante.
10. Dongju The Portrait of a Poet (2016)
Uno dei film storici coreani di Lee Joon-ik, basato sulla storia vera della vita del poeta Yun Dong Ju, racconta come sia finito nel carcere dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. La particolarità della pellicola sta nel fatto che sia completamente in bianco e nero, forse per rendere ancora più palesi le sensazioni di disperazione ed oppressione che man mano aumentano, e nella presenza di versi recitati direttamente dalle poesie di Yun Dong Ju. In un’epoca in cui la lingua coreana era bandita e la popolazione costretta ad adottare il giapponese, anche i versi di un giovane ventenne erano considerati atti di dissenso. Proprio per questa ribellione al sistema Yun Dong Ju fu imprigionato e morì all’età di ventisette anni nella prigione dove aveva continuato a comporre centinaia di poesie. Anche se non ci sono notizie certe, alcuni credono che sia morto a causa di esperimenti medici che all’epoca venivano fatti sui prigionieri.
Questi erano i 10 film storici coreani da non perdere, ne conoscevate già qualcuno? Scrivetecelo nei commenti!
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