Epic fail di internet: i 7 peggiori

Epic fail di internet

Il termine epic fail è una collocazione inglese traducibile in italiano come fallimento epico. Sin dai primi anni 2000 questa locuzione è entrata nel vocabolario degli internauti e può indicare diversi tipi di errori, cadute rocambolesche, strafalcioni oppure errori clamorosi nella comunicazione. Oltretutto, a causa della natura del web, che permette una comunicazione istantanea in tutto il mondo, gli epic fail commessi da chiunque possono potenzialmente fare il giro del mondo in pochi secondi, risultando così un’arma a doppio taglio per le celebrità e per le aziende che si affidano ai social network per fare marketing. Gli epic fail di internet sono così tanti che se cerchiamo il termine su qualsiasi motore di ricerca ci verranno mostrate migliaia di pagine e video.

Ecco qui una raccolta dei 7 peggiori epic fail di internet mai commessi da celebrità e aziende

1. Roberto Saviano e l’apostrofo di troppo

Roberto Saviano, è un celebre scrittore partenopeo conosciuto soprattutto per il suo romanzo d’esordio Gomorra. L’autore si rese protagonista di uno degli epic fail di internet più clamorosi nel 2011, quando pubblicò un tweet con presente un refuso, un “qual è” scritto con un apostrofo di troppo. La reazione dei suoi follower non si fece attendere; molti dei suoi 80mila seguaci commentarono il tweet facendogli presente l’errore. L’ autore risponde ai commenti con un altro tweet che recita: «Ho deciso, continuerò a scrivere qual’è con l’apostrofo come Pirandello e Landolfi.» Questa risposta scatenò un’ulteriore reazione degli user di Twitter e anche una risposta su YouTube della Treccani.

2. L’epic fail di Uliveto 

Suscitò non poco scalpore il post di ringraziamento dell’azienda Uliveto nei confronti della squadra azzurra femminile di pallavolo al termine dei Mondiali del 2018. L’epic fail di internet riguardava un post che ritraeva la squadra azzurra, ma le due atlete di colore del team non erano presenti. Nella foto d’archivio infatti, Miriam Sylla era assente, e Paola Egonu era stata coperta dalla gigantografia della bottiglia presente nel post. Sebbene probabilmente si trattasse soltanto di un errore involontario, come ha anche dichiarato il direttore marketing di Uliveto, la reazione infuriata dei fan della pallavolo non si è fatta attendere. 

3. La gaffe di Dolce & Gabbana

Prima di un evento che si sarebbe tenuto in Cina, il brand Dolce & Gabbana ha rilasciato uno spot pubblicitario in cui una donna cinese tentava di afferrare con le bacchette un cannolo siciliano. La voce che accompagnava il video recitava: «È troppo grande per te?».  A questo spot controverso, sessista e offensivo nei confronti del popolo cinese è seguito un epic fail di internet dello stesso Stefano Gabbana: sul suo account di Instagram vennero pubblicati messaggi privati offensivi nei confronti del popolo asiatico. Gabbana si difese affermando che il suo profilo fosse stato hackerato, ma di tutta risposta l’evento di Dolce & Gabbana venne annullato e i prodotti del brand vennero boicottati dai rivenditori del Paese.

4. Il compleanno di Fedez al Carrefour

In occasione del ventinovesimo compleanno di Fedez, l’influencer Chiara Ferragni decise di organizzare la festa all’interno di un supermercato Carrefour. L’evento venne documentato interamente sulle storie di Instagram, ma si dimostrò essere uno dei più grandi epic fail di internet realizzato dai Ferragnez; i follower si indignarono alla vista di lanci di ortaggi, gare con i carrelli e altri sprechi di cibo. Sia l’immagine pubblica della multinazionale francese che delle due star del web ne uscirono danneggiate.

5. La gaffe omofoba di Melegatti

L’epic fail di internet che ha visto protagonista la casa dolciaria scatenò una bufera social nel 2015, quando sulla piattaforma di Facebook il profilo di Melegatti rese pubblica una foto che ritraeva due persone a letto mentre fanno colazione. Fin qui tutto nella norma, se non fosse che la scritta in sovraimpressione recitava: «Ama il tuo prossimo come te stesso… basta che sia figo e dell’altro sesso La frase suscitò subito la rabbia degli utenti Facebook; nonostante il tentativo di chiarire il significato del post, il profilo di Melegatti si trovò costretto a modificare la frase in: «Ama il tuo prossimo come te stesso… basta che sia figo e del sesso che vuoi».

6. Il terribile caso di Groupalia

Il post realizzato su Twitter dalla società Groupalia all’indomani del terremoto in Emilia è sicuramente uno dei peggiori epic fail di internet mai commessi da un’azienda. Groupalia, che si occupa di vendita di pacchetti viaggi, scrisse sul suo profilo Twitter ufficiale: «Paura del #terremoto? Molliamo tutto e scappiamo a #SantoDomingo.» con tanto di link che indirizzava all’acquisto dei pacchetti viaggio. In poche ore il tweet divenne trending topic e fu criticato ferocemente dall’intera comunità di Twitter. Poco dopo, l’azienda si scusò pubblicamente.

7. Lo strafalcione del Miur 

Anche al Ministero dell’Istruzione capita di sbagliare; nel 2017, sulla piattaforma ufficiale, quando vengono rivelate le tracce dell’esame di maturità, tutti si accorgono di un errore clamoroso: anziché tracce, il sito riportava scritta la forma errata traccieNonostante fosse stato prontamente corretto e fossero arrivati immediatamente i messaggi di scuse del MIUR, questo verrà ricordato come uno degli epic fail di internet più clamorosi di sempre.

Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay

A proposito di Dervishi Jason

Vedi tutti gli articoli di Dervishi Jason

Commenta